Novara - Riceviamo e pubblichiamo da Alberto Pacelli (nella foto, leader di Idee di futuro): "Tra novembre e gennaio, Idee di Futuro inviò tre lettere al Sindaco chiedendo chiarimenti sulla campagna mediatica “Novara ha in testa il futuro”. Il silenzio parve frutto non solo di arroganza e preoccupò. Per cui un gruppo di cittadine e di cittadini si misero a studiare le “carte”( grande difficoltà per reperirle). Dall’esame sono emersi alcuni “problemi” che si è ritenuto opportuno sottoporre all’attenzione del Procuratore della Repubblica perché valuti se gli atti e i comportamenti esposti configurino illeciti e reati L’articolo 4 del Decreto Legislativo 149/2011 dispone che Comuni e Province redigano una Relazione di fine mandato su: “eventuali controlli della Corte dei Conti, azioni intraprese per il rispetto dei saldi della finanza pubblica, situazione finanziaria e patrimoniale, azioni intraprese per contenere le spese”. E’ evidente che i manifesti con figure di animali affiancate da slogan non hanno nulla a che spartire con il dettato del Decreto Legislativo. Non solo. Il Decreto stabilisce che la Relazione sia pubblicata sul sito del Comune. La campagna mediatica è stata fatta con manifesti. Il Decreto dispone che sia redatta dal segretario comunale o dal responsabile finanziario. I manifesti non sono opera loro. (Non rientrano nelle loro funzioni e nelle loro competenze professionali). La Relazione voluta dal Decreto non costa nulla. Quella voluta dal Sindaco costa 20.000 euro. Nel bilancio del Comune non esiste una voce “Bilancio di fine mandato” con l’indicazione della r spesa. Fra gli atti del Comune non esiste una Delibera con la quale il Consiglio Comunale o la Giunta l’abbiano decisa. Per cui la campagna Novara ha in testa il futuro non è il frutto nè della volontà di un disposto legislativo né di una decisione dell’Amministrazione Comunale. Nonostante ciò, il 21 settembre 2015 il Dirigente del Servizio ICT con la Determina n. 0000014 indice una gara per individuare un consulente per lo studio dei contenuti e degli strumenti necessari per la pubblicizzazione del Bilancio di fine mandato. La campagna mediatica prende avvio con l’atto di un Dirigente che non ha il potere di prenderlo. Il 18 novembre 2015 il Dirigente affida l’incarico di consulenza ad una Agenzia novarese mail giorno prima il Sindaco aveva presentato la campagna e i primi 4 manifesti già stampati e pronti per l’affissione. Ancor prima che fosse affidato l’incarico al consulente i contenuti erano già stati individuati e un primo blocco degli strumenti (manifesti) era già stato addirittura stampato! Poiché non è ipotizzabile che il Dirigente del Settore ICT abbia agito motu proprio è necessario trovare una spiegazione. L’unica risposta che sembrerebbe plausibile è che ad indurlo sia stato il Sindaco che è quello che ha presentato il bilancio di fine mandato e che quale Sindaco candidato alla rielezione è l’unico a trarre vantaggio da una campagna mediatica di tali dimensioni condotta con i crismi dell’ufficialità. Il Sindaco ripete che le spese sarebbero state coperte dalle sponsorizzazioni. Ma tutti gli impegni di spesa hanno il loro finanziamento in voci di bilancio. Operazione non consentita perché non esistono Deliberazioni degli Organi di Governo del Comune che autorizzino iniziative e spese. Per cui i firmatari dell’esposto hanno chiesto al Procuratore della Repubblica di accertare se finanze pubbliche siano state destinate a finalità diverse e se ricorrano illeciti penali".