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La Regione Piemonte lancia l'allarme: A rischio la riapertura delle scuole superiori!

Torino - “Senza colpire alcuno spreco, i tagli lineari del Governo Monti agli enti locali rischiano di avere effetti devastanti al Nord, tanto che senza modifiche ai criteri di riparto, che devono basarsi non sui consumi intermedi ma sui costi standard, è addirittura a rischio la riapertura delle scuole superiori”: a lanciare l’allarme è l’assessore regionale agli Enti locali, Elena Maccanti. “E’ inaccettabile che vengano penalizzate realtà come le Province piemontesi, che da anni, anche a seguito del trasferimento di funzioni da parte delle Regioni, svolgono competenze importanti come i trasporti e la formazione professionale. E’ in atto un vero e proprio attacco alle autonomie locali del Nord: queste realtà svolgono senza sprechi e con competenza, un ruolo fondamentale nel garantire i servizi ai cittadini, a differenza di altri territori che non hanno investito risorse”.

Maccanti si dichiara d’accordo sul fatto che “sotto il profilo istituzionale sia indispensabile una politica di riordino, che però deve partire dalle Regioni, cui deve spettare la competenza in ordine a criteri, funzioni e fiscalità in base alle specificità territoriali. Il Piemonte ha 1.206 Comuni, di cui 1.077 sotto i 5.000 abitanti. Per noi, le aree vaste con enti di primo livello sono indispensabili per dare risposta e voce ai territori. Il Governo faccia la sua parte e inizi a ridurre la sua presenza sul territorio, a partire da Prefetture e uffici periferici vari. Siamo e restiamo convinti - conclude l’assessore - che, se bene organizzate, le Province siano uno strumento indispensabile che semplifica i livelli di governo e consente alle Regioni di svolgere appieno le funzioni di programmazione e l'attività legislativa. Per questo occorre dare autonomia ordinamentale alle Regioni”.

Sul tema è poi intervenuto il 21 luglio il presidente Roberto Cota, che in un'intervista a SkyTg24 ha sostenuto che "il Governo disegna una nuova geografia senza conoscere territorio. Taglia le Province, ma non taglia le Prefetture: non si può pretendere di tracciare da Roma nuove cartine geografiche senza conoscere il territorio. Come presidente di Regione sono molto attento alla razionalizzazione delle risorse, tant'é che per primo, insieme ai presidenti delle Province piemontesi, ho proposto una suddivisione del Piemonte in quattro province anziché in otto. Ma queste proposte devono partire da chi ha esperienza delle esigenze del territorio. Il Governo invece - ha proseguoto Cota - pensa di utilizzare la campagna contro le Province come specchietto delle allodole per nascondere la mancanza di veri tagli agli sprechi nelle spese dello Stato. Se avesse cominciato dal taglio delle Prefetture avrei avuto una diversa considerazione".