Torino - Nella Regione Piemonte, la gestione delle malattie ematologiche sta attraversando un momento cruciale: da un lato, l’evoluzione dei percorsi diagnostico-terapeutici ha migliorato le possibilità di cura; dall’altro, persistono criticità legate alla frammentazione dell’assistenza tra ospedale e territorio e alla necessità di una maggiore integrazione tra i diversi attori del sistema sanitario. Con l’obiettivo di favorire il dialogo tra le figure chiave del sistema salute e valorizzare l’importanza dell’innovazione si è svolto a Torino il forum regionale “Ematologia: prospettive future tra ospedale e territorio”, promosso da Johnson & Johnson, che ha visto la partecipazione dei massimi esperti regionali del settore come clinici, associazioni di pazienti, direttori generali e rappresentanti istituzionali.
Il mieloma multiplo è la seconda forma più comune tra i tumori del sangue, con un’incidenza progressivamente in aumento, tanto che nel nostro Paese si contano ogni anno oltre 5.700 nuovi casi1, di cui circa 400 in Piemonte. Ad oggi, non esiste una cura risolutiva per il mieloma multiplo, ma grazie alla ricerca scientifica sono disponibili terapie innovative che hanno permesso di cronicizzare la patologia e – in meno di 20 anni – di passare da un tasso di sopravvivenza del 37 per cento al 62 per cento2 per i pazienti con mieloma multiplo a 5 anni dalla diagnosi, con un miglioramento anche della loro qualità di vita. L’arrivo di questi nuovi trattamenti aumenta significativamente le opzioni di trattamento, ma, allo stesso tempo, comporta anche una maggiore complessità gestionale per il sistema sanitario.
Garantire un accesso equo e tempestivo alle terapie più avanzate per tutti i pazienti, integrando efficacemente i servizi territoriali con quelli ospedalieri, indipendentemente dal codice di avviamento postale, dalla posizione geografica e dalle dimensioni di un territorio, è quindi una delle grandi sfide per la presa in carico dei pazienti con mieloma multiplo.
«In Regione Piemonte abbiamo chiaro che quando parliamo di questi temi è essenziale coinvolgere e dialogare con tutti i protagonisti del sistema salute, a partire da clinici, associazioni dei pazienti, loro familiari. Perché tutte queste figure, seppur diverse, portano un’importante testimonianza da valorizzare e integrare all’interno della programmazione sanitaria, andando conseguentemente a rendere più efficace la gestione. Incontri come questo vanno proprio in questa direzione, favorendo così un circolo virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato», dichiara Federico Riboldi, Assessore alla Sanità, Livelli Essenziali di Assistenza, Prevenzione e Sicurezza Sanitaria, Edilizia Sanitaria, Regione Piemonte.
«Le differenze nell’accesso alle cure sono purtroppo sempre più presenti – commenta Felice Bombaci, Coordinatore Nazionale Gruppi AIL Pazienti – anche in un servizio sanitario di tipo universalistico come quello italiano. Tra i principali problemi da affrontare c’è sicuramente la gestione delle neoplasie ematologiche, soprattutto nell’anziano, dove si evidenzia la necessità di una pianificazione che tenga conto del costo e della qualità della vita del paziente e dei suoi caregiver. La presenza di comorbidità, fragilità e la necessità di personalizzazione delle scelte terapeutiche richiedono infatti la massima collaborazione tra i diversi professionisti, ma anche tra ospedale e territorio».
L’esperienza della rete ematologica piemontese, in tal senso, viene spesso citata come esempio di integrazione e innovazione, a partire dall’attuale modello Hub&Spoke, come ricorda Benedetto Bruno, Direttore SC Ematologia Universitaria, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, P.O. Molinette:«Le eccellenze nel trattamento del mieloma multiplo esistono già sul nostro territorio: il vero obiettivo è valorizzarle e renderle accessibili ovunque con una buona organizzazione. La ricerca clinica non è alternativa alla pratica quotidiana, ma può integrarsi pienamente con essa, migliorando la qualità delle cure. Puntare su innovazione e rete è la chiave per un sistema più equo ed efficace».
«Grazie all’innovazione in ematologia abbiamo assistito negli ultimi anni non solo ad un aumento della quantità di terapie efficaci, ma anche ad un miglioramento della qualità di vita dei pazienti. Innovazione, equità di accesso alle cure e sicurezza devono essere i principi fondamentali per la presa in carico e gestione del paziente. Un esempio virtuoso è dato, ad esempio, dal corretto utilizzo dell’organizzazione Hub&Spoke in cui nei centri Hub vengono indirizzati i pazienti con particolare complessità terapeutica. Tuttavia, non dobbiamo tralasciare l’importanza della collaborazione con le realtà locali che ci ha permesso di costruire una rete territoriale che supporta il paziente a 360 gradi. Fondamentale, inoltre, il ruolo del medico di medicina generale che rappresenta quasi sempre il primo punto di accesso del paziente. In tal senso, con il Direttore Generale del nostro ospedale abbiamo recentemente lanciato un progetto pilota che favorisca il dialogo e la collaborazione con i medici di famiglia con lo scopo di rendere più efficace la presa in carico del paziente ematologico», afferma Gianluca Gaidano (foto), Direttore SC Ematologia, AOU Maggiore della Città di Novara.
«Come Johnson & Johnson da sempre siamo protagonisti dell’innovazione in tutte le sue forme, non solo attraverso la ricerca scientifica, ma anche promuovendo iniziative che possano migliorare i percorsi di presa in carico delle persone affette da mieloma multiplo. Siamo convinti che attraverso momenti di confronto come questo di Torino, che ha visto coinvolti tutti i principali rappresentanti del sistema Salute, stiamo procedendo nella direzione giusta per affrontare questa sfida: la creazione di un sistema che consideri sempre di più la spesa sanitaria come un investimento e che risponda meglio ai bisogni di cura dei pazienti attraverso soluzioni per una loro corretta e tempestiva presa in carico», conclude Monica Gibellini, Direttore Government Affairs, Policy & Patient Engagement Johnson & Johnson Innovative Medicine Italia.