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Novara e l’era del Sistema Culturale

Si chiude il progetto “Cultura e Aree Urbane – Sistema Culturale e Casa Bossi” sostenuto da Fondazione Cariplo. Ottimi i risultati, numerosi gli obiettivi raggiunti e una modalità di azione comune adottata che ha cambiato il panorama culturale e turistico del Novarese

Novara - Due anni di lavoro, oltre un milione e mezzo di euro investiti, quattro Enti tra i più influenti sul territorio impegnati in prima linea e una serie importante di altri soggetti, coinvolti per “fare rete”. Volge al termine il progetto “Cultura e Aree Urbane – Sistema culturale e Casa Bossi” , sostenuto da Fondazione Cariplo che ha visto “in campo” Comune di Novara (in qualità di Capofila), Agenzia Turistica Locale (Atl) Novara, Comitato d’Amore per Casa Bossi e Fondazione Teatro Coccia . L’intento? La realizzazione dell’innovativo Sistema Culturale Urbano che insiste su un modello di gestione integrata del patrimonio e delle attività culturali e su azioni finalizzate a rafforzare il concetto d’identità. Gli obiettivi? Decisamente raggiunti.

«Fondazione Cariplo – commenta la Vice Presidente Mariella Enoc - compie 25 anni. In questo primo quarto di secolo, la Fondazione, con la sua azione filantropica, ha consentito la realizzazione di oltre 30 mila progetti di organizzazioni non profit, con un impegno di oltre 2 miliardi e 800 milioni di euro. E’ la principale organizzazione filantropica in Italia, con oltre 1.000 progetti realizzati ogni anno con 110 milioni di euro a stagione dal 91’ ad oggi. Nel solo settore Arte e Cultura sono stati sostenuti oltre 11 mila progetti per 948 milioni di euro. Siamo sempre felici di vedere quando i progetti su cui investiamo hanno risultati positivi sui territori di competenza».

I quattro Enti coinvolti hanno lavorato seguendo una politica di coordinamento, con l’obiettivo comune di unificare un patrimonio artistico e culturale ricco ma fino a poco tempo fa troppo frammentato e, quindi, meno attrattivo. Ciascuno ha perseguito i propri obiettivi per concretizzare le proprie Azioni, sempre avendo chiara la necessità di un progetto condiviso e di una gestione del patrimonio culturale che ne garantisca, in primo luogo, la sostenibilità nel tempo, attraverso la costruzione di nuovi rapporti tra soggetti economici, territori e progetti di sviluppo.

«Questo progetto – afferma il Sindaco di Novara Andrea Ballaré - di cui siamo capofila e di cui andiamo molto orgogliosi si basa su quell’idea di coordinamento sinergico che abbiamo applicato e continuiamo ad applicare a tutti i settori e che vede nella Rete e nella collaborazione tra diversi Enti la chiave per sfruttare al meglio le risorse. I risultati tangibili di questo lavoro che oggi ciascuno di noi può osservare sono indispensabili per valorizzare al meglio il nostro territorio. Siamo convinti che la cultura possa essere determinante nella “fortuna” di un territorio, nel momento in cui questa, però, diviene motivo di iniziative, garanzia di qualità, cuore pulsante di una società. E’ assolutamente indispensabile che un territorio sia conosciuto ma, soprattutto, “vissuto” da chi lo abita e dai potenziali turisti. Progetti come questo, però, devono essere sempre mirati ad una fruizione e ad una gestione del patrimonio culturale che ne garantisca la sostenibilità nel tempo e che, quindi, lo renda motore di sviluppo. E questo obiettivo, noi, non lo abbiamo mai perso di vista».

Il Progetto “Cultura e Aree Urbane – Sistema Culturale e Casa Bossi” si è articolato in diverse Macro Azioni, strettamente connesse tra loro, ciascuna delle quali ha previsto Micro Azioni al suo interno che, nel tempo, sono state adattate alle condizioni storico –economiche affinché fossero ancora più efficaci. I Partner hanno costruito ciascuno un proprio percorso di progetto che si è, poi, intrecciato, con i percorsi paralleli degli altri.

