Share |

Dal welfare state al welfare society

Borgomanero - Società, economia, rapporti umani stanno profondamente cambiando. La crisi economica è diventata anche una crisi di valori e sociale, tanto da imporre un cambiamento, nel breve periodo, di rotta nel pensiero e nell’azione. E’ questo in sostanza ciò che è emerso durante la relazione dell’economista Davide Maggi al meeting del Lions Club Borgomanero Host nella serata di giovedì 26 febbraio. Maggi, laureato alla Bocconi, docente all’Università del Piemonte Orientale, Presidente degli Imprenditori Cristiani, non ha usato mezze misure: ha parlato chiaro sottolineando una serie di problematiche che la coda della crisi sta lasciando nel sociale. Rimedi? Al momento non ce ne sono, ma saltano all’occhio una serie di strade da percorrere che possono essere la soluzione.

Maggi ha iniziato la sua relazione dal titolo “Dal terzo settore all’economia civile – il ruolo della sussidiarietà circolare”  parlando di “post-modernità” e insistendo sulla frase ‹‹la Comunità deve intervenire per risolvere i problemi del territorio››. Concetto al quale è giunto spiegando che se negli anni scorsi lo Stato poteva intervenire sul Welfare; oggi questo non è più possibile dato la ‹‹crisi della finanza pubblica che non esclude la crisi dei bisogni›› quindi ‹‹la Comunità deve rispondere con la logica della ‘rete’›› perché ‹‹visto l’aumento dei bisogni, se non faccio ‘rete’ non riesco a dare risposte››. Ma come? Coinvolgendo tutte le Associazioni presenti sul territorio. ‹‹Il Welfare della post-modernità – ha sancito Maggi – ci costringe a rivedere tutto il sistema del welfare stesso, in termine di innovazione sociale e di sostenibilità finanziaria››. Il docente universitario, dopo aver sottolineato che l’economia civile arriva da lontano (medioevo, età moderna) ha detto chiaramente che ‹‹il welfare deve essere pensato sulle capacità; deve essere considerato fattore di sviluppo e cui tutti devono dare un loro contributo››. In pratica la Società deve cambiare sostanzialmente rotta, dire no all’individualismo e pensare di integrare il welfare sociale con un ‹‹rapporto donativo che fa guardare all’altro››, il tutto attraverso ‹‹il cosiddetto welfare comunitario che prevede interventi integrativi e innovativi attraverso la logica delle reti e con finanziamenti non pubblici››. In sostanza ‹‹il mondo lavora in una logica di rete›› e quindi ‹‹ogni ruolo deve crescere e ogni ‘attore’ deve contribuire››. Al termine della relazione l’intervento del Sindaco di Borgomanero Anna Tinivella ‹‹Se non ci fossero le Associazioni di volontariato in Città – ha detto – molti problemi sarebbero aperti; grazie a loro e all’impegno quotidiano riusciamo a realizzare molte cose››.