Torino - Il Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, annuncia una giornata di sciopero nazionale di 24 ore per martedì 5 dicembre 2023, giorno in cui incroceranno le braccia insieme a noi anche i medici di ANAAO-Assomed e CIMO-FESMED. In Piemonte, il Nursing Up chiama a raccolta tutti i suoi iscritti per una grande manifestazione che avrà il suo inizio alle ore 9.30 in piazza Bengasi, a Torino, dove si radunerà il corteo che poi partirà, intorno alle 10, alla volta del Palazzo della Regione in via Nizza. Davanti al Palazzo della Regione, alle ore 11, si avrà il culmine della manifestazione con gli interventi di lavoratori e dirigenti del sindacato. Manifestazioni identiche si verificheranno nelle altre regioni e a Roma.
Il segretario regionale Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta, Claudio Delli Carri sottolinea: “Le istituzioni devono avere ben chiaro, una volta per tutte, anche con queste azioni, il malcontento e i disagi che vivono ogni giorno infermieri e professionisti della sanità. Non si può prescindere dalla valorizzazione delle nostre professioni, a cui ridare dignità, per rilanciare un sistema sanitario oggi ampiamente zoppicante. Valorizzare, incentivare e rispettare il nostro lavoro sono la via maestra per il futuro della sanità. Le parole “infermieri e professioni sanitarie” vanno inserite nell’elenco delle professioni che hanno diritto alle giuste indennità, così com’è per i medici.
Non è bastato metterci il cuore, come nella grande lotta al "Covid "! Pretendiamo il RISPETTO per i PROFESSIONISTI DELLA SALUTE che trainano il sistema sanitario. È impensabile che questo governo ci voglia premiare con il taglio di centinaia di euro delle nostre pensioni. È impensabile che questo governo voglia premiarci con le solite briciole! È impensabile che questo governo non valorizzi le nostre professioni! È impensabile che questo governo non renda attrattive le nostre professioni!!! È inaccettabile la continua emorragia di professionisti sanitari verso l’estero!!! Dire adesso Basta! … Non basta più!!! Dobbiamo agire e riprenderci il nostro futuro. Noi diciamo No! allo smantellamento del nostro servizio sanitario nazionale con provvedimenti e tagli lineari che favoriscono la migrazione di lavoratori e servizi verso il privato. Denunciamo la continua perdita di infermieri e professionisti della sanità che, allo stremo, decidono di lasciare l’impiego nel pubblico attratti da altre più allettanti offerte in Italia e all’estero, e la carenza strutturale di personale, infermieri e professionisti della sanità, che ormai ha raggiunto livello di gravità drammatici. Vogliamo far valere i nostri diritti. Chiediamo di bloccare la vergogna della Legge di Bilancio 2024 che vuole mettere le mani sulle nostre pensioni: soldi messi da parte mese dopo mese, anno dopo anno, grazie alla fatica e al sacrificio di ognuno di noi. Ci hanno chiamato eroi, ci hanno messo sui giornali ogni giorno, e poi come ci ringraziano? Dimenticandosi che esistiamo. Si vergognino! Vogliamo ribadire chiaro e forte che noi siamo una delle colonne del servizio sanitario e come tali pretendiamo rispetto, valorizzazione, dignità e il giusto riconoscimento del nostro lavoro”.
Le manifestazioni e lo sciopero nazionale vedranno uniti gli infermieri e i professionisti sanitari e i medici in difesa del Servizio Sanitario Nazionale, dei diritti dei professionisti e dei cittadini.
Il Nursing Up a livello nazionale chiede:
1. La Modifica all’articolo 10), comma 5), della bozza di legge di Bilancio anno 2024, dove si trova riportato l’elenco delle specificità professionali “da valorizzare”, confermando l’inserimento in tale elenco della “specificità infermieristica”, già realizzato su nostra istanza, dopo la redazione della prima versione del documento, che non lo prevedeva, ed estendendo tale previsione anche alle altre professioni ex legge n. 43/2006. Quanto per:
a) dell’aumento del valore orario della paga base degli infermieri e professionisti sanitari ex legge 43/2006 e sua detassazione;
b) dell’incremento dell’indennità di specificità infermieristica di cui all’art 104 del CCNL 2029/21 , prevedendone l’estensione anche alle ostetriche;
c) dell’automatica collocazione degli infermieri, ostetriche e professioni sanitarie ex legge n 43/2006 nell’area elevata qualificazione del CCNL sanità;
d) nell’individuazione di percorsi differenziati di attribuzione degli incarichi professionali agli infermieri e personale sanitario ex legge n 43/2006.