A) COMUNE DI NOVARA Le Azioni proposte dal Comune di Novara (Capofila del progetto) hanno voluto realizzare una vera e propria “infrastruttura culturale” dedicata alla promozione delle attività culturali e artistiche, alla nascita di nuovi servizi, alla messa in rete di quelli esistenti. «La parola “Sistema” ci è subito piaciuta molto – commenta l’Assessore alla Cultura del Comune di Novara Paola Turchelli – perché, oggi più che mai, chi “fa cultura” ha chiara consapevolezza di aver bisogno di un’Azione comune per rendere il territorio attrattivo, funzionale, efficiente e turisticamente interessante. Per questo ci siamo impegnati nella realizzazione di azioni concrete quali la rifunzionalizzazione di Casa Bossi, la costruzione della Caffetteria del Broletto che oggi ospita anche il Circolo dei Lettori e la nuova Segnaletica Informativa e Direzionale dei Beni Culturali ma abbiamo lavorato, al contempo, per creare rapporti, legami e soprattutto “attitudini” come quella del People Raising e della Carta dei Servizi Museali che possano far cambiare le inclinazioni e i comportamenti per creare un nuovo modo produrre cultura, più efficace e adatto alle condizioni attuali». Prima Azione significativa e “tangibile” per il Comune è stata quella della costruzione della Segnaletica informativa e direzionale per i Beni Culturali. La riorganizzazione della segnaletica ha previsto la realizzazione di tre tipologie di manufatti (Info Point, Pannelli Visuali e Segnaletica Verticale) ideati con una nuova immagine coordinata; la progettazione è stata affidata, attraverso un bando di gara, ad un’associazione temporanea di professionisti novaresi (composta da Daniele Moro come capogruppo, Ruggero Biondo, Susanna Borlandelli, Lucia Ferraris, Francesca Garagnani, Luca Maio e Laura Maestri). Questo tipo di segnaletica (chiamata “Le linee della cultura”) nasce con l’idea di rendere la città un vero e proprio Museo “a cielo aperto”; una “mappa” intensa ma semplice da comprendere, perché nata sulla falsariga delle “cartine” delle metropolitane, usate nelle grandi città europee. Una scelta grafica internazionale, intuitiva e immediata che utilizza, prima di tutto, i colori come elementi riconoscibili e che prevede la creazione di cinque percorsi tematici differenti (dall’Antico e Medio Evo al Liberty e Moderno). Le altre Azioni del Comune di Novara hanno previsto una serie di iniziative che hanno coinvolto gli operatori del panorama culturale. Per coordinare le diverse attività, è stato individuato, attraverso un bando di gara, un soggetto “animatore”, la Cooperativa Aurive, che si è occupata, nello specifico, di tre micro azioni: 1) Carta dei Servizi dei Musei Novaresi per promuovere in maniera più efficace il sistema dei Musei Novaresi. La redazione della Carta ha coinvolto 12 strutture (nello specifico i Musei della Canonica e del Duomo, la Cupola di San Gaudenzio, la Galleria d’arte moderna Giannoni, il Museo di Storia Naturale Faraggiana Ferrandi e il Museo di Casa Rognoni Salvaneschi a Novara, il Museo Archeologico di Arona, il Museo storico etnografico della Bassa Valsesia di Romagnano, il Museo Archeologico Carlo Marazzini di Varallo Pombia, il Museo Etnografico dell’attrezzo agricolo ‘L Civel di Casalbeltrame, il Museo Archeologico Etnografico Fanchini di Oleggio, il Museo Etnografico della Bassa Novarese di Tornaco e il Gottard Park di Castelletto Ticino). Ciascun museo ha visto, per sé, la progettazione e la realizzazione di un Carta dei Servizi specifica, in cui i visitatori possono trovare informazioni riguardanti gli orari di apertura, l’organizzazione di visite guidate, la didattica, la presenza di eventuali barriere. Si è scelto usare il metodo dell’infografica per rendere maggiormente fruibili le indicazioni proponendo uno stile animato da 25 loghi. La Carta è stata consegnata ai musei in un documento stampabile in vari formati