Novara - Dopo l’incontro inaugurale dal titolo "Tempo e memoria: suggestioni dall'opera di Dante", tenuto dalla professoressa Maria Giovanna Fantoli, dopo il secondo appuntamento “Il tempo della vita: riflessione esistenziale tra filosofia e letteratura” con ospite la professoressa Annamaria Balossini, quindi con il successivo “Filosofia e immortalità: un tempo oltre il tempo?”, tenuto dal filosofo Antonio Petagine, docente all'Università degli Studi "Roma Tre", a cui ha fatto seguito la quarta iniziativa, “Sulle spalle dei giganti: la valenza morale della memoria storica” con relatore il filosofo Giacomo Samek Lodovici, docente di Storia delle dottrine morali e di Filosofia della Storia presso l’Università Cattolica di Milano nonché, da ultima, la più recente dal titolo, “La contessa Tornielli Bellini: dalla parte delle ragazze”, con la studiosa novarese, professoressa Maria Adele Garavaglia, eccoci di nuovo con il sesto appuntamento, previsto per domenica 25 maggio, alle ore 15,30 presso l'Istituto Immacolata Salesiane di Don Bosco, con sede in via Paolo Gallarati 4, a Novara.
Argomento: “La cultura della cancellazione: una questione filosofica”. Relatore: il filosofo Paolo Pagani, docente di Filosofia Morale all’Università Ca’ Foscari di Venezia e Direttore del Comitato Scientifico del Centro Interuniversitario di Studi sull’Etica (CISE) nonché membro di numerosi consigli scientifici di collane editoriali e riviste filosofiche.
Negli ultimi anni, il termine "cultura della cancellazione" ha acquisito una risonanza sempre più marcata all'interno del dibattito pubblico. Da un lato, vuole rappresentare un potente strumento di responsabilizzazione e giustizia sociale; dall'altro, suscita preoccupazioni riguardo alla libertà di espressione e al potere di definire ciò che è accettabile nella società contemporanea. Si potrebbe sostenere che la cultura della cancellazione incoraggia un'analisi critica di valori e comportamenti. Tuttavia, pone anche interrogativi su cosa significhi realmente “assumersi la responsabilità” e se sia giusto farlo in modo così immediato e senza sfumature. Il pensiero filosofico ci invita in proposito a riflettere sulla distinzione tra il giudizio morale e quello legale. Uno dei punti di maggior tensione nella discussione sulla cultura della cancellazione è il conflitto con la libertà di espressione: alcuni argomentano che la libertà di espressione non è illimitata e deve essere bilanciata con il diritto di una comunità di opporsi a discorsi considerati dannosi e discriminatori. La cultura della cancellazione, quindi, può apparire come un fenomeno che non solo giudica severamente, ma che può anche bloccare il potenziale di un dialogo costruttivo. In definitiva, la cultura della cancellazione solleva importanti interrogativi filosofici riguardo alla responsabilità, alla libertà di espressione e all'identità individuale. Anziché ricorrere a soluzioni semplicistiche, potrebbe essere necessario promuovere un dialogo aperto e onesto sulle questioni da affrontare, cercando un equilibrio tra giustizia sociale e libertà personale. In questo periodo di intensa polarizzazione e di dualismi, sarebbe opportuno ricordare l'imprescindibile valore della comunicazione e della comprensione. Per un’autentica crescita sociale occorre potenziare la capacità di affrontare la nostra storia: in tale dimensione la cultura della cancellazione, può diventare un richiamo a riconoscere gli errori del passato, così da costruire ponti verso un futuro più inclusivo. A tal proposito il tema della Cancel Culture sarà da parte del relatore innanzitutto introdotto storicamente e valutato sul versante politico, culturale, ma anche, e soprattutto, filosofico. In secondo luogo, il filosofo offrirà indicazioni per un approccio non meramente reattivo, bensì costruttivo, ai problemi che essa sta generando nella nostra società.
Tale iniziativa conclude il ciclo di eventi per la stagione 2024/2025 denominato "Domeniche Insieme", raccolti sotto il titolo di "Incontri d'Amicizia", in ragione dell’intento fortemente dialogico degli stessi. "Nel tempo e nella memoria" è stato il fil rouge di quanto presentato dai singoli relatori, tra cui filosofi, scrittori e studiosi che, mostrando come la letteratura, la filosofia e alcuni particolari personaggi abbiano affrontato le sfide del proprio tempo, hanno proposto ai partecipanti riflessioni e dialoghi sul ruolo del tempo, della storia, della memoria, nella formazione della nostra identità e nella comprensione del mondo. Anche domenica prossima ad accompagnare i presenti in questo viaggio umano, memoriale ed educativo, oltre al professor Paolo Pagani, vi concorreranno, conversando con gli ospiti, Chiarastella Bonetti e Gabrio Mambrini, già ideatori, organizzatori e coordinatori, con suor Rosanna Cipolla, del calendario della passata stagione.
Ad inaugurare il pomeriggio ci penserà con un proprio intervento la direttrice dell'Istituto, Suor Giuseppina Teruggi.
L’ingresso è gratuito, ma per ragioni organizzative, si chiede di indicarci la vostra partecipazione al seguente indirizzo email: domenicheinsiemeist.immacolata@gmail.com.
Per informazioni e prenotazioni i contatti sono i seguenti: Suor Rosanna Cipolla (cell. 348 8590374) e Raffaella Beldì (cell. 340 8636087). Il progetto grafico della locandina è come sempre realizzato da Sarah Bonetti.