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Territori e istituzioni fanno rete contro il cyberbullismo

Novara - Qual è il rapporto tra i ragazzi e il web? Uno strumento indispensabile per la conoscenza, la socializzazione, il talento e il divertimento, ma che comporta anche delle responsabilità. In Italia, il fenomeno del cyberbullismo è in costante aumento: violazione della privacy, furto di identità, vessazioni, persecuzioni e minacce viaggiano sulla rete e sui social network tutti i giorni. Le cronache raccontano di come le aggressioni virtuali possano spesso determinare conseguenze gravi nella vita reale, soprattutto per i soggetti più fragili e in particolare per i minori. L'11 febbraio si celebra il Safer Internet Day 2014, la giornata istituita dalla Commissione Europea per la promozione di un utilizzo sicuro e responsabile dei Nuovi Media tra i più giovani. Nel corso degli anni, il Safer Internet Day è cresciuto, ed è ora una giornata celebrata in oltre 70 paesi in tutto il mondo. In Italia, tra i progetti promossi per il 2014, dal tavolo istituzionale coordinato dal Ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca con Save the Children e Telefono Azzurro, rientra un workshop sulla tutela dei minori su internet e social network "Il Web non è il Far West", organizzato a Novara il prossimo sabato 15 febbraio presso l'Aula Magna dell'Ateneo Amedeo Avogradro (via Perrone 18) a partire dalle ore 9. La sede prescelta è la città di Carolina Picchio, quattordicenne che poco più di un anno fa si tolse la vita a seguito delle continue pressioni ricevute sui social network. La senatrice novarese Elena Ferrara, sua insegnante durante gli anni della scuola media, è referente contro il cyberbullismo presso la Commissione Diritti Umani e ha coinvolto i massimi esperti in materia. Oltre ai rappresentanti di Miur e Mise saranno presenti i Garanti dell'Infanzia e della Privacy, la Polizia Postale e i vertici di Save the Children, Raffaela Milano, direttore dei programmi Italia-Europa e Telefono Azzurro, con il presidente Ernesto Caffo.L'evento è organizzato dall'Asl di Novara e dal Rotary Club Val Ticino, responsabili del "Progetto Per Tommaso" - tra i primi percorsi di peer education in Italia sull'uso consapevole della rete - con il contributo della Fondazione comunità novarese Onlus, con il Patrocinio di Senato della Repubblica, Provincia e Comune di Novara e Ateneo Avogadro - Università del Piemonte Orientale.

Alla tavola rotonda presso l'Aula Magna dell'Ateneo novarese, partecipa anche Luca Bernardo, direttore SC Pediatria dell'ospedale Fatebenefratelli di Milano, già Responsabile Commissione Disagio Adolescenza-Bullismo presso il Miur. L'incontro è moderato da Massimo Bernardini, autore e conduttore del programma Tv-Talk su Rai 3, apprezzato per la capacità di coinvolgere i giovani nei processi della comunicazione.

Il workshop è rivolto a genitori, insegnanti, studenti, avvocati, psicologi, assistenti sociali, operatori del volontariato e, in generale, a tutti gli utenti di internet. Proprio a loro, il blogger scientifico e membro del Cicap, Paolo Attivissimo, dedicherà un momento di interazione con i tablet e gli smartphone.

Grazie alla partecipazione e alla collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale del Piemonte e con l'Ufficio scolastico provinciale di Novara, sono previsti attestati di partecipazione per i docenti e per la valorizzazione dei crediti formativi degli istituti secondari di primo e secondo grado del Piemonte.

Alla conferenza stampa di presentazione del workshop hanno partecipato:

Sen. Elena Ferrara, Commissione diritti umani del Senato. “Quando i ragazzi usano la tecnologia, dinanzi a loro si apre un mondo grande e complesso e non hanno strumenti per affrontarlo. Non dobbiamo abbandonarli alla solitudine per evitare situazioni sfociate anche in momenti tragici”. “A Roma mi sono confrontata con i tavoli che si stanno occupando del fenomeno e il dialogo costruttivo con il Ministro Carrozza ha portato all'inserimento un ordine del giorno nel Decreto del fare, perché fossero previste delle risorse per l'installazione del wi-fi nelle scuole e per la formazione del personale docente”. “Spesso i genitori si trovano impreparati di fronte a episodi vessatori subiti dai ragazzi in rete e tutto avviene di nascosto. Gli adolescenti ne parlano solo nel gruppo dei pari: da qui l'importanza e l'efficacia di agire attraverso il metodo della peer education. Voglio ringraziare la Polizia postale e delle telecomunicazioni, per il lavoro che sta svolgendo sul piano istituzionale con il direttore Antonio Apruzzese e tramite i propri agenti all'interno delle scuole”. “Il convegno del 15 febbraio ci darà l'occasione di riflettere e fotografare lo status delle azioni compiute a livello nazionale e sul territorio. Inoltre presenterò un Disegno di Legge in fase di elaborazione. L'obiettivo finale è creare una legame fra i Ministeri, sancire un meccanismo di sistema tra tutti i soggetti impegnati su questo fronte. Occorre lavorare in modo sinergico, funzionale ed efficacie”.