ed utilizzabile all’ingresso del museo, nei punti informativi o lungo i percorsi di visita, secondo le esigenze degli enti. 2) Card Integrata – Cultura e Mobilità Sostenibile. Novara aderisce alla PYou Card, la “carta giovani” gratuita della Regione Piemonte per i giovani tra i 15 e i 29 anni. Quattro le aree tematiche di scontistica previste: sport e benessere, cultura e intrattenimento, food & tempo libero, servizi e mobilità sostenibile; diversi anche gli enti privati che hanno aderito. I giovani interessati possono richiedere la Pyou card presso la Biblioteca Civica Carlo Negroni negli orari di apertura. La P-You Card 3) People Raising. Con “People Raising” s’intende un nuovo approccio al volontariato, un volontariato evoluto in grado di gestire al meglio le proprie risorse umane e la sostenibilità della propria azione. Novara, secondo i dati Ires, conta solo il 12,5% di partecipanti al volontariato culturale, contro un dato regionale del 18,4%. L’obiettivo di questa azione progettuale, è stato, quindi, quello di sviluppare una rete realmente collaborativa che, superando la frammentazione, dialogasse con le iniziative comunali e provinciali. Dopo un lavoro di “mappatura” delle Associazioni è stato proposto (e molto seguito) un percorso di formazione composto da workshop e incontri in cui i presenti hanno potuto apprendere nuove informazioni utili alla loro attività, scambiarsi reciproche esperienze e partecipare ad un “contenitore comune” utile a creare nuove sinergie e ad evitare antipatiche sovrapposizioni di eventi e inutile dispendio di energie. Una risposta concreta alla continua richiesta di collaborazione da parte delle Associzioni.

B) FONDAZIONE TEATRO COCCIA All’interno del progetto del Sistema Culturale Urbano la Fondazione Teatro Coccia ha promosso una serie d’iniziative finalizzate a creare eventi di grande richiamo artistico e culturale oltre ad una serie di attività collaterali, volte a coinvolgere in modo attivo la cittadinanza, con particolare attenzione ai giovani e alle scuole. «Finalità del Sistema Culturale Urbano – commenta Renata Rapetti, Direttrice Artistica del Teatro Coccia - era quella di rendere Novara una città culturalmente vivace, e farlo attraverso l’attivazione di servizi per la promozione turistica e culturale, creando sinergie e rivitalizzando i contenitori culturali esistenti. Per questo la Fondazione Teatro Coccia ha individuato attività e spettacoli idonei: la commissione di opere liriche a giovani musicisti (investendo così di fatto nel futuro dell’opera italiana), spettacoli che hanno raccontato la Storia vicina alla città e quella universale, progetti di formazione e accompagnamento all’opera lirica, incontri con protagonisti delle stagioni teatrali per entrare “dietro le quinte”, avvicinamento ai classici della letteratura in diversi luoghi della città, inusuali per invitare alla lettura e porre la cultura alla portata di tutti. Tanti progetti, insomma, per “formare” un nuovo pubblico; indirizzati al lavoro della nuova generazione, nella direzione di individuare nuove eccellenze da introdurre nel mondo Teatro e nell’ottica di fornire anche un valido strumento per la formazione di nuovi addetti culturali. Ma anche appuntamenti che hanno dato l’opportunità di far conoscere la storia del teatro novarese, in maniera originale». Raggiunto a pieni voti l’“Obiettivo giovani”. Anzitutto con i due grandi riadattamenti di opere di repertorio La Principessa Turandot e La bohème o bella età d’inganni e d’utopie, in collaborazione con l’Associazione Venti Lucenti di Firenze. Nelle stagioni 2014/2015 e 2015/2016 è stato attuato e portato a termine con successo un lavoro di formazione con oltre 350 studenti delle scuole elementari e medie inferiori della città di Novara. Nell’aprile del 2015 è andato in scena La Principessa Turandot, adattamento dall’opera di Giacomo Puccini; capitolo