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Testimonianza dei volontari dalle zone terremotate

Tre appartenenti al comitato Croce Rossa di Trecate raccontano la loro esperienza in Centro Italia

Trecate - Nelle zone del centro Italia colpite duramene dal terremoto, la Croce Rossa Italiana è presente nella quasi totalità dei campi con volontari, strutture logistiche e mezzi di trasporto. Nell'alternanza che coinvolge il personale operativo, viene richiesta una lista di autocandidature ad ogni comitato CRI e vengono di conseguenza stilate le priorità di partenza. L'organizzazione, per essere efficace, prevede delle regole fondamentali che spesso non vengono comprese fino in fondo dall'opinione pubblica. Per esempio, ci si domanda come mai i volontari CRI non siano partiti in massa da tutta la nazione nelle prime ore del sisma. Bene, la risposta è che non sarebbe stato possibile impegnare tutte le forze per affrontare l'emergenza iniziale e poi restare senza ricambio per la gestione dei giorni/mesi successivi all'evento. Proprio in quest'ottica, il Comitato Regionale CRI del Piemonte ha optato per impegnarsi in partenze scaglionate dalla base di Settimo Torinese, partenze che sono avvenute in questi giorni. Anche la CRI trecatese ha portato il suo contributo grazie ad Ellade Loschi, Letizia Lorenzon e Giovani Tramona, i tre volontari che sono rimasti operativi nel comune di Sarnano (MC) per la settimana dal 12 al 19 novembre. Sono loro stessi a raccontare che, dopo circa sette ore di viaggio ed aver conosciuto l'effettiva destinazione, si sono trovati catapultati nella realtà oggettiva dell'emergenza. Il loro incarico era quello della preparazione, gestione e distribuzione dei pasti, incarico che, ovviamente, includeva un contatto diretto e continuo con le persone rimaste senza una casa.

"Gli sfollati sono ospitati in un recente palazzetto dello sport - racconta Giovanni - e noi servivamo loro circa 170 pasti al giorno partendo, con una turnazione, dal mattino presto fino alla sera tardi. Eravamo alloggiati all'interno di una discoteca, sistemazione migliore delle tende in questa stagione (là ha già nevicato per un paio di giorni), ma praticamente tutta la nostra giornata si svolgeva al campo. Una settimana può sembrare poco, eppure è un tempo appositamente calcolato per essere utili e non subire una dose eccessiva di stress visto che, come prevedibile, ci si trova quotidianamente a fornire supporto psicologico, a consolare e ad ascoltare i racconti di ha perso tutto. Inevitabilmente ci si lega a queste persone distrutte dalla sciagura ma sorridenti in una orgogliosa dignità, si crea un rapporto di reciproco affetto ed è poi difficile pensare di doversene andare perchè arriva il cambio".

Sarnano è una cittadina di circa 3.000 abitanti il cui centro storico, abitato per lo più da anziani, è ad oggi tutta "zona rossa", ovvero impraticabile. Il centro vitale del paese è ora spostato leggermente più a valle dove sorge la zona di costruzione più recente e la maggior parte degli esercizi commerciali. Il compito dei soccorritori non è solo fornire pasti caldi, è anche alleviare la sofferenza di chi ha perso la casa o magari ha avuto vittime in famiglia, è cercare di ricreare un clima sereno per far pesare meno le giornate che scorrono. Croce Rossa si sta, ancora una volta, facendo carico di un lavoro enorme e i suoi volontari stano rispondendo in modo massiccio per affrontare lo stato di necessità. Ai nostri tre volontari va un ringraziamento speciale per aver portato un po' di Trecate in centro Italia anche se, il vero premio è la consapevolezza di essere stati d'aiuto a chi è in difficoltà ricevendo abbracci, dediche e sorrisi come unico compenso.