Novara - Giovedì 2 ottobre si aprono i Giovedì letterari in biblioteca con un incontro d’attualità culturale a partire dal romanzo di Giuseppe Lupo Storia d'amore e macchine da scrivere. “Letture d’autunno” a ottobre alla Biblioteca Civica Negroni di Novara per i Giovedì letterari in biblioteca a partire da un incontro “Tra intelligenza artificiale e macchine da scrivere” giovedì 2 ottobre alle 18 con Giuseppe Lupo, scrittore e docente universitario, che presenta Storia d'amore e macchine da scrivere (Marsilio) con un dibattito sull’IA moderato da Roberto Cicala. Appuntamento a palazzo Vochieri in corso Cavallotti 6.
Il romanzo di Lupo racconta di Salante Fossi, inviato del “Modern Times”, che si trova a Skagen durante il solstizio d’estate, per festeggiare il compleanno del Vecchio Cibernetico e, molto probabilmente, la sua vittoria al Nobel. Il Vecchio Cibernetico ha quasi cent’anni, è nato in Ungheria, è fuggito da Budapest con una donna mentre i carri armati sovietici invadevano la città, ha vissuto e studiato in tutta Europa e, da qualche anno, si è stabilito in Portogallo. Va in giro con la custodia di una Olivetti Lettera 22 per ricordarsi che, dopo anni passati sulle macchine da scrivere e sulle macchine calcolatrici, su vocabolari in ogni lingua, ha inventato Qwerty. Qwerty è la rivoluzione. Non c’è intelligenza artificiale che sia all’altezza di Qwerty. Non c’è cosa che Qwerty non possa fare, anche se nessuno sa che forma abbia, né cosa sia. Salante Fossi non riesce a ottenere niente dal Vecchio Cibernetico, che alle sue domande non risponde, e anzi divaga tra la memoria e i sogni che lo inseguono da una vita, come fantasmi. Ascoltando le sue parole e i silenzi, scoprirà che alcune presenze sono tali anche senza i corpi, che la memoria è un sentimento, che la storia delle macchine in Europa e nel mondo è passata da Ivrea, dall’immaginazione di Adriano Olivetti, che si possono avere molte identità, ma un solo fine, e che Qwerty ha bisogno degli esseri umani così come gli esseri umani hanno bisogno di Qwerty. Una favola cibernetica avvincente e tenera, scritta con una lingua ilare e trasognata. Una storia d’amore, anzi due.
Giuseppe Lupo è nato in Lucania (ad Atella nel 1963) e vive in Lombardia, dove insegna letteratura italiana contemporanea presso l’Università Cattolica di Milano e Brescia. Oltre a Ballo ad Agropinto, per Marsilio, dopo l’esordio con L’americano di Celenne nel 2000, ha pubblicato altri romanzi tra cui L’ultima sposa di Palmira (premio Selezione Campiello), Gli anni del nostro incanto (premio Viareggio). Ha pubblicato diversi volumi sulla cultura del Novecento, come La modernità malintesa (Marsilio 2023). È autore di numerosi saggi e collabora alle pagine culturali del “Sole 24 Ore”.