Share |

Opera e suggestioni a Galliate con la Schola Cantorum

Trecate - Sabato 10 maggio l’appuntamento musicale della Corale San Gregorio Magno di Trecate si è tenuto presso la Centrale Idroelettrica di Galliate. Costruita nel 1903, l’ex Centrale Idroelettrica Sessa Trona, venne dismessa negli anni ‘70. Grazie a una visione lungimirante dell’imprenditore Luciano Orlandi, sempre attento alle innovazioni energetiche e alla loro applicazione sociale, nacque il progetto che portò al recupero dell’intero edificio che si specchia nelle acque del Naviglio Langosco di Galliate.

Oggi completamente restaurato, mantiene ancora i particolari architettonici tipici delle centrali dei primi del 900. Circondata da 14 ettari di parco offre, al suo interno, anche uno spazio di circa 400 metri quadri, che, grazie all’ottima acustica, è teatro di numerosi concerti. In questa località, sospesa sull’acqua, organizzata con la collaborazione de Gli Amici della Musica di Turbigo, è andata in scena la Cavalleria Rusticana, di P. Mascagni. la prima e certamente la più nota fra le sedici composte dal compositore livornese. Il suo successo fu enorme già dalla prima volta in cui venne rappresentata al Teatro Costanzi di Roma, il 17 maggio 1890, e tale è rimasto fino ad oggi. Ma come spesso accade, non sono sempre i luoghi a creare eventi, ma è la musica con il suo potere evocativo, a dar vita ai sogni. Così, sabato, quando le dita di Anna Bigliardi hanno iniziato a sfiorare e poi a correre sulla tastiera, come per magia, si è creata un’intera orchestra e poi, mano mano che si avvicendavano le voci dei solisti, iniziavano a comparire le scene, e mentre le pagine si arricchivano con i brani corali anche i costumi prendevano vita.

Questa è l’opera. Può sembrare un sogno, o una finzione, ma essa rappresenta un’insieme incredibile e unico, un grande contenitore, senza spazio e tempo che incanta e rapisce. La musica è in grado di connettere e trasportare musicisti e pubblico in luoghi lontani. Sabato 10 maggio ci si è incontrati alla fine dell’ottocento, nel pieno verismo italiano, tra le novelle del Verga, nella società popolare siciliana. Le voci dei solisti, Giorgia Gazzola, nel ruolo di Santuzza, Danilo Formaggia, Turiddu, Agnese Jurkowska, Lola, Sara Bonini, mamma Lucia, Nino Boscolo, Alfio, ci hanno sapientemente guidato; la corale San Gregorio Magno ci ha tenuti dolcemente per mano, il violino di Agnese Jurkowska ci ha commossi e la direzione del maestro Mauro Trombetta ci ha indicato la via da seguire. Gli applausi finali hanno, ahimè, risvegliato tutti dal meraviglioso sogno: spettatori ed esecutori. A quel punto si sono svelati i sorrisi di chi ha cantato, suonato o di coloro che hanno assistito. Non c’era un posto libero. Tutto esaurito! Numerosi applausi hanno fatto rimbombare la sala. Uscendo gli spettatori regalavano commenti entusiastici a tutti gli esecutori. Eppure, come può il melodramma dirci ancora qualcosa dopo così tanto tempo? Con una società ormai così cambiata! Il motivo per cui quest’opera ci resta “appiccicata addosso”, anche con il trascorrere dei decenni, è il dramma a cui abbiamo assistito: la gelosia, i legami familiari e la morte. Sentimenti che ancora oggi travolgono e non si cancellano nel tempo, non scorrono via come l’acqua.

 

Mariagabriella Di Giovanni