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I Giovani Democratici in visita alla Casa Circondariale di Novara

"Teniamo alta l’attenzione. Inaccettabile il metodo della destra nella scelta della nuova Garante Regionale"
Mattia Colli Vignarelli

Novara - Nella mattinata di martedì 22 luglio una delegazione composta dai Giovani Democratici della Federazione di Novara, insieme al consigliere comunale del Partito Democratico Mattia Colli Vignarelli (foto), ha effettuato una visita presso la Casa Circondariale di Novara, nell’ambito un percorso intrapreso da mesi insieme al circolo del Partito Democratico di Novara. La delegazione, accompagnata dalla Direttrice dell’Istituto Anna Maria dello Preite, ha visitato gli spazi comuni, la mensa, la lavanderia, la tipografia, la biblioteca, la tensostruttura esterna e l’area verde. L’incontro ha rappresentato un'importante occasione di confronto direttamente con la Direttrice della struttura, e di riflessione sulle condizioni di vita interne e sulle principali criticità che il carcere affronta quotidianamente, come la mancanza di un mediatore culturale stabile, con particolare attenzione alle necessità del periodo estivo.

“Abbiamo toccato con mano l’aggravarsi delle condizioni detentive durante l’estate, dove il tempo diventa solo un peso da scontare. La direzione ci ha illustrato le attività che riprenderanno a settembre, ma crediamo sia necessario ripensare la programmazione delle attività trattamentali affinché vengano garantite durante tutto l’anno, senza interruzioni. Per fare questo è però essenziale che associazioni e istituzioni scolastiche del territorio collaborino con l’istituto soprattutto nel periodo estivo”, dichiara Filippo Garbassi, segretario provinciale dei Giovani Democratici.

I Giovani Democratici intendono riportare quanto emerso all’attenzione delle istituzioni locali e regionali. Come afferma il consigliere comunale Mattia Colli Vignarelli, infatti, “difendere i diritti e la dignità dei detenuti significa lavorare per una società più giusta e sicura. A Novara, quasi la metà dei detenuti in regime ‘ordinario’ sono persone di origine straniera, spesso giovani. Tanti sono lì perché finiti nelle mani della criminalità organizzata, soprattutto nel giro dello spaccio. È il frutto avvelenato di politiche migratorie e penali spregiudicate e assurde. Mentre combattiamo per cambiarle, a noi interessa trovare modi nuovi per portare le nostre politiche sociali lì, ai margini, per contribuire a prevenire quello che succede prima e affrontare quello che rischia di succedere dopo il carcere, quando la libertà diventa una nuova prigione fatta di solitudine e disoccupazione. Per intervenire, però, servono più risorse, più personale qualificato, più attenzione da parte della società”.

Secondo Filippo Gambini, responsabile legalità e carceri dei GD Piemonte, “stiamo portando avanti numerose iniziative a livello regionale, attenzionando il sistema penitenziario nel suo complesso. Novara rappresenta una realtà sicuramente più tranquilla rispetto ad altre, ma è evidente la difficoltà che tutti i giorni incontrano gli Agenti di Polizia Penitenziaria che è sottodimensionata e vive quotidianamente un profondo stress”.

Proprio durante la mattinata è arrivata la notizia della nomina di Monica Formaiano, già candidata alle elezioni regionali del 2024 con Fratelli d’Italia, come Garante Regionale dei detenuti. Secondo Colli Vignarelli: “Quella per i diritti dei detenuti è una battaglia culturale, e abbiamo bisogno che chi se ne occupa non sia scelto per fedeltà politica, ma perché conosce realmente la vita attorno al mondo del carcere, entrando in relazione con le istituzioni e con il volontariato, proprio come i GD stanno facendo ormai da mesi. La prossima volta Cirio venga con noi, e capirà perché la sua decisione di oggi non è solo arrogante, ma estremamente dannosa”.

Gambini sottolinea: “È una figura tutt’altro che terza che denota come la coalizione di destra che governa la regione intende le cariche regionali: un mero poltronificio per i propri “adepti”, alla faccia del tanto sbandierato merito. Attendiamo di vederla all’opera per giudicare il suo operato, nel mentre sposiamo le parole del segretario regionale del PD Domenico Rossi”.