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COACH PASSERA: PENSIAMO AL FUTURO, NON A QUESTO CAMPIONATO

Oleggio - Finire in qualche modo i campionati oppure chiudere tutto senza assegnare verdetti finali. E’ questa la grande discussione che in questi giorni, che rappresentano per tutta l’Italia una situazione di grande emergenza, coinvolge e divide il mondo della pallacanestro. Il pensiero comune di numerose società del girone A, Oleggio Magic Basket compresa, e del girone B è quello di fermare completamente la stagione sportiva.

«Mi sembra assurdo pensare, in questo momento, a come portare a termine i campionati, lo trovo irriguardoso nei confronti di chi soffre e di tutte quelle persone che sono in prima linea a lavorare negli ospedali. Come si fa a prescindere da tutto questo? - dichiara coach Franco Passera – Ho letto il pensiero di persone come Matteo Boniciolli, Carlo Recalcati, e sono pienamente d’accordo: è brutto dirlo da persone come noi che hanno vissuto una vita sui campi da basket, siamo i primi con una gran voglia di tornare in palestra, di vivere di basket, così come il tifoso desidera la partita, a tutti manca la pallacanestro, ma dobbiamo attenerci a regole che vanno oltre lo sport. Sarebbe bello fare qualcosa nel concreto, andare in campo per aiutare chi è in prima linea ogni giorno, ma dobbiamo solamente stare a casa, farlo con intelligenza ossia usando il buon senso e approfittarne». Cosa si può fare? «Cogliamo l’occasione per fare qualcosa di concreto per lo sport, si ritrovino tutte le componenti, federazioni, leghe, si può fare a distanza, si rifletta su tutto ciò che di buono è stato fatto finora e ciascuno porti il proprio mattoncino per migliorare. Pensiamo al futuro, a ripartire il prossimo anno, pensiamo a un progetto che sia globale, che includa l’aspetto economico, le società, la costruzione dei campionati, il settore giovanile, il minibasket. Facciamo in modo che questo tempo che abbiamo ora sia utile per il futuro, che si ritrovi la forma più adatta a risolvere tutte le problematiche. Pensiamo al bene della nostra pallacanestro, facciamola crescere. Giocare una partita adesso non è utile, non tirerebbe su il morale a nessuno. Non vedo altre soluzioni, altrimenti sarebbero soltanto toppe che si fanno ai pantaloni, ma che non risolvono in alcun modo il problema. Ora conta di più chi soffre».