Share |

Finalmente lo possiamo urlare: Forza Novara!

Selfie del fotografo Domenico Pescosolido con capitan

Novara - Un anno di purgatorio, macché di inferno! Dodici mesi o quasi in serie C o Lega Pro come dir si voglia, con nell'armadio i fantasmi del passato, di quelle trasferte in luoghi impossibili e in località che per cercarle dovevi consultare l'atlante De Agostini (i Tom-Tom non c'erano ancora...). Tutto è iniziato la scorsa estate con la doppia cocente delusione: la retrocessione decretata dal campo (annata 2013/14 balorda, decisamente al di sotto delle possibilità degli azzurri, che in panchina hanno avuto non un valzer, ma un'autentica techno-dance di allenatori alla guida della squadra). Ma anche dal giudice sportivo e dalle autorità federali, che nel 'buco' lasciato libero in serie B ripescavano in maniera tanto assurda quanto ingiusta il Vicenza, lasciando i tifosi novaresi con un gusto amaro in bocca simile a quello della pece. Da notare che ora i veneti biancorossi rischiano addirittura (e con merito) il 'salto' in serie A... Ma torniamo alle vicende azzurre. Arriva in panchina mister Toscano; la dirigenza viene completata dal tandem Teti-Rigoni, rispettivamente direttore sportivo e 'uomo immagine'. Se ne va il leone Rubino ma arrivano tanti giovani e altrettanti atleti che conoscono bene la categoria e sono alla ricerca di un riscatto (su tutti Evacuo e Dalla Rocca). Confermati i big Gonzalez, Ludi e Pesce.

L'inizio non è dei più esaltanti. Si perdono partite in modo incredibile, dopo aver dominato in lungo e in largo e il gioco non sempre è brillante. La squadra sembra come imballata e soprattutto non pronta per un campionato come appunto la Lega Pro. Poi la scossa. Inizia col turbo il 2015 con gli azzurri che sembrano destinati a chiudere anzitempo il discorso promozione. Quando ecco che arriva un'altra mazzata dal giudice sportivo, che penalizza gli azzurri di 8, ripetiamo 8!, punti per una questione legata al pagamento posticipato di alcune incombenze fiscali. Un montante mancino in un incontro di boxe tra titani: il rischio del ko psicologico è elevatissimo. Va dato atto al presidente De Salvo e a tutto lo staff di avere avuto i nervi saldi e di aver 'combattuto' su un doppio fronte: da un lato quello 'legale' per far valere i propri diritti; dall'altro invece psicologico dentro e fuori lo spogliatoio, per caricare la squadra a dovere e nel contempo sedare qualche animo piuttosto scaldato da parte della tifoseria più accesa.

Tutto è bene quel che finisce bene: la penalizzazione diventa più 'umana' e la bella vittoria di Lumezzane, decretata da Carrozza (altro calciatore arrivato tra l'Agogna e il Terdoppio in cerca di riscatto) ha illuminato una Novara che si ritrova al centro del movimento sportivo nazionale, per le gesta di Igor, ginnastica, pattinaggio, tennis, hockey, football americano, volley maschile, rugby, basket e ancora e soprattutto per il calcio. E ora facciamo tutti festa, se lo meritano i giocatori, la società e soprattutto i tifosi, quelli veri, che non hanno mai smesso di incitare questi colori. Appuntamento ora a settembre per la serie cadetta e per il super-derby delle risaie con la Pro Vercelli. Nel frattempo stappiamo una bottiglia di spumante e brindiamo: se lo meritano i ragazzi e se lo merita una città intera. Del resto... anche Dio tifa Novara, altrimenti non avrebbe fatto il cielo azzurro, no?

Gianmaria Balboni