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INCONTRO CON DON PEYRON SULL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE PROMOSSO DAL ROTARY

Orta San Giulio - "Stiamo vivendo un momento storico di cambiamento; l’intelligenza artificiale non è uno strumento, ma una cultura che cambia noi stessi e il mondo che ci circonda". Il concetto che don Luca Peyron esprime per definire l’intelligenza artificiale, racchiude in se una profonda analisi che parte da lontano, talmente lontano che il religioso si affida alla Bibbia e ai Comandamenti per dimostrare quanto è importante la rivoluzione che stiamo vivendo in questo tempo. Invitato dal Rotary Club Orta San Giulio, il Sacerdote, docente di Teologia all’Università Cattolica di Milano e “ideatore” della presenza a Torino dell’Autorità sull’intelligenza artificiale, oltre a scrittore e astronomo con l’attenzione rivolta al rapporto tra digitale, Fede e società, ha evidenziato  come "viviamo in un tempo nel quale le macchine creano mondi e imitano l’essere umano e, al tempo stesso, la macchina ci chiede di capire chi siamo". La domanda seguente che sorge spontanea è "l’essere umano è una macchina?". Su questo binario il dibattito si è incanalato, evidenziando come "a forza di usare  macchine, rischiamo di essere macchina in ciò che facciamo". Il passo nell’intelligenza artificiale è subito fatto. L’analisi converge in questa direzione è il risultato è che l’I.A. è "generale, perché ha una tecnologia verticalizzata su tutto e applicabile ovunque; veloce, disegna immagini in pochi secondi; semplice: è sistema algoritmico ‘trasformer’; intelligente, anche se non ha consapevolezza di sé. Per questo è importante recuperare l’uomo e vivere esperienze umane, dando alla macchina ciò che è disumanizzante". Da questa panoramica sono nate una serie di analisi sulla scuola "è ancorata a modelli di insegnamento con radici nell’ottocento che forniva quadri dirigenziali per una società adatta all’epoca>>; sui giovani <<i giovani oggi vogliono un lavoro che li umanizzi e, dopo il covid, si sono accorti che si può vivere con molto poco"; sulla coscienza che "la macchina è in mezzo a noi" e che è necessario recuperare la nostra vocazione umana.

Don Luca Peyron non ha mancato di parlare di Etica "è educazione del desiderio" e conseguentemente il senso della vita "parte dalla meraviglia per far fiorire ciò che si desidera". L’uomo deve imparare a meravigliarsi delle cose del creato, "e l’I.A. è una macchina che ci permette di spegnerla per palare con chi ci è accanto" e per riuscire "come dice il padre Dante a riveder le stelle". La conclusione del Presidente del Club Stefano Ferrari è stato quello di sottolineare la volontà di questo "percorso che abbiamo iniziato per portare sul nostro territorio approfondimenti su questo tema e generare quindi conoscenze reciproche, relazioni per idee e attività".