conclusivo di un percorso di studio e avvicinamento all’opera lirica condotto da Venti Lucenti con tutte le scuole primarie e secondarie novaresi. Oltre 170 studenti sono stati formati per essere protagonisti ed esibirsi sul palco del Teatro Coccia. Non più, quindi, solo la Scuola che “va a teatro”, ma il teatro che entra nelle scuole della città, rendendole protagoniste della scena. Nel gennaio del 2016, con le stesse modalità, è andata in scena la rielaborazione di La Bohéme di Giacomo Puccini con circa 200 studenti in scena. Il progetto ha avvicinato al mondo dell’opera gli alunni delle scuole novaresi, le loro famiglie e i cittadini che, solitamente, non hanno familiarità con il melodramma, attraverso attività che da una parte hanno trasformato i ragazzi da semplici fruitori in attori/cantanti e dall’altra hanno creato una rete di cui il Teatro Coccia è stato motore e luogo d’incontro. Anche l’Accademia di coro e musica da camera M. Langhi di Novara ha aderito al progetto come responsabile della formazione didattica. Ancora ai ragazzi (ma non solo) sono stati rivolti i due cicli di conferenze/spettacolo Memorie Russe e Memore di Guerra a cura degli attori Daniele Bacci e Leonardo Bucciardini. Il successo di Memorie Russe e di Memorie di Guerra sta nei numeri: oltre 3.000 studenti delle scuole superiori agli appuntamenti mattutini negli istituti e circa 1.800 persone negli incontri pomeridiani che si sono svolti all’Archivio di Stato, sul palco del Teatro Coccia, nella Sala della Maddalena, nella Sala Consiliare di Palazzo Natta, al Circolo dei Lettori di Novara e nell’Arengo del Broletto; in luoghi, insomma, che di solito non sono così facilmente frequentabili. Un successo notevole per la città e per un tema che, all’apparenza, potrebbe sembrare non accessibile a tutti. E’ stato ancora rivolto ai giovani lo sguardo del Teatro Coccia nel commissionare nuove opere a compositori contemporanei come Il canto dell’amore trionfante, opera in un atto ispirata all’omonimo racconto di Ivan S. Turgenev con libretto, musica e regia di Paolo Coletta (Produzione Fondazione Teatro Coccia in collaborazione con Liceo Artistico Musicale e Coreutico Felice Casorati di Novara) e La Paura di Orazio Sciortino tratta da un racconto di Federico De Roberto con libretto di Alberto Mattioli, regia di Simona Marchini. Giovani i compositori, giovane il cast, giovane la platea a cui sono state rivolte le opere e i percorsi di avvicinamento ai debutti. Questo con il fine di “formare” un nuovo pubblico e creare curiosità in quello già acquisito in sinergia costante con il Liceo Artistico Musicale e Coreutico Felice Casorati di Novara e con l’STM Scuola del Teatro Musicale di Novara. Con la stessa finalità è nata la programmazione di repliche di spettacoli inseriti nella stagione, destinate esclusivamente agli studenti delle Scuole Superiori della città tra cui Magazzino 18 di Simone Cristicchi, La Paura di Orazio Sciortino a cui sono seguiti incontri di regia, drammaturgia, messa in scena e recitazione tenuti da docenti di eccezione. Fondamentali sono stati anche gli incontri che hanno anticipato opere tra cui La Traviata, Les Contes d’Hoffmann, Il Viaggio a Reims e la pianificazione di spettacoli con finalità didattica come Per questo mi chiamo Giovanni ispirato alla figura di Giovanni Falcone e Io me la gioco che affronta il delicato tema delle ludopatie in età scolare. Grande successo di pubblico anche per gli appuntamenti dedicati alla Storia e alla Società tra cui Magazzino 18 di Simone Cristicchi, in scena a distanza di due settimane delle commemorazioni del Giorno del Ricordo che ha raccontato una pagina molto importante anche per Novara, Le Olimpiadi del 1936 con Federico Buffa, Voci vicine incentrato sul tema del disagio sociale e Passati col rosso di Gino & Michele; viaggio nella Storia di 40 anni d’Italia attraverso la penna del duo.

