Curreggio - Riceviamo e pubblichiamo dal consigliere regionale Pd, Domenico Rossi: "Il ricordo di Angelo Vassallo, Sindaco di Pollica, vittima di un attentato della Camorra nel settembre 2010, in occasione dell’intitolazione della Sala Giunta del Comune di Cureggio, ci riporta alla necessità di rendere impermeabili gli enti pubblici alle infiltrazioni della criminalità organizzata. Ho ricordato ai presenti il recente intreccio tra il processo dell’ex-assesssore regionale Roberto Rosso e il “caso Garcea”, vice-presidente del Comune di Torino, che ci racconta, ancora una volta, come le mafie tentino, anche nel nostro territorio, di infiltrarsi nelle istituzioni e nei partiti e troppo spesso li trovino entrambi non adeguatamente attrezzati. Per questo ho voluto lanciare, approfittando della presenza di Avviso Pubblico, l’associazione che riunisce gli Amministratori pubblici che si impegnano a promuovere la cultura della legalità democratica, un appello al territorio. Da Cureggio può partire una massiccia campagna di adesione ad Avviso Pubblico che conta, al momento, pochi Comuni novaresi. Non sarebbe solo un segnale importante, ma anche un’opportunità per consentire a dipendenti, funzionari e amministratori di approfondire conoscenze e accedere a corsi di formazione sui rischi di infiltrazioni criminali nella gestione del bene pubblico. Non si può tutto ridurre a una dibattito relativo al garantismo, che nessuno mette in discussione Il tema riguarda la selezione della classe dirigente: dobbiamo chiederci come fare, quali strumenti mettere in campo, affinché, al netto della fedina personale dei candidati, siano tutelati i cittadini e le istituzioni in un contesto dove la presenza mafiosa è ampiamente documentata dalle inchieste degli ultimi anni. Nei partiti, nei movimenti e nelle istituzioni devono crescere l’impegno e la volontà di aumentare competenze e generare anticorpi per prevenire l’infiltrazione delle mafie soprattutto nei momenti di crisi economica e sociale che stiamo vivendo. Le organizzazioni criminali, infatti, si adattano rapidamente per cogliere le opportunità e la politica deve saper predisporre le giuste contromisure senza delegare tutto alla magistratura che necessariamente arriva 'dopo', ma ponendosi il problema di come arrivare 'prima'".