Crevoladossola - Riceviamo e pubblichiamo da Domenico Rossi, segretario regionale del Partito Democratico del Piemonte, e da Riccardo Brezza, segretario provinciale del PD del Verbano Cusio Ossola: "La notizia della morte di Tarcisio Valci, lavoratore di 56 anni a Crevoladossola, ci colpisce profondamente. A nome del Partito Democratico del Piemonte e del Partito Democratico del Verbano Cusio Ossola esprimiamo la nostra vicinanza e il nostro cordoglio alla famiglia, ai colleghi e a tutta la comunità colpita da questa tragedia. Non conosciamo ancora l’esatta dinamica dell’incidente, ma di fronte all’ennesima vita spezzata sul lavoro non possiamo limitarci al dolore o alla cronaca. Nei primi otto mesi del 2025 in Italia sono state più di 680 le persone che hanno perso la vita mentre lavoravano: un numero che racconta una vera e propria emergenza nazionale. Ogni volta che accade una tragedia del genere non perdiamo solo un lavoratore. Viene colpito il valore stesso del lavoro, che dovrebbe essere sinonimo di dignità, sicurezza e futuro. Non possiamo e non dobbiamo rassegnarci a pensare che tutto questo sia inevitabile. Non lo è. Servono più controlli, più formazione, più investimenti e una cultura diffusa della sicurezza, che coinvolga istituzioni, imprese, lavoratori e sindacati. La sicurezza non può essere considerata un costo, ma il punto di partenza per dare pieno significato all’articolo 1 della nostra Costituzione. Dobbiamo costruire insieme un Paese in cui nessuno perda la vita mentre lavora. È una responsabilità collettiva, ma soprattutto un dovere morale e politico a cui non possiamo più sottrarci".
Michele Piffero segretario generale Cgil Novara e Vco e Ivan Terranova segretario generale Fillea Cgil Novara e Vco affermano: "Oggi un altro lavoratore ha perso la vita sul lavoro, nel VCO. Continuiamo a sentirci dire che tutto sta andando per il meglio quando ogni giorno abbiamo oltre tre vittime in Italia a ricordarci che al primo posto occorrerebbe mettere la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e non statistiche gonfiate che non si curano dell’abuso di contratti precari, dell’età avanzata e dei salari troppo bassi. La Cgil tutta si stringe ai cari della vittima e continua a denunciare il ripetersi di quelli che vengono definiti troppo spesso come “incidenti”. Attendiamo di conoscere le dinamiche; nel mentre continueremo a richiedere nei tavoli istituzionali preposti, nelle assemblee, nelle piazze e nei luoghi di lavoro politiche e interventi adeguati a bloccare una strage che non accenna a fermarsi. Anche i recenti interventi governativi, nonostante gli annunci, non stanno producendo gli effetti promessi - decreto sicurezza, patenti a punti... - risolvendosi spesso in una semplice elencazione di buoni auspici a cui non seguono miglioramenti, dobbiamo tutti fare di più".