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CONSUMO DEL PASTO DOMESTICO ALL’INTERNO DEGLI ISTITUTI SCOLASTICI

Novara - A seguito degli incontri avvenuti fino a ora tra il Comune e i vari soggetti coinvolti (Asl No, ditta affidataria del servizio di ristorazione scolastica e istituti Comprensivi cittadini) a proposito del consumo del pasto domestico all’interno delle mense scolastiche, l’assessore all’Istruzione Angelo Sante Bongo spiega che "ci si è attivati per una valutazione alla luce delle recenti vicende giuridiche. In particolar modo, durante l’incontro con gli Istituti comprensivi che si è tenuto nella giornata del 26 ottobre, sono emerse criticità in quanto non si tratta semplicemente del consumo del pasto fine a se stesso, ma ciò prevede il confronto con aspetti generali, delicati e complessi. Infatti l’attuazione del diritto non può risolversi nelconsentire indiscriminatamente agli alunni di consumare il pasto domestico presso la mensascolastica, ma implica l’adozione di una serie di misure organizzative, anche e soprattutto in funzione degli aspetti igienico-sanitari, legati alla sicurezza alimentare e alla prevenzione di possibili contaminazioni causa in alcuni casi, di allergie o intolleranze alimentari anche gravi. Inoltre – prosegue l’assessore Bongo - in relazione alla specifica situazione logistica dei singoli istituti interessati, dovrà essere complessivamente rivista ed esaminata l’organizzazione in termini di responsabilità e competenza degli spazi affidati, legati anche alla sicurezza generale riguardo Scia, Duvri, eccetera. Conseguentemente e uniformemente i soggetti coinvolti hanno convenuto nella necessità di affrontare gli aspetti citati con la giusta attenzione e cura affinché il percorso individuato risulti quello maggiormente efficace, soddisfacente e a garanzia di tutti gli studenti, anche in attesa del pronunciamento previsto della Corte di Cassazione. Pertanto si pone la data del 31 gennaio come termine del lavoro di analisi e studio delle criticità, per valutare successivamente a ciò, la possibilità di ottemperare alla sentenza della Corte d’Appello di Torino n. 1049 dello scorso 21 giugno".