Novara - Riceviamo e pubblichiamo da Fontanili di Pernate, Futuro democratico, ISDE Italia - Associazione Medici per l’Ambiente, Italia Nostra sez. di Novara, La Torre-Mattarella, Legambiente - Circolo “Il Pioppo” - Novarese e Ovest Ticino e Medicina Democratica sez. di Novara e VCO: "Novara ha modificato il suo territorio con “varianti urbanistiche puntuali” soprattutto a vantaggio della logistica. Il nuovo accordo con Arexpo introduce un’altra “pianificazione puntuale”, relativa al vecchio ospedale, che non è detto sarà a costo zero per il bilancio comunale (dall’accordo viene previsto un “rimborso spese”). Tutto ciò influenzerà il Piano Regolatore, che si sta lentamente costruendo, perché saranno proprio le varianti a condizionare il PRG e non il PRG a regolare lo sviluppo urbano con una strategia unitaria. Inoltre, il Comune non sta rispettando le linee guida per la realizzazione del PRG che lui stesso si è imposto per quanto riguarda la partecipazione e l’ascolto dei cittadini, dei quartieri, dei portatori di interesse «non (…) come mero adempimento di carattere procedurale (…) ma al fine di una oculata e compiuta scelta politica». La città di Novara negli ultimi anni è stata interessata da numerose trasformazioni del suolo agricolo o edificato dismesso, già attuate, in fase di realizzazione o in procedura amministrativa, per approvazione di singole varianti urbanistiche modificative di quanto previsto dal Piano Regolatore Generale (PRG) vigente, in prevalenza rivolte a consentire insediamenti logistici, invece di insediamenti produttivi e anche di mix funzionali di ricerca-formazione, residenza e verde. Tali interventi, promossi con singole “varianti puntuali”, per ubicazione, dimensioni e funzioni, di fatto determinano già nuovi assetti urbani condizionando e riducendo i margini operativi del nuovo PRG. Al contempo, si registrano incoerenze con diversi obiettivi specifici delle Linee Guida (“Per il nuovo PRG”) approvate nel dicembre 2023 dal Consiglio Comunale. In particolare, quelli relativi alla protezione del territorio e al miglioramento dei servizi ecosistemici, attraverso la riduzione del consumo di suolo, la protezione del capitale naturale, la costruzione di cinture verdi, la rinaturalizzazione della città, mediante infrastrutture verdi e il recupero degli immobili abbandonati, con soluzioni naturalistiche e la diminuzione dell’impatto ambientale. La redazione del nuovo PRG, affidata all’Ufficio di Piano del Comune, coordinato dall’Arch. M. Mariani, è avviata con le citate Linee Guida e, dopo quasi un anno e mezzo di attività, sono stati prodotti documenti del quadro conoscitivo che costituiscono la premessa alla definizione della Proposta Tecnica del Progetto Preliminare di PRG. Nel frattempo, da articoli della stampa riferiti alla valorizzazione e commercializzazione dell’area dell’Ospedale Maggiore, si apprende che la Giunta Comunale, su proposta del Sindaco, ha approvato lo schema di “Accordo di cooperazione” con Arexpo SpA. A tale società (da poco ridenominata Principia), che ha guidato l’attività di riassetto dell’area dell’Expo milanese, viene assegnato, per la durata di cinque anni, il ruolo di progettare la rigenerazione urbana relativamente ad immobili e aree pubbliche (non solo, quindi, quella dell’attuale Ospedale) presenti nel territorio comunale con assunzione, ove ritenuto utile e mediante specifici accordi attuativi, di «idoneo diritto reale relativamente ad immobili di proprietà del Comune ai fini dell’attribuzione ad Arexpo medesima della funzione di soggetto attuatore di interventi urbanistici di rigenerazione e sviluppo relativi ai predetti immobili». L’Accordo non prevede una remunerazione per le attività svolte dalle parti, ma non necessariamente sarà senza conseguenze sul bilancio comunale in quanto viene contemplato, nel caso di successiva definizione di piani attuativi (che si ritiene siano quelli che danno sostanza operativa), il «rimborso dei costi» (che non è stato ancora quantificato) per tutte e tre le attività contemplate nello stesso Accordo, secondo tariffe orarie, quota forfettaria di spese generali e anche «secondo modalità che saranno condivise tra le Parti nell’ambito dei singoli accordi attuativi». Così come per le citate varianti urbanistiche, anche con l’affidamento ad Arexpo, si configura un approccio per singole parti della città il che non rende chiaro il rapporto con la redazione del nuovo PRG ovvero se sarà questo a indirizzare, secondo un quadro complessivo ed una visione generale, le scelte di rigenerazione urbana o viceversa. In aggiunta, si pone il tema della trasparenza e della partecipazione. Nella premessa della delibera di approvazione delle citate Linee Guida viene richiamato che «è intenzione dell’Amministrazione iniziare un percorso per la realizzazione di un Nuovo Piano Regolatore Generale per la città, percorso che dovrà coinvolgere tutte le forze tecniche, culturali e associative della comunità» e ravvisato che «è opportuno procedere con la redazione delle analisi del Nuovo PRG e della conseguente Proposta Tecnica del Progetto Preliminare secondo il metodo della progettazione urbanistica partecipata». Nelle Linee Guida si afferma che l’iter di redazione del PRG sarà oggetto di «approfondito e ampio confronto con tutti gli attori e partnership, sociali ed economici, in merito alle scelte pianificatorie attinenti al futuro della città» anche «attraverso un percorso partecipato della società civile, dei quartieri e degli stakeholder nell’ottica dell’apertura e dell’ascolto non solo come mero adempimento di carattere procedurale/normativo ma al fine di una oculata e compiuta scelta politica». A fronte di quanto affermato con forza, a distanza di alcuni mesi dalla presentazione alla competente Commissione Consiliare non risultano nemmeno messi a disposizione di tutti i cittadini, tramite il sito web istituzionale gli elaborati di analisi prodotti per il PRG. Per altro, il sito del comune non contiene neppure una pagina espressamente dedicata al nuovo PRG. Inoltre, non è chiaro se l’amministrazione ha definito tempi e modalità per dare attuazione all’elemento definito distintivo della formazione del nuovo PRG (come da Linee Guida), ovvero il fondarsi su una «fase di dialogo con i cittadini e con i portatori d’interessi diffusi» e su un «nuovo modo di fare pianificazione, basato sull’aprirsi all’ascolto delle istanze legittime della comunità, nella massima trasparenza, per parlare con la Città e alla Città». A titolo di esempio basti l’indifferenza con la quale l’Amministrazione accetta il depauperamento del patrimonio agricolo e ambientale urbano, a favore di attività logistiche i cui capannoni saranno presto destinati alla completa automazione o a restare inutilizzati. Per non dire dei pericoli sociali e sanitari del consumo di suolo e la modestia delle compensazioni a verde pubblico a fronte delle centinaia di migliaia di metri quadrati di suolo consumati. Le associazioni firmatarie pensano che la città abbia già in sé le risorse necessarie a soddisfarne la crescita futura senza ulteriore consumo di suolo e cessione o future cessioni ai privati del destino di parti della città stessa. Le associazioni firmatarie chiedono quindi di avviare immediatamente e concretamente il dialogo e la progettazione urbanistica partecipata, con gli attori locali e la cittadinanza tutta, a partire dalla condivisione del quadro conoscitivo sullo stato della città!".