Novara - Riceviamo e pubblichiamo da Gian Carlo Locarni, Coordinatore regionale Piemonte Fare Ambiente Movimento Ecologista Europeo: "In un mondo dove la viticoltura rappresenta non solo un’attività economica, ma un vero e proprio patrimonio culturale e ambientale, storie come quella dell’Azienda Vitivinicola Rovellotti ci ricordano quanto sia fragile l’equilibrio tra uomo e natura. Proprio quest’anno, l’azienda ha subito un colpo durissimo: danni importanti ai vigneti causati da caprioli e cinghiali, con oltre il 50% delle uve irrimediabilmente compromesse. Un evento che non è solo una perdita economica, ma un attacco al cuore stesso di un’impresa familiare che contribuisce a preservare il paesaggio e l’identità di una regione. È impossibile non provare empatia per i viticoltori in generale, che ogni giorno lavorano con cura per coltivare viti che producono vini unici, espressione del territorio piemontese. I caprioli e i cinghiali, animali selvatici sempre più numerosi a causa di squilibri ecologici e cambiamenti climatici, rappresentano una minaccia crescente per l’agricoltura italiana. Non si tratta di un caso isolato: in molte regioni, dai colli toscani alle pianure piemontesi, gli ungulati devastano raccolti, strappando grappoli e danneggiando piante giovani, con perdite che possono arrivare al 30-50% della produzione annuale, come riportato in vari studi e testimonianze del settore. Questo non solo incide sui bilanci delle aziende, ma mette a rischio posti di lavoro, tradizioni enogastronomiche e la sostenibilità ambientale che Rovellotti stessa promuove attraverso pratiche eco-compatibili. Tuttavia, proprio in momenti come questi emerge la resilienza del mondo vitivinicolo. Rovellotti come i suoi colleghi, non è solo un produttore di vino: è un simbolo di tenacia, di chi sa bilanciare innovazione e rispetto per la natura. Il supporto della comunità è essenziale: dalle istituzioni, che devono investire in soluzioni come recinzioni efficaci, piani di controllo faunistico equilibrati e indennizzi rapidi. Immagino un futuro in cui questi danni diventino opportunità per rafforzare la coesistenza con la fauna selvatica, magari attraverso progetti di biodiversità che tutelino sia i vigneti che gli ecosistemi. A Rovellotti va il mio pieno sostegno: che questa sfida si trasformi in una vendemmia di riscatto, con vini ancora più preziosi perché nati dalla perseveranza. Brindiamo alla vostra forza, e che il territorio piemontese continui a regalarci eccellenze come le vostre. Forza Rovellotti, forza viticoltori l’Italia è con voi!"