C) AGENZIA TURISTICA LOCALE (ATL) della Provincia di Novara ATL ha realizzato le azioni previste dal Sistema Culturale volte alla valorizzazione delle opere e dei progetti dell’architetto Alessandro Antonelli a livello urbano e territoriale e alle contestualizzazioni storiche, con particolare riferimento alle atmosfere ottocentesche. «Grazie al progetto sostenuto da Fondazione Cariplo - dichiara la Presidente ATL Maria Rosa Fagnoni - abbiamo potuto perseguire uno degli obiettivi principali della nostra Agenzia, lo sviluppo del turismo culturale, implementandone l’offerta; ciò è avvenuto attraverso il rilancio degli studi antonelliani ad ogni livello e l’animazione della rete dei comuni antonelliani. In particolare l’apertura ormai consolidata della Cupola di Novara, simbolo stesso della città, con l’accompagnamento di personale qualificato da noi fornito, ha permesso un netto miglioramento dell’offerta turistica della città. La creazione e distribuzione di materiali idonei ed una serie di eventi supportati dalla nostra ATL su Novara ed il territorio hanno inoltre garantito una grande promozione del patrimonio artistico ottocentesco sia a livello di popolazione locale sia di turisti in visita». Grazie all’Azione del Piemonte antonelliano si è avuto l’ampliamento della rete di itinerari antonelliani già esistenti sul territorio novarese mentre lo Storytelling territoriale ha previsto la creazione di proposte e pacchetti integrati turistico-culturali basati su componenti storiche e narrative o particolari atmosfere del territorio anche in riferimento ai beni paesaggistici sia a livello urbano , sia rurale. Partendo dalle visite alla Cupola e agli Itinerari antonelliani e dell’800 che si svolgono in città e sul territorio, sono state ottimizzate e implementate le attività di booking, front-office e back-office; fornendo Servizi integrati di visita che hanno previsto: • Creazione di un tavolo di lavoro permanente con i 9 Comuni sedi di beni antonelliani (Novara, Bellinzago, Boca, Borgolavezzaro, Fontaneto d’Agogna, Ghemme, Maggiora, Oleggio, Romagnano Sesia); • Realizzazione mostra Curiosità sul restauro storico del 1930 della statua del Salvatore di San Gaudenzio (Novara, 21 gennaio / 2 febbraio 2014); • Rassegna musicale dal titolo Ottocento in Musica nei Comuni sedi dei beni antonelliani (dal 28 agosto all’8 novembre 2015) per promuovere anche attraverso la musica l’Ottocento; • Mostra Itinerario Antonelliano nel Novarese con esposizione dal 16 gennaio al 7 febbraio 2016 nella Sala del Compasso della Cupola, dedicata al genio dell’architetto Alessandro Antonelli. A seguire la mostra è stata (e sarà) esposta anche negli altri 8 Comuni antonelliani novaresi; • Creazione e distribuzione di gadget legati ai monumenti antonelliani (magneti con Cupola e disegni Urban Sketchers, calendari, borse …); • Realizzazione di un kit di cartoline illustrate “a fisarmonica”, tratteggiate da Andrea Longhi, Marina Cremonini e Gabriele Genini, Urban Sketchers, che hanno disegnato i monumenti dei 9 Comuni dell’Itinerario Antonelliano nel Novarese; • Realizzazione dell’opuscolo Itinerari Antonelliani nel Novarese, carnet de voyage, con testi di storici locali e disegni di alcuni urban sketchers; • Creazione del video animato Antonelli l’architetto della verticalità. Verso il cielo in cui si mescolano disegni animati, immagini e musica, in uno stile adatto soprattutto ai giovani; • Realizzazione di un gioco interattivo dedicato ad Alessandro Antonelli (di prossima presentazione), scaricabile da una app specifica; • Creazione di una piattaforma web dedicata all’Itinerario Antonelliano nel Novarese (http://www.turismonovara.it/it/persantonellipresentazione) su cui ritrovare la presentazione, gli appuntamenti, le pubblicazioni, gli itinerari, i comunicati, i