Novara - Finalmente il Consiglio dei Ministri ha approvato gli ultimi decreti attuativi della normativa, portando una vera e propria rivoluzione nel mondo del lavoro in Italia.
Grande dibattito sui decreti riguardanti gli ammortizzatori sociali,le semplificazioni, la durata della cassa integrazione e le regole contro le dismissioni in bianco: sono queste alcune delle ultime novità previste dalla manovra legislativa. Tutte le misure saranno ora sottoposte a verifica così da correggere eventuali anomali e inesattezze in tempo reale.
Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, la misura della cassa integrazione viene estesa anche ai lavoratori di imprese con 5 e 15 dipendenti previo pagamento di un contributo a fondo di integrazione salariale.
La Naspi, cioè il nuovo assegno contro la disoccupazione involontaria in vigore dal primo maggio 2015, durerà massimo 24 mesi, con una riduzione del 3% mensile a partire dal 4 mese di erogazione.
Altra novità è quella dei contratti a tutele crescenti: in caso di licenziamenti collettivi i lavoratori riceveranno un indennizzo pari a 2 mesi di stipendio per ciascun anno lavorato, da un minimo di 4 mesi ad un massimo di 24. Il reintegro è invece previsto solo se il licenziamento è “nullo”, se avvenuto per discriminazione o se il fatto non sussiste. Aboliti i contratti a progetto (co.co.pro) che non potranno più essere stipulati, mentre quelli in essere proseguiranno fino a naturale scadenza, fermo restando che quelli ripetitivi e organizzati dal 2016 saranno regolati secondo i termini del lavoro subordinato.
Importante novità riguarda le modalità di dimissioni che andranno a colpire in particolare quelle imprese che hanno valutato l’opzione di far firmare ai propri dipendenti le dimissioni in anticipo. Grazie al decreto, infatti, per essere valide le dimissioni dovranno essere letteralmente poste nero su bianco attraverso una serie di moduli reperibili sul sito internet del Ministero del Lavoro o presso le direzioni territoriali del lavoro. L’obiettivo del provvedimento è quello di tutelare categorie, come quella delle donne, spesso umiliate e licenziate ingiustamente.
Infine, in via del tutto preliminare, è stato approvato il nuovo congedo di maternità che innalza il limite di età a 12 anni per il congedo facoltativo (sei mesi) e a 3 anni per il congedo retribuito al 30%.
Luisa De Magistris