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Intervista a Mike Romano

Mike Romano

Novara - Mancano meno di due mesi all’inizio del campionato di IBL e i roster di molte squadre si stanno completando. Abbiamo voluto sentire il manager del Baseball Novara, Mike Romano (nella foto) su temi attuali riguardanti il team piemontese e la nuova riforma dei campionati. Come al solito, col suo stile genuino e diretto. Mike non le ha mandate a dire con risposte mai banali a domande anche scomode. Leggere per credere…

Mike, questo sarà il tuo secondo anno alla guida del Baseball Novara. L’entusiasmo che aveva accompagnato l’inizio della tua avventura è ancora forte?

Romani: E’ un privilegio per me tornare a Novara e, sì, l’entusiasmo c’è ancora ed è ancora più grande. Novara mi ha trattato con molto rispetto ed ormai sento che è diventata per me una nuova casa. La società, la gente, i giocatori, insomma, io e tutto l’ambiente ci conosciamo un po’ meglio e così sarà più facile lavorare assieme come un gruppo unito

E’ inutile girarci intorno Mike, l’anno scorso le aspettative erano diverse. In molte partite, anche contro avversari più quotati, la squadra aveva dimostrato di avere le carte in regola per giocarsela, ma i successi alla fine sono stati pochi. Secondo te, cosa non è andato per il verso giusto?

R.: La stagione scorsa è nata sotto cattivi auspici. Alla vigilia del torneo, il lanciatore partente cambiò i propri piani e andò in Messico, e Medina, l’esterno straniero, e Gutierrez, il closer delle prime due partite, anche loro decisero di non venire. Provammo Waters come partente ma l’esito fu negativo. Dopo qualche titubanza, ci affidammo così a Duarte che la società provvide a ingaggiare per il resto della stagione e lui prese il ruolo di starter con buoni risultati. In molti casi ci ha aiutato a mantenere la partita “chiusa” per molti inning, ma il suo lavoro non era sufficiente perché in attacco non eravamo sufficientemente produttivi e, in tutta onestà, finito il suo lavoro non avevamo dei closer sempre affidabili. Orta, in particolare, era molto incostante. In qualche caso, anche la difesa ci aiutava a mantenerci in partita, ma la maggior parte delle volte il suo lavoro veniva vanificato dall’attacco che non batteva mai quando realmente contava. Ci aspettavamo di più da certi giocatori, come Fasano ad esempio (troppi gli strike out subiti!), e da altri che, pur con credenziali di buone mazze, non riuscivano mai a esplodere una battuta efficace al momento giusto. E sì che io spiegavo e spiego sempre ai miei giocatori che non è importante se batti 200 o anche meno, è importante che tu batta al momento giusto! Quando conta veramente! In conclusione, beh, è facile pensare che le cose sarebbero andate meglio sin dall’inizio se fossero arrivati i giocatori che dovevano venire.

Secondo rumours e indiscrezioni, sembra che quest’anno le prospettive del Baseball Novara possano essere diverse e dovrebbero essere molti i giovani, la maggior parte di scuola italiana, alle tue dipendenze, anche grazie alla collaborazione con l’Accademia in IBL2. Cosa pensi di questo nuovo progetto?

R.: Sicuramente questo nuovo progetto ci aiuterà moltissimo, soprattutto sotto il profilo delle scelte: l’anno scorso, se avessimo avuto dei seri infortuni, saremmo stati in fortissima difficoltà a causa della panchina corta e devo ringraziare mille volte il nostro preparatore atletico Alessandro Orlando che è riuscito nell’impresa di mantenere tutti in buone condizioni fisiche e di salute. Il nuovo roster sarà molto giovane con solo pochi giocatori che hanno avuto esperienza di IBL. Con l’ausilio di coach Francesco Aluffi nello staff tecnico, nonché di Gianmario Costa, manager della squadra di IBL2, dovremmo riuscire a formare un team competitivo e di buon livello, anche grazie alla presenza di diversi giocatori di talento provenienti da Torino. Tra i miei collaboratori, poi, mi piace ricordare la presenza di Richard Macias che rivestirà il ruolo di pitching coach: lui è stato il manager della squadra under 21 l’anno scorso, ha esperienza dell’area novarese e ha lavorato per diversi anni nelle scuole. Ho assistito a un paio di sue sessioni di allenamento, ho visto come lavora e sono rimasto impressionato dalla sua professionalità. Sarà di grande aiuto a me e a tutto il team, così come i due tecnici novaresi “Osso” Portigliotti e Pippo Spataro, che mi aiuteranno a gestire gli allenamenti e mi assisteranno nelle varie situazioni di gioco.

Molti considerano la riforma dei campionati di quest’anno un passo indietro per il baseball italiano, mentre altri la ritenevano inevitabile vista l’attuale, difficile, situazione economica che ha costretto anche sponsor storici a chiudere rapporti di collaborazione storici con alcuni team (compreso il Baseball Novara). Qual è il tuo punto di vista su questo tema?

R.: Molte squadre stanno fronteggiando problemi economici ed è giusto fare qualche passo indietro e resettare tutto. Certo, non è una bella cosa giocare solo due partite per weekend, ma è sempre meglio che non giocarne nessuna! L’unico modo per risparmiare qualche soldo è giocare due partite al sabato: non devi pagare due lanciatori e quindi economizzi anche sull’alloggio. E’ vero, come dici, che anche gli sponsor stanno avendo problemi e che pure noi ne siamo stati direttamente colpiti (quest’anno Novara non godrà più dello storico abbinamento con l’Elettra Energia, ndr), ma ci terrei a precisare che non è un problema solo del baseball. Secondo me è una buona cosa che la lega si sia allargata a 10 squadre, a lungo termine vuol dire che nell’arco di una stagione giocheremo solo 6 partite di meno. E poi, altro aspetto positivo è che con le nuove regole avremo 7 ASI in campo: i giocatori di talento di scuola italiana faranno la differenza e potrebbero addirittura condurre alla vittoria finale del campionato il proprio team. Oltretutto, la nuova regola che riguarda i lanciatori stranieri, che potrai indifferentemente usare nella prima o nella seconda partita contro un lanciatore italiano, porterà a un maggior equilibrio e le grandi squadre penso siano già preoccupate. Nessun weekend sarà scontato.

Il 2012 è stato un anno positivo per il movimento azzurro: la vittoria della nazionale nel campionato europeo per certi versi è stata una sorpresa dal momento che si giocava in casa degli olandesi campioni del mondo e anche i nostri club hanno sbaragliato il campo nelle coppe internazionali. Cosa pensi del momento del baseball italiano alla luce della tua straordinaria esperienza?

R.: La nazionale italiana ha fatto un lavoro eccellente, ha rivinto il campionato europeo a due anni di distanza ed è finita terza in un torneo internazionale un paio di stagioni or sono. Complimenti a coach Mazzieri e al suo staff: il presidente Fraccari deve essere molto orgoglioso della propria squadra! Mi ricordo ancora la gioia del grande “boss” Beneck quand’ero giocatore e battemmo gli olandesi nel ’75, nel ’77, nel ‘79 e nell’83. D’altronde lo scopo del gioco è questo, no? Vincere e rendere il boss contento... La mia esperienza in azzurro è stata fantastica: ho vissuto delle emozioni straordinarie, giocando contro i migliori giocatori del mondo che mi hanno consentito di accrescere il mio livello di gioco. Una volta che ti confrontavi con loro, potevi tornare a casa e dire a tutti contro quali campioni avevi giocato e che avevi fatto soffrire loro le pene dell’inferno. Che momenti incredibili!