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Baseball Novara e AISLA uniti per la ricerca nel ricordo di Gehrig

Novara - Baseball Novara e A.I.S.L.A. Onlus si prendono per mano in occasione dell'incontro di Italian Baseball League tra Baseball Novara e Baseball Rimini in programma giovedì 20 giugno allo Stadio Provini di Novara con inizio alle ore 21,00 e diretta RAISPORT. Il giorno successivo, infatti, si celebrerà il "Global Day" mondiale dedicato alla  Sclerosi Laterale Amiotrofica, conosciuta anche e soprattutto negli Stati Uniti quale Morbo di Lou Gehrig, grande giocatore di baseball degli Yankees negli anni 20 e 30. Per l'occasione lo Stadio Provini verrà addobbato e si trasformerà nella casa della A.I.S.L.A. Onlus e dei suoi ammalati: al Presidente Massimo Mauro toccherà uno dei massimi onori nello sport USA, cioè quello del primo lancio dell'incontro. A fare gli onori di casa della Federazione Italiana Baseball Softball ci sarà il Vice Presidente Federale Massimo Fochi. Il Baseball Novara accoglierà tutti come propri ospiti con l'ingresso gratuito alla partita. E a tutti i presenti, a rivisitare e rivivere il momento in cui Lou Gehrig il 4 luglio 1939 pronunciò il suo celebre discorso di congedo definendosi, ormai ammalato, "l'uomo più fortunato sulla faccia della terra", verrà richiesto di alzarsi in piedi mentre gli altoparlanti faranno risuonare le parole del grande giocatore, poi seguite dalla esecuzione dell'Inno nazionale italiano, come è tradizione prima di ogni partita di baseball di Italian Baseball League.

Lou nacque il 19 Giugno 1903 e morì il 2 Giugno 1941 a causa della SLA, tanto che questa malattia terribile è chiamata anche il Morbo di Gehrig. Le sue origini furono umili. Figlio di immigrati tedeschi, la sua esistenza fu umile e piena di sacrifici. Poi, lavorando, riuscì ad intraprendere studi universitari presso la Columbia. Riuscì ad emergere sia nel Baseball che nel football, ma, per fortuna della storia del batti e corri, entrò a far parte degli Yankees di Mc Graw e del mitico Babe Ruth nel ruolo di Prima Base. Le due personalità opposte fecero grande la squadra di New York, contribuendo a quella che venne definita la "Murderers' row": terzo in battuta Babe e quarto in battuta Lou. Due personalità contrapposte, dicevamo: Guascone, irrequieto e indisciplinato Ruth;  disciplinato, corretto e gentile Gehrig. Entrambi dei mostri.

"Lou Gehrig è ricordato come uno dei giocatori più talentuosi e fenomenali di tutti i tempi"- spiega un passaggio del suo sito web ufficiale - "Ma più di tutto questo, è ricordato per il suo cuore, la sua gentilezza e della sua attitudine vincente". Gli appiopparono il soprannome di "Iron Horse" o l'"Indistruttibile" a fronte delle 2130 partite giocate consecutivamente. Per "Lou Gehrig - disse Gil Hodges, un avversario - aveva un solo vantaggio su di me, era un giocatore di baseball migliore". Gehrig detiene ancora oggi record impressionanti, e molti giornalisti tendono a definirlo il miglior giocatore di tutti i tempi. Ma nel 1939, alcuni sintomi preoccupanti indussero i medici a fare degli approfondimenti clinici presso la Clinica Mayo di New York. Diagnosi terribile. Il 4 Luglio 39 disse addio ai suoi tifosi dello Yankee Stadium, oltre 62,000, con  famoso discorso,  nel quale si definì "l'uomo più fortunato sulla faccia della terra....." Parole immortali di ringraziamento ai suoi tifosi, uno dei momenti più emozionanti nello sport americano di tutti i tempi. Gehrig contribuì  concretamente ai primi studi sulla malattia e la moglie Eleonor proseguì l'impegno. Ma anche oggi il suo nome, il suo ricordo, riesce a sensibilizzare chi può a sostenere la ricerca.