Novara - Torna anche quest’estate Miele Urbano, il progetto promosso dal Circolo Legambiente “Il Pioppo” di Novara, con l’obiettivo di promuovere la biodiversità in ambito urbano attraverso l’apicoltura e il monitoraggio delle api. Come spiega Marzia Demarchi, referente del progetto per Legambiente, Miele Urbano è stato sperimentato per la prima volta due anni fa, prendendo ispirazione da iniziative simili realizzate in altre città europee. «Abbiamo iniziato con due arnie posizionate nel cortile di casa Rognoni, dove – nonostante l’esperimento sia stato interrotto dalla dichiarazione di inagibilità dell’edificio – siamo riusciti a produrre 40 kg di miele purissimo, di qualità superiore persino a quello di campagna».
Demarchi ci tiene a ricordare che le api non sono pericolose: «Non hanno interesse a pungere e seguono un percorso preciso. Nei primi giorni, le api “sentinella” esplorano l’ambiente circostante alla ricerca di risorse. L’esperienza di apicoltura urbana non comporta, quindi, rischi per i cittadini». Le arnie, posizionate nel cortile dell’ex brefotrofio, resteranno in città fino a settembre, contribuendo alla raccolta dati e alla sensibilizzazione ambientale.
«Miele Urbano si affianca al più ampio progetto Novara Città in Erba dedicato agli impollinatori selvatici» – aggiunge Roberto Gazzola, presidente del circolo Legambiente “Il Pioppo” – «e insieme rappresentano due percorsi complementari per aumentare la consapevolezza sulla biodiversità urbana. I primi dati dell’UPO mostrano che nelle aree gestite con sfalcio differenziato è maggiore la presenza di insetti impollinatori. Sono progetti pilota, ma vogliamo che diventino parte della programmazione politica: la nostra speranza è che l’amministrazione comunale di Novara prosegua su questa strada, perché nei prossimi anni tanta parte della biodiversità si gioca in ambito urbano e riportare sensibilità nei confronti degli insetti è importante per la nostra capacità di ripartire e riconnetterci con la natura».
Il valore ambientale del progetto è sottolineato anche da Giancarlo Vivolo, apicoltore che cura le arnie installate a Novara: «Le api si muovono in un raggio di 4-5 chilometri e si orientano con il sole. Durante l’esperimento presso casa Rognoni, anche in presenza delle antenne della Prefettura, non si è mai verificata alcuna dispersione. Quest’anno abbiamo deciso di confrontare il comportamento tra una regina nostrana e una austriaca: osservare le api ci permette di capire molto sulla qualità dell’ambiente in cui viviamo. E Novara, dai primi dati, si dimostra un habitat favorevole».