Paola Capozzi, Dirigente del Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni del Piemonte e Valle d’Aosta “Nodo centrale per affrontare il fenomeno del cyberbullismo è lavorare sulla consapevolezza dei ragazzi, che vivono in un mondo sempre più veloce e senza confini, ma che comporta danni e problemi. Purtroppo la Polizia postale interviene quando il danno è già stato fatto. Inoltre non si dimentichi che il confine tra vittima e cyberbullo è spesso molto labile. In quest'ottica è fondamentale lavorare in termini di prevenzione”. 

Margherita Patti, assessore all'Istruzione e alle Pari opportunità del Comune di Novara. “Il disagio minorile, la solitudine in cui spesso si ritrovano gli adolescenti e più nello specifico il cyberbullismo sono tematiche su cui è necessario intervenire in maniera puntuale. Il convegno in programma a Novara è uno spunto per un disegno di collaborazione che deve proseguire. Obiettivo principale dev'essere il contrasto alla solitudine dei ragazzi, fronte su cui il Comune pone il massimo impegno, anche attraverso gli interventi di informazione e sensibilizzazione che già vengono svolti nelle scuole della città”.

Alessandro Canelli, assessore alle Politiche giovanili della Provincia di Novara. “Il bullismo on line è un fenomeno trasversale, che prevede atti di stalking e molestie, anche verso gli adulti. Ma i giovani, di fronte a questi attacchi, sono più fragili e per questo è necessario tutelarli. E' importante che se ne parli, anche per fare fronte comune”. “Di recente il Mise, insieme alle associazioni dei provider, ha siglato un accordo per trovare soluzioni che contrastino il fenomeno. Mentre sul territorio è determinante, in primis, fare squadra fra le varie istituzioni, ciascuno secondo le proprie competenze”.

Carlo Alberto Zambrino, Direttore Struttura Complessa del Dipartimento Materno Infantile – Asl. “Il workshop ha una notevole rilevanza, per capire quali siano le realtà che si muovono sul territorio e costruire una rete efficace. Ringrazio il Rotary Club Val Ticino di Novara, che mi ha coinvolto nel Progetto Per Tommaso. Mi ha permesso di riflettere su un fenomeno che veniva colto solo in termini di percorsi terapeutici. La dipendenza da Internet e dai social network colpisce gli adolescenti, che rappresentano le fasce più deboli, ritrovandosi proiettati nel mondo virtuale, in cui si può fare tutto”. “La formazione è iniziata nel 2009 al liceo scientifico Antonelli (di Novara, ndr) con la peer education, già sperimentata con successo su altri percorsi formativi. Il logo è stato creato dai ragazzi stessi, che sono i protagonisti attivi nel gruppo dei pari; se la stessa operazione fosse stata condotta solo attraverso gli adulti, sarebbe stata vista come l'ennesima allerta proveniente dai grandi. In quattro anni il Progetto per Tommaso ha intercettato più di 3mila ragazzi e formato 327 peer educator, grazie al contributo del Rotary e della Fondazione Comunità Novarese e con il coinvolgimento operativo di un numero consistente di collaboratori, fra esperti, agenti della Polizia postale e consulenti informatici della Procura di Torino. L'obiettivo è allargare l'iniziativa ad altri istituti scolastici a partire dal liceo artistico Casorati”.

Susanna Borlandelli, Progetto “Per Tommaso”. “Il Progetto è nato sulla spinta di un'emozione forte quattro anni fa nella scuola di Tommaso, con un impatto notevole sui ragazzi. Grazie all'appoggio dell'Asl e delle forze dell'ordine ha avuto subito un riscontro diretto. Nel corso degli anni l'iniziativa è andata avanti da sola: la formazione continua grazie ai peer educator, coinvolgendo anche l'IIs Pascal di Romentino e il liceo classico-linguistico Carlo Alberto. Solo nell'ultimo anno ha raggiunto 1.200 ragazzi e formato 127 peer educator. Come madre, docente e rotariana sono convinta che i ragazzi debbano essere i veri protagonisti del progetto; per questo ci sono loro al centro del cortometraggio realizzato da Nerio Zonca”.

Nerio Zonca, regista. “Il Progetto per Tommaso è stato tradotto in immagini, con una grande collaborazione da parte di studenti, docenti, educatrici dell'Asl ed esperti. Nel video il percorso è visto dalla parte dei ragazzi per rendere il messaggio più fruibile ed immediato. Il progetto per immagini vuole renderli più consapevoli dei rischi che corrono, ma anche e soprattutto rispondere alle loro domande”.