Novara - L’eccellenza novarese torna a varcare i confini cittadini e lo fa nella persona di Renato Meucci, direttore del Conservatorio “G. Cantelli” di Novara. Il Prof. Meucci ha curato fin dall’inizio il nuovo progetto, presentato ufficialmente alla stampa la scorsa settimana. Il Museo del Violino di Cremona è stato realizzato in tempi brevissimi - meno di due anni - grazie al mecenatismo del cav. Giovanni Arvedi che ha messo a disposizione i mezzi economici e materiali per la realizzazione del contenitore in cui sono confluiti i maggiori beni liutari di proprietà della città di Cremona. Si tratta di tre collezioni principali, quella famosissima degli strumenti ad arco di Palazzo Comunale, quella dei reperti stradivariani del Museo Civico (forme, modelli, utensili provenienti dalla bottega di Stradivari, oltre a 77 strumenti di vari liutai), quella della Fondazione Stradivari che conserva gli esemplari moderni vincitori dei concorsi di liuteria effettuati dal 1976 a oggi. A queste tre collezioni si aggiunge quella della fondazione Friends of Stradivari, un gruppo di collezionisti cultori della liuteria che a turno mettono a disposizione gli strumenti di loro proprietà affinché vengano esibiti al grande pubblico.
Così al riguardo si esprime il direttore prof. Meucci, coordinatore del Comitato Scientifico che ha curato la realizzazione del nuovo Museo del violino di Cremona: “Abbiamo cercato di seguire due linee guida principali: da una parte abbiamo voluto rivolgerci innanzitutto al grande pubblico, a coloro che amano il violino e vogliono conoscere di più della sua storia e delle sue vicende, in particolare - naturalmente - quelle cremonesi; in secondo luogo abbiamo voluto diffondere un messaggio del tutto innovativo: i grandi nomi della liuteria classica cremonese sono già stati incoronati dalla storia, spetta oggi a noi veicolare al grande pubblico il fatto che i migliori strumenti costruiti oggi non hanno nulla da invidiare - se non l'età veneranda - ai grandi capolavori della liuteria del passato. Il nuovo museo è stato realizzato con un’avveniristica concezione multimediale e interattiva, unica nel suo genere, almeno per quanto riguarda i musei musicali, concezione che si spera attrarrà in modo particolare - grazie alla possibilità di vedere, toccare, manipolare, e persino odorare - il pubblico generale a cui il museo è appunto rivolto, senza dimenticare che agli specialisti è stata riservata una speciale sezione di approfondimento”.
L’apertura del nuovo museo, oltre a rappresentare il consolidamento di un inestimabile patrimonio musicale, consentirà una modernissima fruizione dello spazio espositivo.
In concomitanza con l’apertura del nuovo museo, prende il via anche lo Stradivari Festival, con mostre, convegni e concerti, dal 14 settembre e fino al 13 ottobre.