Share |

Dura replica della Regione all’Università di Torino

Torino - Non si è fatta attendere ed è stata dura la replica della Giunta regionale alle critiche sui rapporti con l’Università di Torino mosse dal rettore Ezio Pelizzetti il 6 febbraio durante l’inaugurazione dell’anno accademico e anticipate il giorno prima ai quotidiani.

A ribattere punto su punto sono stati il presidente Roberto Cota e gli assessori Elena Maccanti, Paolo Monferino, Massimo Giordano e Claudia Porchietto.

Cota, dopo averle definite “ingiuste, ingenerose” e capaci di minare “la correttezza dei rapporti istituzionali”, ha detto di non accettare che “l’Università sia usata per fare politica” e di “non volere finire in mezzo a logiche che riguardano la corsa per il rettorato in un momento di particolare difficoltà interna dell’ateneo”.

Borse di studio. Il presidente ha giudicato “una grave ingiustizia, e in contrasto con la Costituzione, che l’assegnazione per gli studenti del primo anno avvenga senza meritocrazia. Quella attuale è una pratica inaccettabile e con l’accordo del Ministero intendiamo sperimentare in Piemonte un nuovo modello. C’é un problema di risorse, che riguarda tutti, legato al particolare contesto economico e alla situazione debitoria dovuta alle scelte fatte in passato, ma non si può più accettare che riceva una borsa di studio chi prende 18 agli esami e ne resti fuori chi ha 30. E’ un tema che va affrontato nella sede più idonea, il tavolo istituzionale che abbiamo creato e che sta funzionando”.

L’assessore Maccanti ha fatto presente che “il 25% degli studenti che percepisce la prima rata, concessa solo in base al reddito, non mantiene i requisiti per la seconda, e un ulteriore 25% non arriva al secondo anno. La Giunta, che agli 8 milioni stanziati in bilancio ha aggiunto, come precisa scelta politica, i 5 milioni di risparmi del Consiglio regionale continuerà a lavorare per un diritto allo studio legato al merito e che quindi incentivi e premi le eccellenze dei nostri studenti”.

Edisu. Cota si è soffermato su alcuni aspetti: “L’Ente per il diritto allo studio spende 1,2 milioni ogni anno per le sale per gli studenti, ma questa è una competenza dell’Università, che ha un fatturato di 800 milioni l’anno. L’Università deve intervenire anche sulle borse di studio degli studenti stranieri: 740 sono per extracomunitari. Va benissimo l’internazionalizzazione, io sono a favore, ma la Regione deve pensare per prima cosa a chi abita in Piemonte”.

Residenzialità: “Questa voce costa 15 milioni ogni anno. Troppi. Perché questa spesa deve sostenerla tutta l’Edisu senza chiedere una compartecipazione alle Regioni di provenienza degli studenti?” “Su questi temi - ha aggiunto Maccanti - è stato insediato il 20 gennaio un tavolo tecnico dove abbiamo condiviso la necessità di intervenire con urgenza su tre aspetti, proprio per liberare risorse da destinare alle borse di studio: la riorganizzazione complessiva e l’efficientamento dell’Edisu, la revisione dei criteri di merito per l’accesso alle borse, la declinazione del protocollo con il Miur. A questo aggiungiamo i costi di gestione sostenuti da Edisu per le 22 residenze, le sale studio e il servizio di ristorazione. Su tutti faccio l’esempio delle residenze olimpiche, che necessitano di interventi strutturali e che comporteranno una spesa di 120 milioni per i prossimi trent’ anni. E come questo, ci sono altri contratti e investimenti da rivedere”.

Molinette. Secondo il presidente “andrebbero fatti i complimenti all’azienda e all’assessorato regionale alla Sanità per il piano di emergenza: è stata una prevenzione esemplare, anche rispetto a quanto succede in altre città e Regioni italiane. Chi critica vive slegato dalla realtà. Non solo il problema non è stato sottovalutato, ma l’emergenza è stata prevista nel dettaglio, considerando la situazione grado per grado delle temperature previste. I gruppi di lavoro si riuniscono due volte al giorno per evitare che si verifichino situazioni di disagio per i pazienti e i cittadini. Mentre in molte altre regioni italiane si sono creati problemi, qui c’é un piano studiato meticolosamente e di cui tutti i cittadini sono stati informati. Ricordo anche che il problema della caldaia non si è potuto risolverlo prima per questioni di carattere giudiziario verificatesi negli anni scorsi”. L’assessore Monferino ha rilevato che nei primi quattro giorni l’ospedale ha lavorato a pieno regime e che il 6 febbraio sono stati chiusi 3 dei 15 blocchi operatori, ma “i pazienti sono stati spostati in altre sale operatorie del complesso ospedaliero”. Per quanto riguarda le aule per la didattica, il presidente ha precisato che “la competenza per la manutenzione delle aule in proprietà o in uso all’Università è dell’Università stessa. Dovrebbe essere la Regione a lamentarsi”.

Città della Salute. Cota ha osservato che “dopo anni passati a litigare, l’8 agosto 2010 è stato firmato da tutti gli enti interessati un protocollo d’intesa, seguito da un master plan dell’opera. E’ stata presentata a Roma la richiesta di erogazione dei fondi già assegnati alla Regione, in modo da poter partire quest’anno con il bando per la progettazione e tra fine 2012 ed inizio 2013 con l’avvio dell’appalto. Visto che le Molinette non sono al collasso, come qualcuno dice, ma hanno pur sempre i loro anni, è necessario accelerare sulla realizzazione della Città della Salute. Se si smettesse di fare polemiche, si darebbe valore aggiunto e non si produrrebbero rallentamenti e ritardi”.

Ricerca. “Vista la carenza di fondi qualche settimana fa - ha puntualizzato l’assessore Giordano - abbiamo detto all’Università che metteremo a disposizione le risorse derivanti dai fondi europei previa presentazione di progetti. La filosofia nuova è che non ci saranno più rendite di posizione”. L’assessore Porchietto ha evidenziato che “dal 2007 al 2011 per gli incubatori d’impresa la Regione ha stanziato 18 milioni, che tra il 2011 e il 2013 ci saranno risorse in più per i master e l’alto apprendistato e che molte attività di ricerca sono diventate aziende vere e proprie. Stupisce che questi impegni e questi risultati non siano presi in considerazione”.