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Lettera in redazione sul 'presente' di Trecate

Trecate - Riceviamo e pubblichiamo una lunga e articolata lettera inviataci da una nostra lettrice, Federica Suffio, come motivo per far partire qualche riflessione sul presente di Trecate: "Egregio direttore di Freenovara le invio questa lettera per esporle e compartecipare con Lei ed i suoi lettori alcune riflessioni nate sia da una nostra attenta osservazione sull'’operato e sullo stato delle cose, in questa prima parte di mandato dell’'attuale maggioranza che gestisce la cosa pubblica a Trecate e sia dall'’osservazione di certi “fenomeni” che si sono verificati nella nostra città.  Tutto questo costituisce una serie tumultuosa di fatti, che messi assieme contribuiscono a dare il quadro della situazione a Trecate. Premettiamo già dall'’inizio che questa nostra lettera è risultata necessariamente lunga, poiché in essa si condensano sia riflessioni e spunti di vari mesi e sia le opinioni dei tanti che hanno condiviso questi nostri pensieri. Speriamo tutto questo che possa contribuire a migliorare la nostra città. Un primo fenomeno che ha colpito la nostra attenzione è stato il riordino della viabilità a Trecate, riordino che ha prodotto “particolari” mini rotatorie, è una selva di labirintici sensi unici. Crediamo che la nostra città sia diventata un laboratorio di iniziative sperimentali per quanto riguarda le soluzioni della viabilità... Probabilmente chi ha ideato ed avallato tutto questo intende riscrivere o aggiungere nuove pagine alla già corposa letteratura sulle intersezioni stradali, sulle rotatorie e sulla viabilità in generale. In una intervista apparsa sul suo giornale (reperibile all'’indirizzo http://www.freenovara.it/politica/ovest-ticino/enrico-ruggerone-presenta-la-sua-candidatura) l'’attuale sindaco parlava e criticava alcune decisioni volute dalla giunta del sindaco Zanotti Fregonara. Una delle principali critiche era in merito ai soldi spesi per una inutile rotatoria in Corso Roma. Certo è vero che con un semaforo opportunamente adattato alle nuove esigenze si sarebbe speso meno, però sorge spontanea e fulminea la presa di coscienza su quanto ha fatto questa e la precedenti amministrazioni di sinistra in termini di viabilità. L’'ultima “chicca” in termini di rotatorie è l'’ennesima micro-rotatoria (certamente ancora più inutile di quella in Corso Roma ) posta fra via Vela, via Andante e via Crespi. La sua realizzazione ha richiesto un poderoso utilizzo di risorse rispetto alla sua dimensione fisica, tanto da richiedere per tutto il tempo della sua realizzazione la presenza di due vigili urbani dedicati ad essa, oltre naturalmente agli operai che fisicamente l'’hanno realizzata, per tacere poi della presenza mattina e pomeriggio dell'’assessore competente alla viabilità. Evidentemente non bastavano i tecnici comunali per dirigere i lavori, occorreva la presenza del vertice politico-amministrativo della nostra città. Ci domandiamo se per la realizzazione di tutte le rotatorie a Trecate o altrove si possa riscontrare un simile dispiego di mezzi e uomini, o se la presenza dei vertici politico-amministrativi si sia riscontrata per ogni altra modifica alla viabilità. Una possibile spiegazione del “fenomeno” in merito alla presenza del vertice politico-amministrativo, potrebbe essere la voglia di visibilità (sfruttando ogni occasione) a tutti i costi da parte del potere, che guarda caso si ricorda unicamente in certe occasioni della periferia della propria città. Tornando brevemente all’oggetto da cui ha preso spunto la nostra critica, cioè la micro-rotatoria sopra citata, non è forse classificabile anch’essa come uno spreco? Oltre mezzi e risorse impiegati per realizzarla (seppur inferiori a quella in corso Roma), essa risulta alquanto “particolare”; nelle minirotatorie di piccole dimensioni, come quella in questione, è consigliabile che l’'isola centrale sia completamente sormontabile (spesso viene semplicemente dipinta), in questo modo la rotatoria diviene percorribile anche da veicoli di ingombro superiore a quello delle autovetture. Contrariamente a quanto spesso si ritiene, la sicurezza dei ciclisti non aumenta se si realizza una corsia ciclabile nell'anello della minirotatoria, accanto alla corsia veicolare. In questo modo nei punti di maggior pericolo, cioè all’'ingresso e all’uscita della rotatoria, il ciclista non viene comunque protetto dalle automobili, mentre l’'anello, che risulta essere più ampio (poiché la corsia ciclabile è affiancata a quella veicolare), ha come conseguenza che i veicoli tendono ad andare più veloce; inoltre la presenza della corsia ciclabile disegnata a terra può confondere gli utenti sulle regole di precedenza (passim vari articoli delle linee guida francesi sulle rotatorie). Guardando alla rotatoria in questione si può vedere come entrambe le prescrizioni sulle linee guida sulle rotatorie siano state ignorate. Sarebbe interessante sapere come transitabilità dei mezzi