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Locarni (Lega Nord) e la questione discariche in provincia di Novara

Gian Carlo Locarni

Novara – Riceviamo e pubblichiamo da Gian Carlo Locarni, responsabile tematiche ambientali provincia di Novara: “Nell'avvicinarsi della scadenza di  saturazione della discarica di Barengo, prevista per il 2017, e auspicando che la nuova Provincia che vedrà la luce verso la metà di Ottobre spinga per la messa in pratica della legge regionale  7/2012 a riguardo della gestione interprovinciale dei rifiuti (il quadrante con Vercelli Biella ed il VCO, per intenderci), vorrei affermare in forma scritta la posizione del movimento a cui appartengo, onde evitare (come nella questione ricerca idrocarburi nella nostra provincia) vi sia qualche forza politica che a voce grida qualcosa ma nei fatti si comporta in maniera diametralmente opposta. Noi nel merito abbiamo le seguenti  convinzioni: la gestione dei rifiuti costituisce un’attività di evidente interesse pubblico e deve perciò essere regolata in modo da assicurare un’elevata protezione dell’ambiente e delle risorse naturali. In relazione al principio “chi più ricicla meno paga”, la priorità deve essere quella di ridurre, per quanto possibile, il quantitativo di rifiuti in discarica attraverso la preliminare attuazione della suddivisione degli stessi all'atto della raccolta; l’obiettivo è limitare le operazioni di smaltimento e, di conseguenza, ridurre i costi del servizio, oltre che, naturalmente, portare maggiori benefici all'ambiente. I Comuni, in questo senso, giocano una partita importante nella disciplina del settore, potendo intervenire con appositi regolamenti i quali, oltre a definire le modalità del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti, devono assicurare misure adeguate per la tutela igienico-sanitaria in tutte le fasi della gestione. E’  indispensabile un governo della materia che si rifaccia ai principi di precauzione, di prevenzione, e alla massima responsabilizzazione e cooperazione fra tutti i soggetti coinvolti; in tal modo potranno essere ottimizzate le operazioni di recupero e la promozione della raccolta differenziata.  Purtroppo, non tutti i territori hanno affrontato l’aspetto gestionale dei rifiuti in maniera efficace ed adeguata, risultando notevolmente in ritardo rispetto alle  mete prefissate. Da qui la battaglia portata avanti dalla Lega Nord per l’introduzione, nella normativa vigente, di specifiche disposizioni che prevedono sia sanzioni (art. 17 del D.L. 90/2008) per quegli Enti locali che si dimostrino inadempienti rispetto agli obblighi di gestione e organizzazione del servizio di raccolta e  smaltimento  dei rifiuti in quei territori dichiarati in stato di emergenza (si tratta della riduzione dei trasferimenti per un importo pari alle entrate  previste dalla riscossione della tassa o della tariffa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani) sia la rimozione (art. 3 del D.L. 172/2008) del sindaco, del presidente della Provincia e dei componenti dei consigli e delle giunte in caso di inosservanza alle rispettive funzioni di gestione e organizzazione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Per contro, devono essere sostenute misure premiali per quei Comuni che si comportano in modo virtuoso e corretto. Nell’ottica del rispetto delle norme in materia ambientale e di protezione del paesaggio, gli Enti locali devono essere  responsabilmente coinvolti nelle attività e nei processi di gestione dei rifiuti e contro l’abbandono indiscriminato degli stessi. La Lega Nord non solo riconosce agli Enti locali il ruolo di attivi promotori nel corretto trattamento dei rifiuti e nello sviluppo e promozione della raccolta differenziata, ma, allo stesso tempo, assegna ai cittadini un’importante  funzione a tutela e salvaguardia del territorio; cittadini che devono essere sensibilizzati con campagne informative ed iniziative didattiche, anche a partire dalle scuole. La raccolta differenziata e l’utilizzo di impianti in grado di “valorizzare” il rifiuto attraverso il recupero energetico ed il loro  recupero come materia secondaria, adottando le migliori tecnologie a garanzia dell’ambiente, rappresentano la strada da perseguire nel rispetto dellenostre  comunità locali; queste devono poter essere indennizzate in caso di presenza di impianti particolarmente impattanti sul proprio territorio ( si pensi all'impianto del Gerbido per la provincia di Torino). Su scala territoriale ogni Regione deve essere in grado di rispondere a due importanti principi presenti anche nella legislazione comunitaria (direttiva  2008/98/CE): il principio di “prossimità”, concernente il trattamento dei rifiuti il più vicino possibile al luogo di origine e quello di “autosufficienza”, secondo il quale si deve raggiungere la massima autonomia riguardo allo smaltimento dei rifiuti prodotti sul proprio territorio, piuttosto che contare  sull'esportazione degli stessi. Sono questi gli obiettivi che devono essere raggiunti ovunque, e non solo al Nord, evidentemente. E i nostri Sindaci e amministratori locali hanno il dovere di tutelare la propria comunità e vigilare affinché vi sia correttezza nelle procedure di gestione dei rifiuti, non si compiano attività illegali e, in virtù di tutto ciò, venga combattuto ogni eventuale indiscriminato e ingiustificato ingresso sul territorio di competenza di rifiuti di provenienza extra-regionale”.