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Le novità del bilancio di previsione 2012 della Regione Piemonte

Torino - “Dopo un lungo percorso caratterizzato dal confronto aperto, sia in Commissione che in aula, esce un testo che indica chiaramente quali sono le priorità della Giunta e della maggioranza: riduzione dell’indebitamento e sostegno a favore dei servizi per i cittadini, confermando l’attenzione da sempre dichiarata in particolare sulle politiche sociali e sul trasporto pubblico locale. Nonostante le difficoltà in cui si muove il bilancio regionale, che subisce una riduzione di 445 milioni di fondi statali, resta invariato l’impegno sul lavoro e sulle attività produttive ed è confermata la disponibilità della Giunta a proseguire il confronto sia sulle borse di studio che sulle Comunità montane”: l’assessore al Bilancio, Giovanna Quaglia, ha commentato così l’approvazione del bilancio di previsione 2012, avvenuta il 17 maggio in Consiglio regionale.

“Un passaggio importante”, l’ha definito il presidente Roberto Cota, secondo il quale “far quadrare un bilancio non è mai facile, soprattutto in tempi come questi. Siamo riusciti ad affrontare quelli che erano i nodi più significativi, a dare una lista di priorità, ad invertire la cronica tendenza all’indebitamento, ad assicurare i progetti per lo sviluppo. Sono inoltre particolarmente contento che si siano trovate le risorse per il socio-assistenziale”.

Il documento pareggia su 16.689.737.980,99 euro in termini di competenza e su 17.160.737.980,99 euro in termini di cassa. Le contabilità speciali (partite di giro) ammontano a 4.953.043.304,69 euro. Rispetto a quello approvato in Commissione, durante la discussione in aula sono state introdotte variazioni per 136.200.000 euro sul bilancio 2012 e per 582.000.000 sul pluriennale 2013-2014. A renderle possibili sono stati tre emendamenti presentati dalla Giunta, che contengono importanti stanziamenti.

Tra i principali interventi si distinguono i 29 milioni per le politiche sociali, che concretizzano un impegno preciso assunto dal presidente Cota e dalla maggioranza. Le risorse destinate al sociale derivano in parte dai capitoli dedicati al referendum sulla caccia, altre dalla sanità e ulteriori 2,5 milioni da maggiori entrate derivanti dal recupero dell’Irap. Il totale delle risorse aggiuntive per le politiche sociali saranno destinate agli enti gestori per le funzioni socio-assistenziali (24 milioni) e alla non autosufficienza (5 milioni).

Sui capitoli del trasporto pubblico locale sono iscritti ulteriori 119 milioni, di cui 11 di fondi regionali e 108 di risorse statali. Altri stanziamenti sa segnalare sono: 8 milioni per risolvere la questione degli stipendi degli operai forestali, derivanti da maggiori entrate per l’aumento dei canoni idrici approvato con la manovra finanziaria 2012, 5 milioni per l’edilizia universitaria, 2 milioni per le borse di studio per i ricercatori, 5 milioni in più ai capitoli degli assegni di studio e frequenza, a copertura delle graduatorie, un milione per le bonifiche dell’amianto. I 136 milioni iscritti sul bilancio di previsione 2012 costituiscono anche la sintesi del lungo confronto in Commissione, sia con la maggioranza che con l’opposizione, e che aveva portato all’incremento di 4 milioni per le borse di studio universitarie e di 2 milioni per i centri di aggregazione giovanile. Per quanto riguarda le Comunità Montane, è stato confermato lo stanziamento del 2011, pari a 12 milioni di euro, e la Giunta ha dato parere positivo sull’ordine del giorno che impegna, una volta accertati i reali costi del personale, a trasferire l’effettivo ammontare delle risorse necessarie.

Sul bilancio pluriennale per il 2013 e il 2014 sono stati stanziati per ogni anno 15 milioni per la messa in sicurezza delle scuole piemontesi, mentre sul trasporto pubblico locale sono stati iscritti 237 milioni di fondi statali e 450 milioni di fondi regionali.

In coerenza con l’applicazione della manovra finanziaria, viene istituito un capitolo di spesa apposito che introiterà il 30% di quanto riscosso dalla quota regionale Irpef per destinarla ai capitoli della cultura, del turismo e dello sport.

L’assessore Quaglia ha anche voluto mettere in evidenza che “oltre alla riqualificazione della spesa, che ha caratterizzato la manovra finanziaria approvata nei giorni scorsi, tra i più importanti interventi operati sul bilancio figura la riduzione all’autorizzazione a nuovi mutui, che è scesa fino a 242 milioni. Un obiettivo che la Giunta si è assunta con senso di responsabilità, fin da quando ha ereditato un indebitamento che nel 2010 aveva toccato quota 1.200 milioni di mutui iscritti. Questa amministrazione, senza introdurre nuove tasse regionali per i cittadini piemontesi, è stata in grado di fare scelte difficili, ma necessarie, per offrire un futuro diverso al Piemonte, ben differente dalle logiche dell’indebitamento a cui la sinistra ci aveva abituato”.

L’assessore allo Sviluppo economico, Massimo Giordano, ha dal canto suo sostenuto che “l’approvazione del bilancio ci garantisce di lavorare nelle direzioni che abbiano tracciato: occupazione, competitività, giovani, meno burocrazia, aiuti per il credito alle imprese. Questo avviene, credo che sia molto importante sottolinearlo, nonostante le difficoltà di una crisi che cancella ogni giorno posti di lavoro, soldi delle imprese, soldi dei cittadini, futuro delle generazioni più giovani e un atteggiamento del Governo nazionale che toglie senza dare, soprattutto alle imprese e ai lavoratori. Abbiamo le risorse necessarie per procedere in modo spedito con le misure previste dai nostri piani messi in opera da quando è iniziata la nostra esperienza alla guida della Regione, e che ha maggior valore da quando il Governo Monti ha avviato la sua politica che aumenta le tasse ed affossa le imprese. Noi invece, abbiamo costruito un nuovo modello di sviluppo che mette insieme innovazione e competitività. Abbiamo scelto una strada - ha proseguito - che mette a disposizione risorse in un’ottica che favorisce lo sviluppo e non mortifica le imprese, introducendo anche bonus fiscali che riescono praticamente ad azzerare l’Irap per le imprese che assumono lavoratori over 50 ed entro i 35 anni. Crediamo che sia la strada più adatta per garantire un futuro alla nostra economia ed al nostro lavoro. Le nostre imprese possono essere competitive solo se aiutate a stare in un contesto globale, diminuendo pressione fiscale e burocrazia. Per questa ragione abbiamo un pacchetto di misure per l’accesso al credito, per l’internazionalizzazione, per favorire le reti, per sostenere il manifatturiero innovativo, per chi lavora nell’ambito del green tech per dare azione al nuovo piano per l’energia, per favorire le aziende che capitalizzano nelle società. Sono centinaia di milioni di euro per difendere chi produce e fa industria nonostante quanto succede. Sono misure per non mollare ed andare avanti, l’unica direzione che abbiamo in testa”.