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Botta e risposta tra Giovani Democratici e Blocco Studentesco

Novara - Riceviamo e pubblichiamo dalla sezione novarese dei Giovani Democratici: "La Provincia di Novara, guidata da Diego Sozzani, ha fornito il proprio pubblico patrocinio ad un’iniziativa politico-informativa organizzata da “Blocco Studentesco”, associazione di estrema destra strettamente legata a Casapound Italia e ad altri gruppi esplicitamente affini agli ambienti del reazionarismo antidemocratico. E’ inaccettabile che un’istituzione di questo Paese, fondato sulla democrazia, la libertà e la giustizia, fornisca un esplicito sostegno a un soggetto politico studentesco di matrice neofascista che più volte si è reso protagonista di azioni violente, non ultimo il “sit-in” in Piazza Navona a Roma dell’ottobre 2008 in cui membri di Blocco Studentesco aggredirono con cinghie diversi studenti medi. Con profonda indignazione e condanna di simili atteggiamenti da parte della Provincia di Novara, chiediamo alla stessa e ai suoi rappresentanti l’immediato ritiro del patrocinio a una simile iniziativa".

Immediata la risposta di Blocco Studentesco Novara: "La conferenza dal titolo "Uscire dalla crisi" è stata organizzata da Pierluigi Minafra in qualità di Senatore Accademico. Quindi totalmente legittimato a richiedere ed ottenere sale pubbliche, anche con il patrocinio della Provincia di Novara. Sorprende quindi la presa di posizione dei giovani del PD espressa nel loro comunicato di oggi. Vorremmo però fare alcune precisazioni riguardo alcuni concetti. Innanzitutto il Blocco Studentesco, emanazione di CasaPound Italia nelle scuole, è una associazione legalmente costituita e riconosciuta. Non capiamo quindi, per quale motivo, il nostro movimento non dovrebbe colloquiare cone le istituzioni, fare richiesta di sale ed ottenerle (per iniziative per di più aperte a tutti). Evidentemente quando si ha una profonda carenza di argomenti e di senso di libertà, si tende ad erigersi come censori delle attività altrui in una sorta di riflesso pavloviano. Crediamo altresì che dopo essersi auto nominati ad esempi di moralità, in Italia ci siano diverse cose di cui i giovani del PD si dovrebbero occupare: i numerosi arresti dirigenziali, gli stupratori seriali come coordinatori dei loro circoli, i soldi pubblici utilizzati in malo modo, gli scandali come quelli di MPS o del Forteto in Toscana. Potremmo anche chiedere, a loro amanti della democrazia, il perché del loro appoggio ad un governo non eletto da nessuno, del loro silenzio sulla ignobile riforma dell'articolo 18 (anzi totalmente avvallata dalla fiducia ai tecnici che loro sostenevano) o della complicità nella svendita del nostro Paese. Magari facendosi qualche domanda in buona fede, e dandosi risposte concrete, arriveranno ben presto alla conclusione di "lottare" per un Partito che nulla ha dato e nulla potrà mai dare all'Italia. Cogliamo questa occasione comunque per invitare tutti alla nostra conferenza e a confrontarsi con i nostri relatori sul piano delle analisi e sulle soluzione che esporranno".