pesanti (pensiamo ad un grosso camion magari con rimorchio, che per ipotesi dovesse consegnare una cucina) e di emergenza, venga garantita dalla rotatoria, dal momento che per l’isola centrale non è completamente valicabile, essendo costituita da tre dissuasori a panettone. Aggiungiamoci pure che chi abita direttamente davanti alla rotatoria ha il passo carraio che si immette direttamente in rotatoria. Appunti analoghi si potrebbero fare su altre “strane” minirotatorie di cui è disseminato il territorio trecatese. Inutile dire che l’'aver posto una corsia ciclabile affiancata a quella veicolare nelle rotatoria in corso Roma costituisce, anche in questo caso, un elemento di pericolo per le biciclette. Lascio al giudizio dei cittadini recatesi il commento sull'’utilità della “particolarissima” rotatoria post all’incrocio fra via Verdi, via Murello e via Mazzini e sulla disposizione dei parcheggi nel nuovo senso unico viario di via Vela, parcheggi che sono disposti alternativamente a destra e a sinistra della carreggiata, obbligando ciclisti ed automobili ad un pericoloso slalom fra le file di auto in sosta. Forse chi populisticamente si erge a difensore dei pedoni o ciclisti ignora queste elementari prescrizioni sulla sicurezza e viabilità. Ci perdoni se sono stata un po’' troppo tecnica e mi sono dilungata nelle spiegazioni, ma era per giustificare quanto scritto sulla base di evidenze raccolte nelle varie pubblicazioni sulle rotatorie, pubblicazioni facilmente reperibili in rete da documenti vari, anche della regione Piemonte. L'’altro “fenomeno” a cui si faceva riferimento è stata l’'improvvisa, quasi inaspettata e feroce repressione da parte dell'’amministrazione competente, nei confronti della sosta non regolare. Lo scatenarsi con assoluta fermezza ed intransigenza nei confronti di chi parcheggia l’'auto, in modo non sempre corretto, per andare ad accompagnare e prendere i propri figli o nipoti a scuola e la realizzazione della rotatoria nei pressi del plesso delle scuole Don Milani mostrano certa continuità strategica fra le due cose. È vero che molti di essi non rispettano perfettamente i divieti di sosta (divieti che per altro sembrano fatti apposta per rendere impossibile la vita e la mobilità in auto). Ma a questo punto alcune domande sorgono spontanee: come mai lo scatenarsi improvviso, fulmineo, della forza pubblica contro questi rei di aver parcheggiato qualche minuto (giusto il tempo di portare i figli a scuola) in divieto, soprattutto perché gli amministratori comunali si sono accorti unicamente ora di questo fenomeno del parcheggio in divieto durante le uscite scolastiche, fenomeno che andava avanti da tempo immemore e che a quanto sembra non dava poi così tanto fastidio. Una delle spiegazioni che ci siamo dati, in merito alla precedente tolleranza su questo fenomeno della sosta “in divieto” è che i nostri attuali amministratori, durante il primo scampolo del loro mandato (non sapendo delle modifiche legislative intercorse) stessero applicando la consuetudo del diritto romano. Essi, senza saperlo, applicavano la consuetudo contra legem, cioè il principio della abrogabilità di norme legislative ad opera della consuetudine. Forse è proprio in virtù di tale principio, riguardante il comportamento sociale diretto all'’osservanza o meno della disposizione di legge da parte dei suoi destinatari, che si ascrive il comportamento di un noto assessore trecatese colto ad  utilizzare impropriamente un contrassegno per disabili. Certo egli ha porto le sue scuse, ma basta questo per chiudere la cosa? Vale la pena ricordare che Giovanni Catanzaro, che nel 2007 era alla guida del corpo di polizia municipale di Roma, per una vicenda simile (in quel caso il permesso per disabili risultava intestato a una signora di 86 anni, ed era stato smarrito della legittima intestataria) si vide revocare l'incarico dall’'allora sindaco di Roma, Walter Veltroni. Non pretendiamo che la forza e la risolutezza dimostrata da Veltroni venga replicata dall’'attuale amministrazione di Trecate. Aggiungiamo pure che capiamo le debolezze umane e che non vogliamo infierire,  ma non si capisce come un amministratore comunale dopo una simile vicenda (e soprattutto dopo aver invocato il perdono e la comprensione dei cittadini) possa lecitamente chiedere ed applicare il pugno di ferro ed usare parole tonitruanti contro i rei della sosta  scatenando una guerra contro chi parcheggia qualche minuto in divieto durante gli ingressi e le uscite da scuola. Perché tanta intolleranza quando per sé si invoca comprensione? Forse chi i cittadini multati nelle vicinanze del plesso scolastico Don Milani non sapevano che tolleranza e comprensione sono da intendersi a senso unico cioè dal basso verso l’alto, verso chi detiene il potere. Per completare il quadro, di come il vertice considera i propri cittadini ed elettori, vale la pena ricordare che il nostro assessore oltre a non essersi dimesso prende anche un buona indennità (1.254,99 euro pari al 45% dell’'indennità