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Piemonte al Centro: a Borgosesia un dibattico sulla Sanità

Incontro molto partecipato promosso e organizzato dall'associazione guidata dall'on. Paolo Tiramani

Borgosesia - Nella serata di venerdì 1° dicembre, l'associazione culturale Piemonte al Centro ha promosso il dibattito "Programmazione della futura sanità regionale e il domani dell'ospedale di Borgosesia" presso il Centro d'incontro Ricreativo Fratelli Allegra a Borgosesia. Di fronte ad un buon numero di presenti, i relatori, dott. Francesco Gareri medico di base e il dott. Giulio Zella  presidente dell'ordine degli infermieri provincia di Vercelli, nei loro interventi hanno evidenziato come le loro professioni da alcuni anni sono in cronica carenza di organico rispetto all'effettivo fabbisogno, carenza dettata soprattutto da orari e ritmi spesso estenuanti e mal parametrati da un punto di vista economico. Entrambi a livello nazionale auspicano un nuovo contratto collettivo e forme di organizzazione diverse che permettano agli operatori di trovare nuovi stimoli per intraprendere le rispettive professioni e la possibilità ai cittadini di avere maggiori certezze sulla sanità pubblica.

Gualtiero Canova primario emerito della Chirurgia Generale dell'ospedale di Borgosesia, già Direttore Sanitario dell'azienda Sanitaria Asl Vercelli, dopo una breve introduzione sui problemi nazionali, volta a confermare le tesi dei precedenti relatori, spiegando anche l'utilizzo dei medici a gettone a livello nazionale ha parlato lungamente delle sorti dell'ospedale di Borgosesia.

Le chiusure negli anni passati degli ospedali di Gattinara e Varallo, per anni hanno garantito la certezza politica del funzionamento dell'ospedale di Borgosesia, anche in virtu' della morfologia territoriale.

I recenti investimenti, garantiti da Igea e Fondazione Valsesia hanno permesso l'apertura di nuovi servizi come il reparto di oculistica e la possibilità di operazioni speciali, come la cataratta.

A fronte di alcune domande sui pochi parti , circa 220 nel 2022, Canova ha evidenziato come non è il numero a mettere a rischio la qualità del servizio, anzi i parametri nazionali andrebbero rivisti al ribasso.

Infine ha auspicato che i futuri investimenti sull'ortopedia possano essere attrattivi non solo per i valsesiani ma anche per il quadrante interprovinciale.

Daniele Bonvini esponente della Sanità Privata e titolare di alcuni poliambulatori nel novarese ha spiegato come la legge regionale piemontese abbia grossi limiti, soprattutto relativamente alla diagnostica, il Lombardia le Asl per abbattere le liste di attesa hanno la possibilità di utilizzare le strutture privata, per risonanze, ecografie e rx, utilizzando un budget prestabilito, dando ai cittadini un servizio piu' rapido ed efficiente.

Paolo Tiramani ha moderato l'incontro e introdotto alcuni temi attuali, come la carenza dei medici di base, sopperiti troppo spesso dai medici a gettone, soprattutto a causa dei limiti della Legge Madia,che andrebbe rivista; ha ricordato come il Governo Draghi ha raddoppiato gli accessi alle scuole di specializzazione dei medici, da 7 a 14mila, numero che dovrebbe risolvere il problema in un arco temporale di circa dieci anni.

Riguardo a Borgosesia auspica che a breve venga data una specializzazione, oltre alla conferma dei servizi di base, il potenziamento della chirurgia ortopedica potrebbe portare a Borgosesia la possibilità di posti letto nell'area riabilitativa ad oggi carente in tutta l'Asl.

E' favorevole ai convenzionamenti assicurativi con i privati sul territorio per abbattere le liste d'attesa ed essere maggiormente competitivi nel panorama locale.

Tante domande dal pubblico, relativamente ai singoli reparti, ai primari che sono gli unici strutturati dell'ospedale e il resto dell'organico sopperito dalle cooperative di medici a gettone, a chi intravede da sempre un dualismo tra Vercelli e Borgosesia.

Su quest'ultima domanda, da sempre retorica tra la cittadinanza, si è espresso categoricamente e in maniera autorevole Gualtiero Canova, ricordando come da Direttore Sanitario dell'Asl di Vercelli ha potuto verificare l'infondatezza della questione, dettata spesso da un tipo di organizzazione diversa, non sovrapponibile tra i due ospedali.

Il clima rassicurante e le proposte espresse, hanno dato molti spunti ai partiti politici che nei prossimi mesi affronteranno la campagna elettorale che porterà il 9 giugno prossimo ad esprimere il nuovo Consiglio Regionale e l'elezione del Presidente della Regione.