Novara - In un tempo in cui il conflitto israelo-palestinese – mitigato ora da una fragile pace – continua a insanguinare la Terra Santa, la comunità cristiana di Novara propone un momento di riflessione dal titolo “La guerra che non si può vincere. Riflessioni in margine al conflitto israelo-palestinese”. L’incontro si tiene giovedì 23 ottobre alle ore 21 a Novara, presso la Sala della comunità della Parrocchia di Sant’Antonio (Corso Risorgimento 96B) e intende offrire una lettura evangelica e umana della tragedia in corso, invitando a non cedere alla logica della contrapposizione ma a riscoprire la forza mite del dialogo e della pace. Intervengono Andrea Avveduto, giornalista, scrittore e portavoce dell’Associazione Pro Terra Sancta, da anni impegnato in prima linea nei progetti umanitari a favore delle popolazioni colpite, e fra Gianluigi Ameglio, Commissario di Terra Santa per il Nord Italia, testimone diretto della presenza e della resistenza dei cristiani nei Luoghi Santi.
L’incontro nasce dall’urgenza di comprendere, oltre le cronache di guerra, il ruolo prezioso che la Chiesa cattolica di Terra Santa sta svolgendo nel mantenere aperti spazi di incontro, assistenza e riconciliazione tra israeliani e palestinesi. Scuole, ospedali, parrocchie e comunità religiose continuano a essere segni concreti di fraternità in un territorio devastato dall’odio e dalla paura. Il titolo dell’evento – “La guerra che non si può vincere” – vuole ricordare che nessuna vittoria militare può compensare la sconfitta dell’umanità. In mezzo alla violenza, i cristiani di Terra Santa rappresentano oggi la voce silenziosa del Vangelo, chiamata a custodire la dignità di ogni persona e a costruire ponti là dove si innalzano muri. Promosso dall’Ordine Francescano Secolare – Fraternità Sant’Andrea e dall’Unità Pastorale Missionaria Novara Nord, l’appuntamento si propone come occasione di preghiera, informazione e impegno civile, affinché possa levarsi un segno concreto di solidarietà verso chi, in quella terra contesa, continua a credere nella pace che viene da Dio e si costruisce con le mani degli uomini.