Share |

Riuscito incontro dell'ANCI sulla legge di stabilità

In 220 all'evento a Torino con gli esperti nazionali dell'associazione

Torino - Oltre 220 amministratori locali, tra sindaci, consiglieri e dirigenti di circa 150 tra Comuni e Aree Vaste del Piemonte hanno partecipato ieri all'incontro sulla legge di stabilità 2016, organizzato da ANCI nazionale, ANCI Piemonte e Fondazione iFEL nella Sala Cavour del Centro Congressi Torino Incontra.  Sul tappeto luci e ombre di una rivoluzione normativa che segna l'avvio di un cambio di rotta storico per il sistema dei Comuni. Molte le domande che sindaci e amministratori del territorio hanno potuto rivolgere direttamente ai relatori, allo scopo di chiarire dubbi e i nodi irrisolti della legge di stabilità, soprattutto in materia di vincoli di spesa e, tra le novità normative, di blocco delle aliquote comunali per il 2016. Ad aprire e coordinare i lavori, ai quali hanno dato il loro contributo esperti nazionali di ANCI ed iFEL, è stato il presidente dell'associazione piemontese dei Comuni Andrea Ballarè, sindaco di Novara, che ha espresso soddisfazione per l'elevato numero di adesioni.

"In vista di scadenze importanti come la chiusura dei bilanci comunali, prevista per il mese di marzo - ha ricordato Ballarè nel suo discorso - abbiamo sentito l'esigenza di dedicare ai sindaci e agli amministratori piemontesi un incontro di approfondimento con interlocutori esperti e qualificati. L'iniziativa - ha aggiunto – ci pone ancora una volta dalla parte dei Comuni, soprattutto di quelli minori, che non intendiamo lasciare soli in questo delicato momento di svolta".

Un compito arduo quelle che vede schierati in prima linea i sindaci piemontesi, impegnati fino ad oggi a dare risposte concrete ai cittadini in un quadro di assoluta instabilità delle regole. Concetto sottolineato, peraltro, dal direttore iFEL Pierciro Galeone, che ha ribadito il sostegno offerto dalla fondazione nell'attività di studio e di approfondimento legata alla legge di stabilità.

Andrea Ferri, referente Finanza Locale di ANCI-IFEL, ha approfondito gli aspetti tecnici della normativa dal punto di vista finanziario e contabile, evidenziandone "il carattere fortemente innovativo ed espansivo, dato che le ricadute non sono ancora quantificabili, né gli effetti prevedibili in modo preciso".

Agostino Bultrini, responsabile ANCI per le Politiche del Personale e le Relazioni Sindacali dei Comuni, ha invece affrontato i temi del turn-over del personale, dei rinnovi contrattuali, del trattamento economico accessorio e della dirigenza pubblica, i cui posti vacanti al 15/10/2015 diventano ora disponibili, per effetto della nuova legge.

A rimarcare il superamento definitivo del patto di stabilità, il segretario generale di ANCI, Veronica Nicotra, che ha evidenziato come "dopo anni di contenimento della finanza pubblica e grazie al ruolo di mediazione di ANCI, non ci saranno nuovi tagli per le città metropolitane. Una conquista importante per l'Associazione, che però auspica ora una maggiore coesione tra i Comuni e propone incentivi seri per le fusioni, anche perché il 2016 potrebbe essere l'anno del rilancio degli investimenti e della crescita dei territori".

"I sindaci e gli amministratori presenti oggi - ha detto ancora Nicotra - ci hanno chiesto di semplificare ulteriormente la parte finanziaria e contabile della legge di stabilità e noi lavoreremo in questa direzione. Inoltre, ci prepariamo ad accompagnare il processo di ripresa con fondi destinati ai settori strategici, tra i quali l'edilizia scolastica o il recupero delle periferie, per le quali la nuova legge stanzia 500 milioni di euro".

Guglielmina Olivieri Pennesi, responsabile Ufficio Lavori Pubblici, Urbanistica ed Edilizia di ANCI, ha affrontato infine il tema delle centrali uniche di committenza per l'acquisto di beni e servizi. "Anche su questo punto, la legge di stabilità ha tenuto conto delle osservazioni di ANCI – ha sottolineato la relatrice – ricordo ad esempio che, grazie alla nostra opera di mediazione, i piccoli Comuni hanno la possibilità di acquisire autonomamente beni e servizi entro la soglia dei 40.000 euro. Siamo però di fronte ad una riforma impegnativa e complessa, che implica un cambiamento di mentalità radicale realizzabile soltanto grazie alla coesione tra i Comuni e al coordinamento con le città metropolitane. Dal canto suo, ANCI si impegna a portare la voce dei sindaci e dei territori al tavolo del confronto con il Governo, che in questo momento è molto attento alle nostre richieste".