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Prof. Contaldo: Un pensiero ai nostri bambini

Il professor Massimo Contaldo

Novara - Riceviamo e pubblichiamo alcune riflessioni del prof. Massimo Contaldo, ex amministratore pubblico e da anni a ragion veduta ritenuto uno dei principali e migliori conoscitori della sfera sportiva e del rapporto (positivo) tra sport e giovani generazioni. "Leggo spesso sui quotidiani che In Italia ci sono due milioni di bambini poveri. Il Garante : serve un piano per l'infanzia. Gli articoli scrivono tristemente i dati di un disagio giovanile che a pensare ad una Italia più vicina al terzo mondo che in una Italia evoluta e sopratutto che ama i propri figli. Inquietante leggere che la nostra nazione è tra i paesi dell' OCSE col tasso di povertà relativa più elevato tra i bambini. Il 15% vive in famiglie con redditi inferiori alla media nazionale, senza contare abusi e violenze sui minori. Il Garante per l'infanzia in una relazione al Governo ha fatto un appello accorato ai Parlamentari, ricordando che l'impegno verso i nostri "figli" non deve essere solo sulla carta ma occorrono fatti concreti. Fatti che stentano ad arrivare al punto che alcune regioni non hanno ancora recepito la legge dello Stato del 1991. Purtroppo siamo ancora al fai da te e sopratutto i comuni con i loro bilanci ormai ridotti all'osso sono in estrema difficoltà. Di fronte a questa minaccia ogni cittadino non può restare indifferente e rinunciare con delega ad un ruolo attivo di difesa dell'infanzia è chiamato all'etica di una persona responsabile. La nostra società non può sottrarsi ad un impegno sociale rivolto ai giovani, in modo particolare ai bambini, la nostra storia è ricca di valori e noi dobbiamo essere da esempio in un percorso socio educativo nel nostro mondo: lo sport. Il riconoscimento dei valori di solidarietà ed amicizia dello sport conduce ad un’incentivazione ed ad un sostegno, anche economico, dell’attività sportiva a favore dei soggetti esposti all’emarginazione: portatori di handicap, minori in carcere, minori in situazione di disagio familiare. Dalla promozione di una cultura dello sport che ne valorizzi l’aspetto sociale piuttosto che quello spettacolare e agonistico, è necessario pervenire al riconoscimento del valore formativo-educativo e della valenza di prevenzione e di recupero del disagio che lo sport può promuovere. Ritengo importante che il mondo sportivo sia in prima fila per intraprendere attraverso progetti concreti un reale sostegno che si rivolga alla fragilità dei ragazzi ma anche ma anche un sostegno educativo alle famiglie che in questo momento attraverso un periodo molto delicato. Quali ricadute negative sui nostri ragazzi accadrà per la perdita del posto di lavoro dei propri genitori? Questi ragazzi,che fino a ieri godevano di una discreta serenità come si troveranno quando anche loro saranno colpiti da una crisi che nei loro confronti rimane indifferente. Si tratta di elaborare un progetto educativo che faccia perno sull’attività sportiva in quanto portatrice di valori formativi in ordine di tali cambiamenti. Da questo punto di vista lo sport è una occasione “formativa” nel senso che il soggetto è posto nelle condizioni di mobilitare le proprie motivazioni e le proprie capacità in vista de l l ’otten imento d i determ inat i r isu ltat i. C iò non s ign if ica, chiaramente, che praticare lo sport sia l’unico modo per realizzarsi come persona, ne significa che sempre e comunque ottenga questo risultato. Significa però che anche questa può essere, al pari di molte altre attività, una via percorribile a questo fine. Molto dipenderà dal modo in cui questa esperienza verrà vissuta e dal come essa verrà a far parte di questa ricerca di senso della vita che è tensione appartenente alle prospettive e agli orizzonti dell’intera vicenda umana".

Per ulteriori informazioni non esitate a contattare il prof. Massimo Contaldo, presso il centro sportivo Quisquash di Novara, via Tommaseo 2/f (Bicocca); tel. 0321 463737 - http://www.quisquash.it.