video del progetto; • Realizzazione di materiali e strumenti promozionali (cartacei e non/ nuove tecnologie) e di una galleria fotografica, da utilizzare per la promozione e la divulgazione di tutte le iniziative; • Presentazione di un video e un opuscolo istituzionali plurilingue per proporre il territorio al pubblico nazionale ed estero. • Creazione di pannelli fotografici posti nel sottopasso della stazione ferroviaria per migliorare l’accoglienza della città e del territorio e realizzazione di estratti cartacei e su web dalla rivista Itinerari e Luoghi: A Spasso nel Novarese con Alessandro Antonelli e Novara, Soffio dell’800. • Animazione professionale attraverso: press-tour, eductour (anche per giornalisti stranieri), workshop e seminari tematici, con partecipazione a fiere in Italia e all’estero e potenziamento nelle giornate di sabato e di domenica, di personale qualificato, per le visite guidate alla Cupola con supporto a visite guidate ai monumenti 800eschi della Città di Novara per speciali eventi e ad eventi legati all’Ottocento Novarese (tra cui Novara Risorgimentale, mostra “Ombra Folla” etc). Attraverso tutte queste attività, ATL ha promosso lo Sviluppo del turismo culturale, migliorando l’offerta per la soddisfazione delle richieste provenienti dal grande pubblico. Lo Storytelling, soprattutto, è una metodologia in grado di avvicinare il pubblico, incuriosendolo e catturandone l’attenzione anche emotiva, attraverso la narrazione a diversi livelli comunicativi di un patrimonio culturale sempre più attrattivo. E i risultati sono arrivati.

D) CASA BOSSI Il progetto “Cultura e Aree Urbane – Sistema Culturale e Casa Bossi” ha permesso al Comitato d’amore per Casa Bossi di sviluppare molteplici attività secondo l’approccio integrato e multisettoriale richiesto dalla dimensione qualitativa e quantitativa di Casa Bossi. Le attività si sono sviluppate in due macro ambiti progettuali: 1) L’animazione economica del Sistema culturale che ha sperimentato varie forme di dialogo tra Cultura ed Economia, al fine di sviluppare alcuni presupposti di redditività e di tenuta tecnico – finanziaria del modello gestionale complessivo; 2) Casa Bossi Polo Culturale che ha sviluppato attività operative ed espressive già possibili con l’attuale condizione dell’immobile, dimostrandone alcune importanti funzionalità immediatamente praticabili. Entrambi gli ambiti hanno dato ottimi risultati sotto vari profili e complessivamente sono state coinvolte di oltre 10.000 persone con circa 200 soggetti con cui si è collaborato (associazioni, gruppi, centri di competenza, istituzioni, ecc.) e oltre 500 operatori quali artigiani, imprenditori, professionisti, studenti, artisti, designers. Nell’ambito dell’Animazione Economica del Sistema Culturale, Casa Bossi ha ospitato due grandi mostre: nel 2014 Attualità del passato a Casa Bossi e nel 2015 Che altro sono le città se non persone? che hanno segnato un importante passo in avanti, nelle modalità del Comitato d’amore per Casa Bossi, di fare produzione culturale. In particolare la sezione della mostra del 2015 intitolata “Folla Ombra” e “Sonnambuli” che conteneva opere dello scultore novarese Costantino Peroni ha suscitato l’interesse di SEA (Società Esercizi Aeroportuali) e si trova ora collocata al terminal 1 di Milano Malpensa con un’installazione di visibilità internazionale, fino al 30 aprile 2016. Un grande risultato, indubbiamente, per la Casa e per la città intera. Far conoscere Casa Bossi come “modello”, insomma,: per far questo si è anche organizzato il convegno – evento, a Casa Bossi nell’ottobre 2015, dal titolo Casa Bossi: il Cantiere di bellezza e i modelli italiani di rigenerazione urbana che ha riunito in un fertile confronto tecnico ed emotivo tredici casi emblematici di rinascita o