del sindaco il cui lordo mensile è di 2.788,87 euro), che seppur dimezzata per i lavoratori dipendenti rappresenta comunque un doppio stipendio. L’'attuale amministrazione nel tentativo di rilanciare Trecate (non si capisce come e dove vogliono rilanciarla) ha continuato la fallimentare esperienza della ztl; esperienza probabilmente mutuata da realtà a noi vicine come Novara; peccato che l’imitazione dell'’esperienza si sia fermata al banale livello della ztl e non sia proseguita al taglio del 7% le indennità degli amministratori come a fatto il sindaco di Novara nonostante non ci fosse ancora un apposito decreto attuativo. È singolare poi come l’'attuale giunta di centro sinistra abbia confermato sostanzialmente la decisione presa a suo tempo dal commissario, di non utilizzare sempre gli operatori di polizia urbana per regolare gli attraversamenti in concomitanza con le uscite dai plessi scolatici, ma poi impieghi quelle risorse di polizia municipale unicamente per controllare la sosta durante gli orari di ingresso uscita. Purtroppo il comportamento di questa amministrazione non si distingue da quello di altre, volto unicamente a fare cassa. Avere un operatore di PM dedicato alla regolamentazione degli attraversamenti pedonali per garantire la sicurezza degli alunni che escono dalle scuole, è un diritto dei cittadini recatesi che pagano le tasse. Questo dovrebbe essere in base a considerazioni di buon governo della città, se però si vede in tutto nell’ottica dell’utilizzo delle forze di PM per fare cassa, allora tutto diventa perfettamente chiaro e logico. Utilizzare un operatore di Polizia Municipale per favorire in sicurezza l’'uscita dai plessi scolastici, rendendo quindi un servizio alla cittadinanza, non porta soldi nelle casse comunali. Non vogliamo essere dei censori, quello che più ci importa è la coerenza, sappiamo bene che il mito della sicurezza a tutti i costi si è rivelato fallace, che non è possibile mettere una guardia ad ogni angolo, nell'’impossibile tentativo di garantire la prevenzione totale. Una amministrazione si rivela tanto più debole tanto più cerca di inseguire questi miti, cercando inutilmente di utilizzare gli operatori di pubblica sicurezza per dare una falsa impressione e sensazione di sicurezza. Certe decisioni sembrano prese per vessare i cittadini, pensiamo alla ztl, oltre a non aver rilanciato ne Trecate ne il suo centro, taglia re in due il paese e penalizza i cittadini  che devono recarsi o che devono trecatesi per forza di cose con l’auto in centro (pensiamo al bancomat, che vanno a messa), quando la restrizione del traffico è attiva. Pensiamo poi alla difficoltà a muoversi in auto dei residenti in centro, quando ci sono feste, festicciole e sagre che forse starebbero meglio all’area feste, dedicata a queste manifestazioni. Forse per l'’attuale giunta cambiare le transenne pedonali in centro (spendendo danari pubblici), la ztl o qualche festa qua e la, con magari l’'aggiunta di qualche casetta di legno, significa migliorare concretamente al vita dei cittadini di Trecate. Tutte queste cose messe assieme formano un quadro alquanto deludente dell’'attuale classe politica che sta amministrando la nostra città, certo non mancano le persone in gamba fra di loro, ma come al solito, vengono sistematicamente escluse dai vertici decisionali. La conclusione è che le solenni promesse fatte in campagna elettorale non hanno avuto seguito, non sono state altro che puro nominalismo. Si può affermare che la qualità di vita dei cittadini trecatesi non è migliorata con l’'attuale giunta, anzi se mai è peggiorata, rispetto a quella con la giunta del sindaco Zanotti Fregonara. Certo il mio punto di vista è personale, ma crediamo che se tutti ci domandassimo in cosa sia cambiata in meglio la nostra vita rispetto ad allora, la risposta non può che essere: in nulla! La sinistra che a parole si dice vicino ai cittadini, comprensiva, umanitaria tanto da impiegare un solenne consiglio per approvare una tanto inutile, ai fini degli effetti, delibera sulla cittadinanza agli stranieri, non si accorge delle reali esigenze di propri cittadini. In una città in cui si sono trasferite migliaia di persone (specialmente dalla zona del Milanese) che viaggiano quasi tutte su Milano per lavoro, a nessuno di loro sia venuto in mente che sarebbe il caso di migliorare il trasporti ferroviari chiedendo la fermata dei treni regionali veloci della linea MI-TO. Anche in questo caso la regione Piemonte non si sa dove sia, si dimentica della periferia, nonostante il suo presidente sia della nostra zona e quindi dovrebbe avere un'attenzione maggiore. Ci auguriamo visto un certo vento di rinnovamento nella politica, che la futura Amministrazione di Trecate prenda in carico queste esigenze per avere una città migliore. Cordiali saluti ed i migliori auguri a lei ed al suo giornale che puntualmente e precisamente contribuisce a dare voce ai cittadini e fornisce una preziosa fonte di informazione in merito alla nostra realtà cittadina".