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L’intervista tripla a Mattia De Faccio, Raffaele Medoro e Alfonso Fortunato

Alfonso Fortunato

Novara - Nella prima parte di questa stagione abbiamo intervistato tanti atleti, per lo più provenienti da Novara o comunque dal proprio vivaio. E’ arrivato il momento di sentire anche i ragazzi che la storia di questo club la stanno costruendo venendo da altre realtà e abbiamo voluto iniziare con un lanciatore, Mattia De Faccio, un catcher, Raffaele Medoro, e… un misto tra questi due ruoli, Alfonso Fortunato (nella foto). Visto che si trattava di tre atleti, abbiamo voluto spezzare l’intervista in due parti per evitare di appesantirla.

Vieni da esperienze diverse, non espressione della franchigia di Novara: come ti stai trovando qui e, nonostante i risultati sportivi non siano straordinari, l’esperienza che stai facendo la ritieni formativa a livello umano?

Mattia: Mi trovo molto bene a Novara, sono felice di lavorare con uno staff preparato e di ritrovarmi in uno spogliatoio molto unito . Quest’occasione mi serve senz’altro per fare esperienza di baseball di un certo livello e per provare nuove situazioni, come quella di vivere fuori casa. Nonostante i risultati in partita non siano dei migliori sento che lo staff ha fiducia in me e questo mi porta ad essere sereno e a impegnarmi ancora di più sul campo. Per quanto riguarda la vita di tutti i giorni, ho cambiato completamente le mie abitudini e sicuramente uscire di casa mi ha fatto crescere sotto il punto di vista umano. Posso dire che questa situazione mi ha fatto maturare sotto molti sotto aspetti.

Raffaele: Questo è solo il mio secondo anno qui a Novara, ma in precedenza ho giocato in diverse società (tra cui Lions, Livorno, Nettuno, Catania Warriors). Fin dal primo giorno qui a Novara sono stato accolto a braccia aperte, anche se personalmente non conoscevo nessuno. Tutta la società, giocatori compresi, è stata sempre molto disponibile nei miei confronti, anche quando avevo bisogno di qualcosa che andasse oltre il baseball. Mi sono integrato subito e molto bene, non credo di aver avuto problemi con nessuno anche grazie al mio carattere socievole ed espansivo. Spesso ancora adesso giochiamo sul mio accento nettunese, che sicuramente è ben diverso dal vostro, però la cosa non mi dà assolutamente fastidio, anzi... Per quanto riguarda i risultati non nego che mi dispiace molto e che avrei preferito qualche vittoria in più, però l'esperienza che sto facendo qui a Novara è molto utile e sono contento di questa scelta. So che i risultati arriveranno anche perché la società sta mettendo in pratica un progetto e si sa che bisogna aspettare i tempi tecnici per raccogliere quanto seminato.

Alfonso: Personalmente sono molto contento della mia esperienza a Novara e sono grato alla società di avermi dato l’opportunità di poter giocare a baseball in Italia: in questi anni sono cresciuto come giocatore e come persona, anche grazie al club che, sin dal mio primo anno, il 2010, mi ha sempre trattato al meglio per la mia permanenza. Mi dispiace che i risultati quest’anno non siano straordinari come hai detto tu, ma c’è sempre la speranza di migliorare, dobbiamo essere positivi.

Quest’anno i lanciatori sono stati messi un po’ sul banco degli accusati perché il loro rendimento non è stato costante, ma quanto conta, a tuo avviso, anche il fatto che la difesa non li stia aiutando al meglio? Può questo fatto generare un po’ di insicurezza in batteria?

Mattia: Il baseball è un gioco di squadra e come tale se si prendono i punti è colpa di tutta la squadra, il lanciatore deve aiutare la difesa e la difesa deve aiutare il lanciatore; se uno dei due manca, cade tutta la struttura della squadra. Io non me la sento di dare la colpa a un reparto unico, non sarebbe corretto. Secondo me il fatto di commettere tanti errori è una condizione mentale sbagliata, un circolo vizioso difficile da interrompere: il lanciatore lancia palline poco efficaci perché perde concentrazione e si trova sotto pressione a causa degli errori della difesa e la difesa si ritrova con molte palle da coprire a causa delle molte battute causate da lanci poco efficaci.

Raffaele: Personalmente cerco sempre di mettermi a disposizione del manager e della squadra, quindi se questo vuol dire adattarsi ad un altro ruolo ben venga. Anche all'esterno cerco sempre di dare il meglio, sapendo che non è il mio ruolo principale. Per me l'importante è giocare ed essere nei 9 del line-up. Addirittura, quando ero a Catania, ho giocato una partita (proprio contro il Nettuno) come interbase!!! Per quanto riguarda i lanciatori, non hanno iniziato la stagione con il piede giusto ma nelle ultime settimane hanno lavorato duro e credo che i risultati si siano visti. Stanno trovando più continuità, cosa molto importante per loro. Certo anche la difesa ha la sua responsabilità e commettendo degli errori di sicuro non si aiutano i lanciatori, che possono innervosirsi e deconcentrarsi, ma ovviamente nessuno commette errori di proposito. Sicuramente siamo lavorando anche sulla difesa, in modo da diminuire gli errori e aiutare al meglio i lanciatori.

