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Contaldo: Ma gli italiani lo sanno?

Il prof. Massimo Contaldo

Novara - Riceviamo e pubblichiamo un’attenta e interessante riflessione del prof. Massimo Contaldo, già assessore del Comune di Novara, fondatore della palestra Quisquash (in via Tommaseo a Novara), sportivo ancora attivo e vincente nella specialità Sollevamento Pesi e profondo conoscitore dei temi che riguardano lo sport e la salute. “Oggi, all’inizio del terzo millennio, in tutto il mondo, alla luce di nuove conoscenze socioculturali non solo mediche, il concetto di salute si è ampliato coinvolgendo altri aspetti più globali e importanti della vita dell’individuo. Questo nuovo concetto di salute non si riferisce meramente alla sopravvivenza fisica o all’assenza di malattia, ma coinvolge anche gli aspetti psicologici e mentali, le condizioni naturali, ambientali, climatiche e abitative, la vita lavorativa, economica, sociale e culturale; tutto ciò che in qualche modo interagisce in senso positivo o negativo con l’esistenza dell’essere umano. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la cui denominazione letterale dovrebbe essere tradotta con: “Organizzazione Mondiale della Salute”, si fa assertrice sin dal 1946 di questa ampiezza della connotazione del concetto di salute quando esprime: “La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non semplicemente l’assenza di malattia e di infermità” e chiede ai governi di adoperarsi responsabilmente, attraverso un programma di educazione alla salute, per la promozione di uno stile di vita consono allo sviluppo di condizioni pratiche in grado di garantire ai cittadini un alto livello di benessere. A questi principi aggiungiamo anche quanto affermato nella “Carta di Ottawa” (documento redatto nel 1986 durante la prima “Conferenza internazionale per la promozione della salute”) e precisamente che: “Grazie ad un buon livello di salute l’individuo e il gruppo devono essere in grado di identificare e sviluppare le proprie aspirazioni, soddisfare i propri bisogni, modificare l’ambiente e di adattarvisi”. Si identifica così nella salute qualcosa che, espandendosi oltre i confini del soggetto che ne gode, diventa un mezzo propulsore di ulteriori positivi interventi, adattamenti e modificazioni nel proprio ambiente. Allo stesso tempo, quindi, la capacità di adattamento all’ambiente viene considerata un elemento indicatore di un buono stato di salute. Dai documenti citati si desume in pratica che si è ormai compreso, anche a livello istituzionale ed internazionale, che la salute non dipende soltanto dall’assenza di agenti biologici che casualmente provocano la malattia, ma è il risultato di un armonico, naturale e completo sviluppo dell’individuo in ogni aspetto. Ma gli italiani lo sanno? "L'esercizio fisico è un portentoso farmaco naturale" "Una persona in sovrappeso che si muove regolarmente corre un rischio inferiore di ammalarsi rispetto a un soggetto normopeso, ma sedentario" "a causa della recente epidemia di sedentarietà, per la prima volta nella storia dell'Umanità i figli muoiono prima dei genitori" "Oggi la sedentarietà espone milioni di persone ai rischi di ammalarsi e di morire prematuramente significativamente superiori rispetto a quelli riconducibili a tabagismo,obesità, ipertensione e ipercolesterolemia " "Solo il 20% delle patologie croniche sono attribuibili al patrimonio genetico. Il restante 80% deriva dallo stile di vita. Vivere meglio e più a lungo è in gran parte una scelta" " la sedentarietà uccide come il fumo" " per essere pieni di energia, prevenire le malattie e contrastare l'invecchiamento, occorre allenarsi a una certa intensità per il resto della propria vita ". "Per quasi 2,4 milioni di anni l'uomo ha quotidianamente svolto ore di attività fisica energica per sopravvivere. Siamo progettati per muoverci!”.

E allora, come cantava Lorenzo Jovanotti una ventina di anni fa… “Muoviti, muoviti!”