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Cardone (Cia): Sulla fauna selvatica è necessaria una terapia d’urto

Novara - Riceviamo e pubblichiamo da Giovanni Cardone, direttore Cia Interprovinciale Novara, Vercelli e del VCO: "E’ di questi giorni la notizia dell’ennesimo incidente stradale causato da fauna selvatica, ormai vera padrona del nostro territorio. La Confederazione Italiana Agricoltori denuncia da anni l’insostenibilità della situazione, l’insufficienza degli interventi, l’aumento esponenziali dei danni, la pericolosità del proliferare di diverse specie di animali che, oltre a devastare intere aree coltivate, si avventurano anche lungo le strade e in prossimità dei centri abitati. Ormai è una vera emergenza, i danni sono in crescita esponenziale, i risarcimenti sono fermi da anni, serve una terapia d’urto. Bisogna intensificare le uscite, prolungare il periodo in cui è consentito cacciare le specie responsabili dei danni, superare i lacci burocratici che rendono difficili, quando non inutili, le uscite. E’ necessario snellire le procedure, vanno riattivate le battute con i cani, molto proficue sia per il numero di capi catturati che per l’effetto di spostamento degli animali selvatici lontano dalle aree coltivate. Si deve consentire agli agricoltori di poter difendere i propri fondi sia direttamente che mediante convenzioni con cacciatori abilitati, come ad esempio avviene in provincia di Biella. Aumentare il numero di cacciatori abilitati, verificare il loro lavoro, intensificare le uscite, rispondere in maniera tempestiva alle segnalazioni degli agricoltori, questo è ciò che serve, oltre naturalmente a risarcire i danni in tempi ragionevoli fermi al 2009 nelle aree parco e al 2011 nelle altre aree. E’ principalmente questione di volontà, servono azioni concrete, non inutili riunioni; gli agricoltori hanno assoluta necessità che la questione venga affrontata e risolta una volta per tutte. Siamo in emergenza e bisogna attivare strumenti adeguati, se siamo in carenza di una legge regionale che regoli efficacemente la materia bisogna intervenire con strumenti straordinari. La provincia deve attivare la Prefettura che può emettere ordinanze che superino i limiti e i vincoli della legislazione. La situazione lo giustifica, anzi lo impone".