Alfonso: Io sono un tipo di giocatore a cui non piacciono le scuse. Io so che tutti miei compagni di squadra vogliono fare il meglio possibile, sempre, che siano lanciatori o giocatori di altri ruoli difensivi, e come loro possono fare un errore, io come lanciatore posso sbagliare un lancio, e non posso accusare altri che me stesso. Dire che a causa degli errori difensivi noi siamo insicuri in batteria e una scusa. Noi siamo una squadra e non c’e bisogno di accusare o puntare il dito contro qualcun altro. Dobbiamo giocare insieme e trovare la chimica giusta nella squadra, punto e basta.

Fortunato è passato dal ruolo di ricevitore a quello di lanciatore e per molti è stato un po’ una sorpresa, non accade spesso un cambio del genere e i risultati sono stati positivi. In quanto suo nuovo collega e tu, Raffaele, ex-collega, cosa pensi di questa sua evoluzione?

Mattia: Sono felice che la squadra abbia scoperto un nuovo lanciatore, soprattutto dopo la partenza di Mitch c’era bisogno di trovare al più presto un lanciatore in più. Non è molto frequente un cambio di ruolo così drastico, ma parlando con Alfonso mi ha confessato che si trova più a suo agio sulla pedana che dietro al piatto e visto il buon contributo che sta dando alla squadra è sicuramente un vantaggio per tutti.

Raffaele: Sì, il cambiamento di posizione di Fortunato è stato un po’ una sorpresa per tutti, me compreso. La cosa diciamo che è nata un po’ per "gioco", anche perché avevamo bisogno di un lanciatore in più, meglio se ASI come lui, in modo che potesse rilevare in tutte e tre le partite del trittico. Sono molto contento per lui, perché sta avendo buoni risultati, merito soprattutto del lavoro che sta svolgendo quotidianamente. Sicuramente si sta impegnando tanto, visto che non è il suo ruolo e anzi a volte bisognerebbe togliergli la palla di mano.

Alfonso: Sì, questo è un cambio di ruolo che non si vede frequentemente, specialmente a questo punto della carriera. All’inizio è stata una sorpresa anche per me. In allenamento scherzavo con Mike dicendogli di lasciarmi lanciare, fino a che un giorno, contro Rimini, mi ha detto di andare sul monte. Fino ad ora sto imparando molto, sono contento del mio lavoro che è quello di lanciare strike, e ringrazio il sostegno di tutti i lanciatori della squadra e del pitching coach che mi aiutano tutti i giorni a imparare le tecniche mentali e fisiche di questo nuovo ruolo.

Infine, l’anno scorso in Coppa Italia il Novara si è espresso al meglio, riscattando un campionato sotto tono: ritroverete grinta e motivazioni per fare bene anche in questa post-season?

Mattia: Nella post season possono giocare solo giocatori italiani e troveranno sicuramente spazio tutti i giocatori che hanno fatto della panchina in campionato. Una situazione ideale per riscattare una stagione e per dimostrare di poter competere per un posto da titolare il prossimo anno. Personalmente credo che, sì, vedremo sicuramente della grinta in più che ci porterà a far bene.

Raffaele: Penso e spero che già dopo la vittoria con il Godo arrivata al tie-break ci abbia ridato tranquillità e voglia di continuare a fare bene, cercando di rimanere in partita con tutti gli avversari. L'anno scorso la Coppa Italia è stata un po’ per tutti una sorpresa, in quanto abbiamo ottenuto dei risultati molto importanti. Non siamo passati alla seconda fase solo per differenza punti e non per mancanza di vittorie. Anche quest'anno cercheremo di fare bene in questa competizione, che non va sottovalutata perché da l'accesso diretto alla European Cup. Dovremo dare tutto in ogni singola partita, in modo da vincerne più possibili e cercare di arrivare alla seconda fase.

Questa sarà la mia prima Coppa Italia nella mia carriera. Io sono un giocatore grintoso e ho fiducia che la squadra farà un buon lavoro.

E alla fine di questa lunga intervista, vogliamo rilanciare l’appello che Raffaele Medoro fa a tutti gli appassionati:

“Nel ringraziare tutti i visitatori del sito e i tifosi del Novara Baseball, li invitiamo allo stadio e a supportarci anche in momenti difficili”.

Un invito da raccogliere senza indugio!

A cura di Paolo Canazza (ufficio stampa Baseball Novara)