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Serata dedicata al Riff, dal francese réfrain (ritornello)

Borgomanero - Riff, termine derivante dal francese réfrain, significa ritornello. Quello che può considerarsi il primo riff della storia si deve al musicista tedesco, Johann Pachelbel, vissuto nel XVIII secolo ed autore del “Canone”, dove la “linea di basso” viene ripetuta per ben ventotto volte. Si gioveranno del suo riff, in epoca contemporanea, gli Aphrodite's Child nel brano “Rain and Tears” (1968) e, in misura meno evidente, i Maron Five con “Memories” (2019). Partendo da questa dotta introduzione, i soci appassionati di musica Riccardo Santagostino e Lorenzo Cominoli - quest’ultimo apprezzato chitarrista anche a livello internazionale - hanno animato  il meeting di chiusura dell’annata lionistica 2024-25 proponendo un “Viaggio tra i riff iconici della storia del Rock, con suoni storie e leggende” ai soci e agli ospiti del Lions Club Borgomanero Host nella serata di giovedì 29 maggio.

I relatori hanno coinvolto emotivamente e musicalmente il pubblico, percorrendo un sentiero iniziato a metà degli anni sessanta del secolo scorso per terminare ai nostri giorni. Un ampio contenitore che ha visto protagonisti attori musicali che, nelle diverse epoche, hanno lasciato una impronta indelebile nel mondo della musica. Si è partiti dagli inconfondibili riff dei Queen , degli Europe, e dall’indimenticabile “Smoke on the water” dei Deep Purple, nata a Montreux e ispirata dall’incendio causato da un gesto inconsulto di un fan al concerto di Frank Zappa. Come dimenticare poi i Led Zeppelin, con il celeberrimo riff di “Whole lotta love”, e le inevitabili polemiche legate alle simpatie del chitarrista Jimmy Page per l’esoterismo e il satanismo, scatenate da un telepredicatore che sosteneva che, ascoltando un loro album al contrario, si sarebbero ascoltati versi inneggianti al satanismo. Altro celebre riff appartiene ai Black Sabbath con il brano  “Paranoid”. Nel 1977 irrompe sulla scena il punk, con I Sex Pistols e il loro  “God save the Queen”, unico disco prodotto, "dove fare ribrezzo – ha sottolineato Riccardo Santagostino – era il bello del momento" anche perché costoro "avevano causato risse indicibili".

Un gruppo però su tutti va ricordato : i Beatles. Tra i loro riff, i relatori hanno preso ad esempio “Day Tripper”, brano del 1965, e hanno raccontato l’aneddoto relativo alla loro nomina a baronetti a Buckingham Palace (sede della casa reale inglese) concernente lo  “spinello” di Lennon fumato nel bagno. La carrellata è poi proseguita con i Rolling Stones e la loro “Satisfaction” "dove il riff è stato letteralmente sognato dal chitarrista della band" per poi toccare i Nirvana, Neil Young e il famoso motto di quest’ultimo riportato nella lettera d’addio di Kurt Cobain “è meglio bruciare in fretta che spegnersi lentamente”. Il finale, che ha coinvolto tutti i presenti in un momento di grande emozione, ha visto troneggiare la frase “il Rock and Roll non morirà mai!”.

Foto: da sinistra Silvia Turzio, il Presidente Federico Albertoni, Riccardo Santagostino e Lorenzo Cominoli.