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NIDO IN FAMIGLIA: ENAIP E PROVINCIA A SOSTEGNO DELL’AUTOIMPRENDITORIA

Un corso presso il CSF EnAIP di Oleggio ha formato nuovi professionisti del settore

Oleggio - Si è concluso nei giorni scorsi presso il CSF EnAIP di Oleggio, il corso di “Tecniche per il servizio di nido in famiglia”, progettato da EnAIP Piemonte, con il contributo della Provincia di Novara, Assessorato alle Pari Opportunità e della Consigliera di Parità Provinciale Anna Colombo. Il corso, che ha ottenuto il riconoscimento della Regione Piemonte, si inserisce validamente all’interno delle attività di tutela e promozione delle politiche di pari opportunità e conciliazione dei tempi, perseguite sia dall’Assessorato per le Pari Opportunità sia da EnAIP Piemonte.

«Porto i saluti dell’Assessore Provinciale alle Pari Opportunità Anna Maria Mariani- ha esordito Anna Colombo- e mi complimento per l’ottimo lavoro fatto da questi allievi, supportati nella formazione sia umana che professionale dai docenti di EnAIP Oleggio. A loro voglio fare i miei migliori auguri affinché ora possano realizzare il loro sogno. L’Ufficio di Pari Opportunità Provinciale sarà a disposizione per consulenze relative alle attività di recupero fondi e di marketing delle future strutture che nasceranno sul territorio. In voi si vede una grande tensione pedagogica ed educativa che è alla base di qualsiasi progetto che abbia come target i bambini».

La legge attualmente in vigore nella Regione Piemonte permette di aprire “Nidi in famiglia” sia alle madri di bambini da 3 mesi a 3 anni, che a persone che abbiamo requisiti e titoli di studio nel settore dell’educazione. Una nuova e interessante possibilità di auto imprenditoria al femminile (ma anche al maschile) e al tempo stesso un valido progetto educativo, attraverso la creazione di un ambiente stimolante, ludico e formativo nella propria abitazione in cui, a differenza del normale babysitteraggio, nulla però è lasciato al caso. Questa attività infatti necessita di una formazione specifica e di un ambiente idoneo.

«Il nuovo percorso formativo- ha spiegato Claudia Vannucchi, docente del corso-  si è proposto di rinforzare i principali saperi e le necessarie competenze che si riferiscono alla figura di coloro che intendono operare nell’ambito di questo Servizio. Obiettivo specifico, mirato allo sviluppo di capacità professionali, è quello di consentire alle persone, sia donne che uomini, che lo hanno frequentato con impegno e profitto, di avviare un’iniziativa imprenditoriale. I corsisti, vista la difficile congiuntura economica stanno pensando di dare vita ad una “Cooperativa Sociale di tipo A”, al fine di utilizzare al meglio le competenze di tutti gli allievi e di soddisfare anche altre esigenze di assistenza e cura del territorio».

«La mia realizzazione lavorativa- racconta  Erika D’Agnelli, allieva del corso - sarebbe proprio quella di poter aver un giorno, una struttura dove poter attivare un servizio alla portata di bambino, con l’obiettivo di creare un ambiente sereno e accogliente dove poter rassicurare le persone che verranno accolte. Nel mio percorso di studi ho potuto capire quanto siano fondamentali i primi anni di vita del bambino. Il ruolo dell’educatore rappresenta per tanto un aspetto centrale della vita quotidiana al nido, deve saper leggere ed interpretare i bisogni del bambino, cercando di andare incontro alle loro esigenze e di sostenerli nel loro percorso verso la conoscenza, l’autonomia e la socializzazione; incoraggiarlo ad apprendere sempre più nuove esperienze senza però sostituirsi a lui ma bensì accompagnarlo alla propria crescita. La mia speranza è che per noi giovani possano aprirsi opportunità lavorative significative, rendendoci orgogliosi di ciò che andremo a svolgere, dando servizi all’ altezza di ogni aspettativa. Nel corso- continua Erika - è stato affrontato molto da vicino anche  il tema della conciliazione. Un tema di cui si parla molto, soprattutto per quanto riguarda la famiglia, dando importanza a mamme lavoratrici  in una posizione di difficoltà nel gestire la loro quotidianità; slogan, pubblicità e tante belle parole ma infondo credo che ci sia un problema: le istituzioni e i servizi non vanno incontro a tutto ciò, anzi. Vi sono molteplici problemi che i genitori sono costretti  a dover affrontare, per esempio donne che, per soccombere ai vari impegni famigliari, si trovano spesso a dover fare una scelta: ridurre l’orario di lavoro oppure, nel peggiori dei casi, abbandonare il proprio posto. La motivazione è solo una, alcuni mezzi di conciliazione ci sono ma purtroppo non vanno incontro a tutte le famiglie».