Share |

ORDINE DEI MEDICI E’ SEMPRE IN PRIMA FILA NEL SOSTEGNO DELLE VACCINAZIONI

Novara - Più di un collega ha chiesto all’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Novara di intervenire contro le campagne antivax o freevax che dir si voglia in atto anche sul nostro territorio e, in particolare, contro la fiaccolata prevista per sabato. L’Ordine di Novara ha preso posizione da tempo: già un anno fa era intervenuto con un comunicato stampa (ripreso da tutti gli organi di informazione) per ricordare l’importanza delle vaccinazioni. Scrivevamo nel luglio 2016: «La scienza non ha dubbi sull’efficacia e la non pericolosità delle vaccinazioni, mentre da tempo c’è il “falso mito” che i vaccini possano creare problemi, una “moda” che ha preso piede e che è difficile da contrastare proprio per i pregiudizi che ne sono alla base. E’ in  quest’ottica che l’Ordine nazionale ha preso posizione, ricordando che il medico che sconsiglia i vaccini infrange il codice deontologico. Basta documentarsi con onestà intellettuale   per rendersi conto di come l’introduzione dei vaccini sia stata una delle scoperte più importanti nella storia dell’umanità e come siano state così salvate milioni di vite umane. E che boicottarli possa rendere di nuovo pericolose malattie che si pensano ormai innocue».

Più di recente (26 giugno 2017) , un altro comunicato stampa era stato inviato ai mezzi di informazione dopo il convegno che si era tenuto a Pettenasco con un medico radiato dall’Ordine (provvedimento disciplinare emesso in primo grado) e organizzato da un gruppo di cittadini favorevoli alla cosiddetta “libera scelta” in termine di vaccinazioni,

Avevamo scritto: «Si è trattato di un fatto gravissimo perché si continuano a propagandare “falsi miti”, spesso basandosi sulle, giuste, preoccupazioni di madri e padri per la salute dei propri figli. Infatti, in tema di vaccinazioni non c’è spazio per discussioni o per tesi alternative: la scienza non ha dubbi sull’efficacia e la non pericolosità delle vaccinazioni. Purtroppo la scienza si scontra con una “moda” difficile da contrastare perché si basa su pregiudizi e non ha basi scientifiche. Chi mette in dubbio l’efficacia dei vaccini sostiene che l’obbligo di vaccinarsi leda la libertà delle persone. “Vogliamo farlo in maniera consapevole, vogliamo approfondire il problema”, dicono. Si tratta, a giudizio dell’Ordine di Novara, di affermazioni che servono solo a precostituirsi un alibi: in realtà, non ci si informa dando spazio a chi va contro la comunità scientifica e non si è liberi di scegliere quando questa libertà va a danno degli altri. Va ricordato, infatti, che ci si vaccina non solo per sé ma anche per tutti gli altri, per creare quella che viene definita “immunità di gregge” per cui vengono tutelati anche quanti non sono vaccinati o la cui salute è a rischio se vengono colpiti da malattie infettive». E’ del 4 luglio 2017 l’ultimo intervento, in ordine di tempo dell’ordine di Novara: nel replicare a una lettera inviata al ‘Corriere di Novara’, lettera che contestava la nostra precedente presa di posizione, sostenevamo che « “La comunità scientifica mondiale è tutta compromessa con le case farmaceutiche. Tutti i medici, dal primo all’ultimo, hanno interessi personali a che i bambini vengano tutti vaccinati. Sono tutti corrotti”. Sono queste le affermazioni che spesso le associazioni contro i vaccini propongono, senza per altro alcuna documentazione che le comprovi. Basterebbe, dunque, un po’ di buon senso per ritenere queste “bufale”, appunto, nient’altro che “bufale”. Invece c’è chi gioca e specula sulle, giuste, preoccupazioni dei genitori per la salute dei propri figli. Vorremmo, infine, soffermarci su un concetto, quello di democrazia e libera scelta: vogliamo ricordare che “democrazia” non è fare quel che si vuole a scapito degli altri. Infatti, ci si vaccina non solo per sé ma anche per tutti gli altri, per creare quella che viene definita “immunità di gregge” per cui vengono tutelati anche quanti non sono vaccinati o la cui salute è a rischio se vengono colpiti da malattie infettive. E’ un concetto che ricorda molto quello di solidarietà».