valorizzazione di luoghi provenienti da tutta Italia, con i quali si sta oggi ragionando per la costituzione di un network di collaborazione permanente. Sono stati sottoscritti undici accordi di collaborazione con Società, Enti, Università, Scuole, Centri di competenza e di Alta formazione (Politecnico di Milano, Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa (DiSEI) UPO, Fondazione Bassetti, Fondazione Cologni, Fondazione Villa Fabris, ecc.); un momento di grande impatto e di grande importanza, soprattutto per il futuro. Si è riusciti, poi, grazie al Sistema Culturale, ad elaborare dei format operativi specifici per Casa Bossi, quali lo Spazio agorà per l’educational, Fumettopolis e Indie market come exhibition delle produzioni creative e artigianali indipendenti e Academia dla schisceta come exhibition nel food grazie all’apporto di imprese enogastronomiche di qualità del Novarese. Contenitori diversi per altrettante tematiche che hanno saputo valorizzare Casa Bossi e, contemporaneamente, trarre vantaggio dalla location unica. Casa Bossi si è, poi, resa, sempre più Polo Culturale, sviluppando tutta una serie di attività collegate al funzionamento e alla gestione dell’immobile, in chiave di comunicazione e valorizzazione permanente. In tale ambito sono state organizzate due stagioni per il pubblico articolate in: • 12 presentazioni di libri e talk show • 12 spettacoli musicali (di cui 1 autoprodotto) • 9 spettacoli teatrali • 5 eventi a tema • 4 eventi di intrattenimento • 1 produzione cinematografica con “le storie della casa” parte prima e seconda (proiettate in 3 distinte serate). • Complessivamente, si è trattato di circa 50 eventi di offerta culturale per diversi tipi di pubblico. Il coinvolgimento stimato nei due anni è di circa 8.000 persone, oltre a 50 gruppi, associazioni, ensemble, compagnie e circa 150 artisti e professionisti impegnati nella costruzione dei momenti culturali. Importante la soddisfazione del Comitato d’Amore per Casa Bossi: «Se la Cupola di San Gaudenzio viene spesso assimilata ad un “missile” per la sua sagoma verticale – afferma il Presidente del Comitato Roberto Tognetti - Casa Bossi, grazie ai risultati, di questo progetto può cominciare a considerarsi la “rampa di lancio” per proiettare il simbolo di Novara verso nuovi traguardi di sviluppo culturale ed economico». Casa Bossi è stata protagonista anche di uno degli interventi struttura li del progetto con l’azione di conservazione edilizia della facciata della villa. I lavori hanno previsto il consolidamento di alcuni elementi della facciata; necessario per bloccare il degrado delle superfici di questa sezione dell’immobile e per la messa in sicurezza di quest’ultimo. Oltre a questo, sono stati messi in sicurezza alcuni elementi del cortile e degli spazi esterni. Gli interventi strutturali previsti dal Sistema hanno un valore straordinario poiché hanno consentito di mettere in sicurezza non solo Casa Bossi ma anche un simbolo di Novara come la Cupola di San Gaudenzio oltre alla realizzazione della Caffetteria del Broletto con il recupero di uno spazio del Broletto prima inutilizzato e che oggi è punto nevralgico dell’offerta culturale della città, grazie anche alla collaborazione con il Circolo dei Lettori. Un progetto, “Cultura e Aree Urbane: Sistema Culturale e Casa Bossi” che ha lasciato il segno, indubbiamente, non solo per i risultati concreti che ha portato sul territorio, per gli eventi realizzati, per gli interventi sulle strutture ma per la nuova strada che ha aperto, nel segno della collaborazione e della capacità di fare Rete tra più soggetti, affinché la Cultura scenda sempre più dalle “torri d’avorio” e diventi patrimonio della comunità.

Una Comunità che fa Sistema e che si rende essa stessa partecipante attiva del Cambiamento.