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Il piano sanitario regionale prosegue il suo iter: la soddisfazione dell'assessore Monferino

L'assessore regionale alla Sanità, Paolo Monferino

Torino - Un primo importante passo verso la riforma sanitaria è stato compiuto martedì 27 marzo con l'approvazione del disegno di legge 174 "Disposizioni in materia di organizzazione del Sistema sanitario regionale" che prevede la costituzione di sei Federazioni sanitarie con il compito di gestire alcune funzioni tecniche, logistiche ed amministrative delle aziende sanitarie regionali oggi svolte singolarmente da ciascuna di esse.

"Il risultato - spiega l'assessore alla Sanità Paolo Monferino - emerge da un percorso d'aula relativamente rapido grazie alla disponibilità, da parte della Giunta, ad accogliere alcuni emendamenti presentati e condivisi dalla maggioranza".

In particolare, la condivisione si é concentrata su quattro punti: - individuare  risorse per le Politiche sociali per raggiungere una disponibilità complessiva per il 2012 pari a circa 110 milioni di euro; - le Federazioni sanitarie saranno sei, in tale ambito sono stati accolti alcuni emendamenti relativi all'organizzazione delle stesse; - l'Azienda regionale per l'emergenza 118 non verrà costituita; l'organizzazione del sistema di emergenza sarà definita successivamente dalla Giunta regionale attraverso l'individuazione di idonei strumenti di governo; - saranno "premiati" attraverso risorse aggiuntive i Consorzi socio assistenziali e le altre forme di aggregazione che si dimensioneranno in maniera coincidente con i Distretti delle aziende sanitarie locali.

"Gli obiettivi alla base del nuovo Piano socio sanitario - spiega l'assessore Monferino - ossia la razionalizzazione della rete ospedaliera e la centralizzazione dei servizi e delle attività di supporto rimangono prioritari ed imprescindibili, utili per arrivare ad un sistema sanitario sostenibile. Le proposte avanzate non modificano per nulla l'ossatura e la filosofia di fondo di tale piano, ma ci consentiranno di approdare quanto prima all'approvazione della riforma utilizzando strumenti comunque finalizzati a razionalizzare i vari servizi sanitari presenti sul territorio piemontese. Prima si approverà il Piano, prima potremo lavorare alla creazione di una sanità organizzativa mente ed economicamente sostenibile, recuperando risorse che verranno destinate al soddisfacimento dei bisogni della popolazione piemontese".