2. La modifica all’ articolo 42), commi 2) e 3) , della bozza di legge di Bilancio anno 2024, laddove viene prevista la “mera possibilità”, di aumentare fino a 60 euro l’importo orario delle prestazioni aggiuntive in favore del personale sanitario interessato, provvedimento peraltro sperequativo rispetto alla dirigenza medica , nei confronti della quale viene specificatamente indicato il valore orario delle relative prestazioni aggiuntive. Revisione del comma 3) implementando le risorse destinate al personale sanitario non medico.
3. L’immediata estrapolazione degli infermieri e del personale sanitario ex legge n. 43/2006, dai destinatari dell’articolo 33), della bozza della Legge di Bilancio 2024, laddove viene previsto un taglio delle pensioni per coloro che hanno iniziato a lavorare prima del 1996, attraverso la modifica peggiorativa dell’aliquota oggi prevista.
Il Nursing Up a livello regionale chiede:
· L’aggiornamento del fabbisogno di personale utilizzando un unico strumento per quantificare il fabbisogno del personale a livello regionale e quindi in tutte le aziende sanitarie piemontesi.
· Un quantum orario corrisposto al personale sanitario ogni qual volta accetti di rientrare in servizio per qualunque assenza (min. 50 euro all'ora). Tale incentivo deve essere corrisposto in modo uniforme in tutte le Aziende piemontesi.
· Indennità di confine per arginare la fuga degli infermieri e professionisti della sanità: istituire un'apposita indennità di almeno 500 euro netti destinati ai professionisti che operano nella provincia Verbano - Cusio - Ossola, al fine di rendere più appetibile la permanenza nelle strutture sanitarie piemontesi arginando così l’emorragia di personale verso l’estero.
· Una garanzia sulla sicurezza per il personale operante nelle strutture sanitarie ospedaliere
· Ulteriori risorse economiche per il contratto della sanità finalizzate e sufficienti per un'indennità specifica e dignitosa per tutti i professionisti che si occupano ai vari livelli di funzione di assistere pazienti (Ostetriche).
· Superamento definitivo e senza alcuna autorizzazione/ discrezionalità, per gli infermieri pubblici e per gli altri professionisti non medici del vincolo di esclusività, riconoscendo loro il medesimo diritto già esistente per il personale medico, di svolgere attività libero professionale, anche per far fronte alla gravissima carenza di personale in cui versano le strutture sociosanitarie, le RSA, le case di riposo, di cura e le strutture residenziali riabilitative.
· Indennità di esclusività aziendale: a tutti i professionisti sanitari che decidono di non avvalersi del diritto di svolgere attività libero professionale, chiediamo di attribuire un "premio fedeltà" (sulla falsa riga dell'indennità di esclusività della Dirigenza Medica), al fine di contrastare la fuga degli stessi verso altri lidi.
· Direttive e risorse economiche finalizzate a sostenere l'aggiornamento professionale dei professionisti sanitari, riduzione del debito orario settimanale degli stessi (orario di servizio) pari ad almeno 4 ore settimanali, da utilizzare per le attività di aggiornamento, come già avviene per i medici.
· Riconoscimento del lavoro usurante del personale sanitario infermieristico, Ostetrico e OSS, così come discusso in Senato il giorno 8 Febbraio 2022, nella undicesima Commissione permanente su Lavoro pubblico e privato e previdenza sociale, che ad oggi rientra soltanto tra i lavoratori sottoposti a lavori "gravosi". Il riconoscimento del lavoro usurante consentirebbe di usufruire della pensione di anzianità con un minimo di 61 anni e 7 mesi di età e 35 anni di contributi più la quota di 97,6 (dato dalla somma dell'età e dell'anzianità di servizio).
· Il rispetto reale e tangibile, non solo a parole, che ci è dovuto per il nostro lavoro.