Share |

“...se non lo attira il Padre”: percorso narrativo e musicale dal Medioevo al Novecento

Gianni Dal Bello

Novara - Da quanto ci suggerisce l'aneddotica su Notkero il balbuziente, un abbas, l'abate di San Gallo in Svizzera, del X secolo, autore di musica sacra  che si ispirò al cigolio intermittente di un mulino per comporre un canto gregoriano giunto sino a noi, prende forma un lungo percorso narrativo che si sviluppa attraverso la musica che ha segnato l'ultimo millennio e la narrazione di coloro che meglio hanno rappresentato il concetto di paternità in accezioni insolite. Il titolo è suggerito da una citazione del Vangelo di Giovanni: “Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre”

IL PERCORSO NARRATIVO
Notkero il balbuziente è solo l'inizio di un ideale “fil rouge” che intreccia pagine letterarie di riconosciuto valore con un originale percorso narrativo. Ecco allora che si materializzano figure paterne accomunate dall'umana problematicità del rapporto filiale nelle più diverse sfaccettature: il padre abate (Notkero); il padre del silenzio (San Giuseppe); il padre  che vorrebbe programmare inderogabilmente la vita del figlio Francesco, senza successo (Pietro da Bernardone); i padri intransigenti che con il loro atteggiamento annullano la personalità dei loro figli (Leopold Mozart e Hermann Kafka); i padri assenti, perché mancati ancor giovani (Pascoli e Puccini); il padre padrone di Gavino (Abramo Ledda); e infine il padre “ritrovato” e rivalutato in quanto misericordioso (Camillo Sbarbaro). Padri che “tremano” almeno all'apparenza, nella loro condizione umana, ma padri che, pur nei rapporti controversi, in quanto figura fondamentale per la formazione, sono cercati dai figli.

L'OMAGGIO
Mille anni di distanza separano la morte dell'abate Notkero e di Giovanni Pascoli (6 aprile 912 il primo, 6 aprile 1912 il secondo). Al primo è dedicata l'apertura dello spettacolo; al secondo l'omaggio con quella che è stata definita da Seamus Heaney (irlandese premio Nobel per la Letteratura del '95) “una poesia incantatoria che t'incalza come una ballata popolare e nello stesso tempo ha qualcosa di inevitabile”: “La cavallina storna”. Oltretutto “questa lirica – ribadisce Heaney – ci raggiunge e ci scuote internamente un po' come la musica del suo quasi coetaneo Giacomo Puccini”. Ecco quindi l'inevitabile abbinamento tra i due grandi artisti.

LA MUSICA
“Il Sacro e il Profano. La Musica Sacra e le armoniche del Divino dal Medioevo al Novecento”. E' questa la costruzione del  percorso musicale che si fonde nel testo sopra descritto. Le suggestioni del Sacro sono recepite da autori del gregoriano, dove le voci qui sono trasfigurate in un gioco sonoro per ottoni, fino agli accenti più moderni del gospel e del rock. Si passa quindi da Notker alla Canzone sacra dialettale italiana del tardo medioevo; dalle Cantigas o Cántigas de Santa Maria,  canzoni monofoniche spagnole del XIII secolo,  al barocco di Gabrieli;  Da Bach, con lacantata  Jesus bleibet meine freude, scritto a Lipsia ed eseguito per la prima volta nel 1723, allo struggente Stabat Mater di Pergolesi; da Mozart a Rossini; da uno spiritual tradizionale come Deep River alla Cantique de Jean Racine di G. Faurè; dal suggestivo In Paradisium di Perosi, al sontuoso finale con La grande porta di Kiev di Mussorgsky.

L'ALLESTIMENTO
Piazza del Duomo sabato 21 aprile alle 21 vedrà due postazioni di spettacolo che si alterneranno o compenetreranno nel gioco di narrazione e musica. Da una parte i musicisti (cori, fiati, tastiera); dall'altra la narrazione con una sottolineatura ad hoc fatta di percussioni e suoni campionati che a volte s'intrecciano anche con le note classiche.

I PROTAGONISTI
“...se non lo attira il Padre” - testo di Marco Bossi e Gianni Dal Bello, in piazza Duomo. Esecutori: Soprano Federica Marotta, Coro femminile “Novaria”, Coro maschile “La Meridiana” di San Pietro Mosezzo; Maestri dei cori: Giuseppe Tosatti e Mauro Rolfi; Ensemble di Ottoni “Early Baroque Brass Ensemble”: Alessio Molinaro, Giorgio Tosatti, (trombe); Stefano Bertozzi, Claudio Bovio, Matteo Momo (tromboni); Paolo Lauri (corno). Ensemble di Percussioni:, Carlo Attolini, Nico Aymet, Davide Merlino, Tommaso Noè, Giulio Tosatti. Pianista: Olga Priadko. Flautista: Giuseppe Tosatti. Percussionista solista ed effetti elettronici: Giulio Tosatti. Direttore: Mauro Trombetta. Narratore: Gianni Dal Bello (nella foto). Allestimento: NonSoloMusica (Dario Artuso), voce fuori campo Marco Bossi.