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MARAZZINI NUOVO PRESIDENTE DELL’ACCADEMIA DELLA CRUSCA

Proviene dall'Università del Piemonte Orientale; eletto in assemblea lo scorso 23 maggio a Roma
Il prof. Claudio Marazzini

Vercelli - Dallo scorso venerdì 23 maggio Claudio Marazzini è il nuovo presidente dell’Accademia della Crusca; dopo sei anni, infatti, Nicoletta Maraschio, prima donna presidente dell’Accademia ha lasciato l’incarico al termine del doppio mandato di sei anni. Il nuovo consiglio è composto, oltre che dallo stesso presidente, anche da Aldo Menichetti (Vice Presidente), Massimo Fanfani (Accademico Segretario), Vittorio Coletti e Luca Serianni (Consiglieri). Nella stessa seduta il Collegio ha nominato due nuove Accademiche corrispondenti italiane, Emanuela Cresti e Giovanna Frosini.

Torinese, Claudio Marazzini è ordinario di Storia della lingua italiana presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale. Ha insegnato nelle università di Macerata e Udine e ha tenuto corsi in qualità di professeur invité all’Università di Losanna. Ha pubblicato numerosi saggi, libri e articoli su riviste specializzate, dedicando speciale attenzione al Piemonte, alle teorie linguistiche, alla questione della lingua, alla storia della lessicografia.

Il professor Marazzini svolge anche attività giornalistica: dal 1990 è titolare della rubrica di lingua “Parlare e scrivere” del settimanale Famiglia Cristiana. Ha inoltre scritto opere rivolte alla scuola ed è membro dell’Associazione per la Storia della Lingua Italiana (ASLI), della Società Italiana di Glottologia (SIG) e Socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino. Dal 2011 è Accademico ordinario della Crusca e dal 2012 fa parte del Consiglio direttivo dell’Accademia.

«Ringrazio i colleghi accademici per la stima e la fiducia dimostratami – ha dichiarato il nuovo Presidente, primo piemontese a ricoprire questo ruolo – e in particolare Nicoletta Maraschio e Francesco Sabatini, che hanno indirizzato l’attività della Crusca verso obiettivi al passo con il mutare dei tempi e con l’evolversi della sensibilità linguistica nazionale, dando prova di uno straordinario attivismo. Auspico che nei prossimi anni l’Accademia della Crusca possa riprendere l’attività lessicografica, suo obiettivo fin dalle origini, incrementando al tempo stesso l’alta formazione in campo linguistico, la promozione e la diffusione della lingua italiana e il prezioso servizio di consulenza linguistica. Vanno in questa direzione i progetti appena avviati di un Osservatorio sugli italianismi nel mondo, di un Vocabolario della Commedia dantesca e di un grande Vocabolario storico dell’italiano postunitario».