Stresa - Lunedì 14 aprile la Chiesa Parrocchiale di Stresa ha fatto da cornice a un evento di profonda intensità spirituale e artistica, in occasione del terzo anniversario dalla sua fondazione, il coro Stresa Polyphonics, sotto la guida appassionata del Maestro Damiano Colombo, ha offerto alla comunità un prezioso momento di preparazione alla Settimana Santa. L'evento, intitolato "Impronte di Grazia e Misericordia", si è rivelato un toccante dialogo tra la sublime bellezza della musica sacra e profonde riflessioni sull'umano e sul divino. L'appuntamento non è stato un semplice concerto, ma un'esperienza immersiva che ha saputo intrecciare le celestiali armonie del coro con parole cariche di significato, grazie alla preziosa sinergia con il parroco Don Gianluca Villa. Don Gianluca ha sapientemente punteggiato la magistrale esecuzione dei brani con spunti di riflessione che hanno toccato le corde dell'anima dei presenti. Il cuore della riflessione è stato incarnato dalla figura di Said, una guida incontrata dalla comunità parrocchiale durante un recente viaggio in Marocco. La sua profonda cultura e la sua apertura intellettuale hanno offerto una prospettiva inedita sul significato della fede cristiana. La sua ammirazione per la figura di Cristo crocifisso, maturata nella sua terra e approfondita durante gli studi in Italia, unitamente all'inattesa accoglienza ricevuta da alcuni sacerdoti italiani, ha testimoniato come la grazia possa manifestarsi attraverso l'incontro umano.
Il programma musicale, curato con sensibilità dal Maestro Colombo, ha condotto il pubblico attraverso un viaggio emozionale e spirituale. Dalla fervente spiritualità dell'"Anima Christi" e del "Pueri Haebreorum" di Frisina, alla solennità del "O Bone Jesu" di Palestrina, omaggio nel cinquecentenario della sua nascita, ogni brano ha contribuito a creare un'atmosfera di intensa contemplazione. La delicata preghiera del "O Jesu Christe" di Van Berkem, la profonda adorazione dell'"Adoramus te Christe" di Gasperini, la commovente dolcezza dell'"Ave Verum Corpus" di Mozart, fino alla struggente intensità del "Lacrimosa" dalla sua Messa da Requiem, hanno risuonato con una potenza evocativa che ha toccato il profondo di ogni ascoltatore. Said, la cui memoria ha saputo attingere anche a passi de "I Promessi Sposi", rivelando la scoperta di un Dio Padre capace di discernere il bene dal male. L'episodio dell'incontro tra l'Innominato e il Cardinale Federico Borromeo è divenuto una potente metafora della possibilità di redenzione e di un rinnovamento interiore.
Il Maestro Damiano Colombo ha sottolineato come la testimonianza di Said rappresenti un prezioso spunto di riflessione per chi, in un'epoca spesso percepita come arida di valori, non considera scontato il dono della fede. In questo contesto si è inserita la vicenda umana di Mozart, un genio musicale la cui esistenza, pur illuminando la storia, si è conclusa prematuramente e in solitudine. Una storia che, come ha evidenziato il Maestro Colombo, ricorda come spesso coloro che appaiono ultimi possano rivelarsi i primi. In occasione del suo terzo anniversario, il coro Stresa Polyphonics ha regalato un evento capace di elevare lo spirito, offrendo, attraverso la musica e la parola, un'occasione privilegiata per percepire, nella bellezza più autentica, un'eco della trascendenza.