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Attentato di Bruxelles: Novara pronta a manifestare

Novara - Il sindaco di Novara Andrea Ballarè rivolge a tutti i cittadini novaresi "un appello a ritrovarsi questa sera alle ore 18 in piazza Duomo per manifestare insieme lo sdegno per gli attentati di Bruxelles, per ribadire il no al terrorismo e a tutti gli estremismi, il si alla pace e alla libertà. Sarà una manifestazione senza bandiere di partito: Novara risponde unita alla barbarie".

"Premetto che parteciperò alla manifestazione indetta al Duomo alle 18 dal Sindaco - afferma Daniele Andretta, candidato sindaco per Io Novara - perché il lutto va sempre rispettato, e perché anche in Belgio si trovano i nostri fratelli d'Europa. Ma aggiungo e ricordo al Sindaco Ballarè ed alla sua maggioranza PD che non è soltanto (purtroppo) con fiaccolate o generici inni alla Pace che si combatte il terrorismo, lo si fa piuttosto con azioni mirate, guardia alta e massima attenzione. La stessa che più volte abbiamo richiesto al Consiglio Comunale di Novara e che ci è stata sempre negata. Dico che la misura è davvero colma e sia arrivato il momento di passare a fatti concreti".

Antonio Pedrazzoli (Blue Party): "Attentato di Bruxelles: una situazione straordinaria richiede misure straordinarie: chiusura delle frontiere con il mondo arabo e censimento totale degli immigrati nordafricani e mediorientali. Qui il razzismo non c'entra niente è una questione di sicurezza nazionale".

"A seguito dei tragici attentati di Bruxelles - scrive in una nota Mauro Franzinelli, a nome di tutto il gruppo consiliare della Lega Nord - il sindaco Ballare’ ha indetto l’ennesimo raduno in Piazza della Repubblica. Siamo tutti sconvolti e affranti per le vite spezzate dall’odio islamista, ma constatiamo che abbiamo vicino a noi soggetti politici molli e impauriti, che continuano a voltare la testa dall’altra parte. Uno di questi è proprio Ballare’, che con tanta ipocrisia ad ogni massacro indice qualche minuto di raccoglimento, dopo di ché tutto torna come prima. Anzi, quando gli si chiede, come avvenuto in più occasioni in Consiglio Comunale, di controllare maggiormente tutte quelle associazioni islamiche censite sul territorio, i loro referenti ed il tipo di attività svolta, lui ed il PD che lo sostiene affermano in modo deciso e arrogante che tutto va bene così. E’ ora di reagire, di chiudere le frontiere e le moschee che lanciano messaggi di odio, di controllare ancora di più i luoghi di culto e di aggregazione islamica. Gli attentati nel cuore d'Europa hanno una matrice che tutti conosciamo. Ci hanno dichiarato guerra, come affermato oggi dal Primo Ministro francese Valls, e dobbiamo rispondere. Siamo stanchi dell’ipocrisia di Ballare’ e della sinistra novarese, è ora di cambiare passo. Per questo, per dare un segnale chiaro, il nostro gruppo non parteciperà all’ennesimo raduno del sindaco davanti al Duomo. La Lega Nord ed ognuno di noi esprimono il più sentito cordoglio ed una preghiera per le vittime innocenti della barbarie terrorista islamica e la solidarietà alle loro famiglie".

Infine l'opinione di Diego Sozzani, consigliere regionale e coordinatore provinciale di Forza Italia: "Torna l'incubo terrorismo in Europa dopo le due esplosioni di questa mattina avvenute nello scalo di Bruxelles Zaventrum al desk dell'American Airlines per un volo diretto a Tel Aviv e nella metropolitana. Torna l’incubo, ammesso e non concesso che se ne sia mai andato. Quando prima di scegliere una meta per le vacanze ti fermi a valutare lo scenario politico e religioso prima di quello turistico e culturale forse significa che qualcosa non funziona. Quando pensi che questo incubo, che in Europa sta diventando drammaticamente frequente, altrove rappresenta la quotidianità, sicuramente significa che c’è più di qualcosa che non va. Questo è purtroppo il prezzo degli errori commessi nella gestione della geopolitica da parte dell’Europa e degli Stati Uniti. Prendevano in giro Berlusconi per i suoi rapporti con Gheddafi e Putin. Berlusconi sosteneva la dottrina del male minore, cioè riteneva preferibile il mantenimento del regime di Gheddafi rispetto al caos successivo alla sua sconfitta. La realtà dei fatti oggi gli dà ragione. Venuto a mancare il presidio di Gheddafi in Libia, l’epilogo della guerra in  Iraq e Afganistan e il finanziamento dei paesi occidentali alle frange estremiste islamiche (oggi ben note come Isis), si è di fatto appiccato un incendio che sta divampando in tutto il mondo. La Libia dopo Gheddafi e il Nord Africa (Siria in primis) sono tuttora in una situazione instabile, e rappresentano uno dei fronti più caldi per le partenze degli sbarchi di profughi e clandestini diretti verso l’Europa e l’Italia, e vede una presenza massiccia di fondamentalisti islamici legati all’IS. Non sarà semplice uscirne, né veloce. E’ un sorriso amaro quello che sovviene di fronte a dichiarazioni quali “tolleranza zero” e affini. La gestione degli ultimi anni dei confini europei in generale e italiani in particolare ha di fatto accelerato un fenomeno, oggi completamente fuori controllo e senza prospettiva di contenimento".