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I bluff del centrodestra sulla Città della Salute e sull’emergenza climatica

Dura presa di posizione di Domenico Rossi (Pd) che attacca anche sull'atteggiamento della maggioranza riguardo alla legge contro il gioco d'azzardo

Torino - Il centrodestra alla guida di Regione Piemonte gioca con il futuro dei cittadini… Le prove sono evidenti proprio in quest’ultima settimana: prima l’atteggiamento tenuto durante il consiglio regionale dedicato all’emergenza climatica e, poi, la notizia dell’ennesima fumata nera sulla Città della salute di Novara. Partiamo da qui. Anche oggi in giunta, nonostante le promesse e le rassicurazioni, non è stata approvata la norma finanziaria per lo sblocco della Città della Salute di Novara. Ci aspettiamo che l’assessore Icardi spieghi nel dettaglio le ragioni del mancato via libera al documento e cosa intende fare per scongiurare altri ritardi per un progetto tanto importante per il territorio novarese e per tutto il Piemonte Orientale . 

Si tratta di una mancanza che cercheremo di colmare come gruppo del Partito Democratico presentando un provvedimento in assestamento di bilancio che impegni la Regione a trasferire all’azienda ospedaliera annualmente i fondi necessari al pagamento del canone come richiesto dal Ministero ormai nel mese di maggio scorso.

Tornando al Consiglio Regionale dedicato all’emergenza climatica, tenutosi lo scorso 15 ottobre, ha rappresentato il momento in cui sono emerse tutte le contraddizioni politiche sul tema dell’emergenza climatica e, più in generale, del pianeta e dell’ambiente in cui viviamo. Non è un caso che i ragazzi di Fridays For Future abbiamo abbandonato l’aula in disappunto con le tesi negazioniste espresse dall’emiciclo destro e in particolare da Fratelli d’Italia così come non è un caso che i banchi della giunta fossero pressoché vuoti durante la discussione e che la maggioranza abbia  fatto mancare, in un primo momento, il numero legale nella sessione pomeridiana per non votare infine la richiesta del Partito Democratico, formalizzata in un ordine del giorno, di dichiarazione di emergenza climatica. Un atteggiamento quantomeno superficiale del centrodestra in Regione che non si è riscontrato, ad esempio, in Consiglio Comunale a Novara dove l'assemblea ha accolto all'unanimità il documento proposto dai rappresentanti di Fridays For Future.  
Raccogliere la sfida per la tutela del pianeta significa prima di tutto avere coraggio e aprirsi al cambiamento: pensare che sia possibile un nuovo modello di crescita e lavorare affinché si realizzi.
Per questo durante il mio intervento in aula ho proposto che Regione Piemonte, oltre a impegnarsi per la tutela del suolo e per il miglioramento del trasporto pubblico locale, si impegni sul fronte della programmazione per realizzare un piano regionale per la bioeconomia e l’economia circolare che preveda scenari e incentivi per nuove attività in questo senso, ma anche per riconversione di settori, attività in essere e luoghi. Un piano che parli apertamente di decarbonizzazione dell’economia nella nostra regione e che metta il Piemonte in una posizione di avanguardia non solo in Italia, ma in Europa, anche grazie alle numerose eccellenze del settore che già operano sul nostro territorio.

l presidente Cirio lo aveva annunciato in campagna elettorale e nelle ultime settimane è cominciato l’attacco alla legge regionale per la prevenzione ed il gioco d’azzardo patologico, di cui si fa alfiere in maniera particolare l’assessore Tronzano.
Una posizione, quella della maggioranza che non solo non condividiamo, ma che contrasteremo con fermezza nelle commissioni prima e in aula consiliare poi: nessun passo indietro sulla Legge Regionale, a maggior ragione dopo l’intervento di IRES Piemonte in commissione che oggi ha confermato, dati alla mano, che la legge funziona:  Nel 2018, rispetto ai dati del 2016, infatti, mentre il gioco fisico cresce a livello nazionale (+1,6%) in Piemonte assistiamo a una diminuzione del gioco fisico (-9,7%, pari a 497 milioni di euro); a una diminuzione delle perdite (-17,8% in Piemonte vs -2,9% in Italia), a fronte di una crescita del gioco online che è inferiore a quello del resto del Paese dove pure non vige il distanziometro (+45% in Piemonte vs +48% in Italia). Il CNR ha inoltro confermato che nei Comuni dove sono stati applicati orari più restrittivi si sono ridotti i volumi di gioco.