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NOVITA' AL CARCERE DI NOVARA: MIGLIORI CONDIZIONI PER POLIZIA PENITENZIARIA

L'annuncio è stato dato dal Sottosegretario alla Giustizia, on. Andrea Delmastro, in visita alla struttura di via Sforzesca con il consigliere regionale Cameroni e il vice sindaco De Grandis

Novara - Visita al super carcere di Novara  del sottosegretario alla Giustizia, on. Andrea Delmastro (Fdi), che tra gli incarichi ha anche la delega alla Polizia Penitenziaria. L’incontro si è svolto nel primo pomeriggio di oggi, lunedì 12 maggio e ha avuto come scopo quello di un incontro tra l’esponente del Governo Meloni e i rappresentanti della struttura di via Sforzesca e, in particolare, gli operatori di Polizia Penitenziaria, presenti in modo massiccio in vari livelli (dai vertici in poi). Al termine dell’incontro l’on. Delmastro, stimolato dalle domande dei giornalisti presenti, ha affermato di aver trovato “una situazione che può essere sì migliorata, ma che non è assolutamente emergenziale”. Il parlamentare di Fratelli d’Italia ha inoltre ribadito che a breve sarà implementato l’organico di Polizia penitenziaria, mentre è allo studio dell’Esecutivo un piano per il finanziamento che porti ad una sistemazione del carcere stesso di via Sforzesca.

All’incontro hanno preso parte anche il consigliere regionale Daniela Cameroni, il vice sindaco di Novara Ivan De Grandis e i vertici di Fdi Novara con Angelo Tredanari, Daniele Andretta e Michele Ragno.

A proposito dell’incontro col Sottosegretario Delmastro, Cameroni ha così commentato: “La Sua presenza oggi qui, alla Casa Circondariale di Novara, non è solo un gesto simbolico. È un messaggio chiaro, forte, concreto: lo Stato c’è. E c’è anche dove spesso si sente dimenticato. Dove la complessità è quotidiana, dove il lavoro è silenzioso, dove i problemi non fanno rumore, ma richiedono risposte reali. Per questo, grazie, Onorevole Sottosegretario Delmastro, per aver voluto essere qui oggi, non da osservatore distante, ma da interlocutore presente, da rappresentante di un Governo che ha scelto di guardare dentro le carceri e non di voltarsi dall’altra parte. Questa visita rappresenta un segnale importante per la nostra comunità. Significa riconoscere l’impegno del personale penitenziario, la dedizione degli operatori sanitari, il ruolo fondamentale delle istituzioni locali, e la centralità del carcere di Novara all’interno del sistema penitenziario piemontese. In qualità di Consigliere Regionale del Piemonte, ho scelto di occuparmi con serietà e convinzione di questi temi, perché credo che la qualità del nostro sistema penitenziario dica molto sulla qualità della nostra democrazia. E anche perché sono convinta che la Regione possa e debba fare la sua parte: sostenere gli interventi dello Stato, favorire il coordinamento con i servizi territoriali, farsi carico delle fragilità sociali che troppo spesso entrano, e purtroppo restano, tra queste mura. Il Governo, in questi mesi, ha dato segnali netti. Il piano nazionale per il recupero di oltre 7.000 nuovi posti detentivi, attraverso riqualificazioni strutturali e costruzione di nuovi spazi, è un passo coraggioso, non più rinviabile. Una risposta concreta al problema del sovraffollamento, che riguarda non solo i numeri ma anche la dignità della detenzione e la possibilità di lavorare in condizioni adeguate per chi presta servizio all’interno. Il rafforzamento degli organici della Polizia Penitenziaria - con nuove assunzioni, valorizzazione delle professionalità esistenti, investimenti nella formazione - è un’altra scelta strategica che merita sostegno. Perché sicurezza e legalità si costruiscono prima di tutto dando forza a chi indossa la divisa ogni giorno, con coraggio e disciplina.  E ancora: il Decreto Sicurezza, le nuove norme contro le rivolte, la riorganizzazione dei circuiti detentivi, la volontà di intervenire sui temi della salute mentale in carcere, rappresentano un cambio di passo evidente, che noi qui a Novara accogliamo con attenzione e fiducia. Credo che la visita di oggi debba essere anche l’occasione per guardare avanti. A partire da alcune possibilità molto concrete per la nostra realtà locale: la riqualificazione della palazzina ex-femminile, ormai inutilizzata da anni, potrebbe offrire nuovi spazi per migliorare la gestione interna, ampliare servizi sanitari, o creare ambienti dedicati a progetti di recupero e formazione. Allo stesso tempo, è necessario rafforzare il dialogo tra istituzioni: tra Stato, Regione, ASL, enti locali e mondo del volontariato. Solo attraverso un gioco di squadra possiamo garantire servizi adeguati, protezione sociale e percorsi di reinserimento credibili. Le carceri non sono solo luoghi di pena, ma luoghi dove si misura la coerenza dello Stato con i suoi valori. Dove la legalità non è solo una parola, ma una responsabilità. Dove ogni detenuto è una persona, ogni agente è un presidio di civiltà, ogni gesto quotidiano è parte di un equilibrio più grande. E in questo, l’azione del Governo guidato da Giorgia Meloni è stata chiara e determinata: una linea di fermezza, ordine e responsabilità, che non si limita agli slogan ma produce risultati. La lotta alla criminalità organizzata, il contrasto alle violenze urbane, la difesa dei confini, la tutela dei cittadini onesti: tutto questo si tiene insieme, e ha un senso se anche il sistema carcerario viene riportato al centro della strategia per la sicurezza nazionale. Il Governo ha rimesso al centro la certezza della pena, la dignità del lavoro penitenziario, la sicurezza dei cittadini e il valore del riscatto per chi ha sbagliato. È una visione completa, che guarda alla giustizia non come punizione fine a sé stessa, ma come presidio di libertà e coesione. Come Consigliere Regionale, continuerò a lavorare con convinzione in questa direzione. Perché costruire sicurezza, legalità e fiducia nello Stato è una missione comune. E oggi, più che mai, abbiamo bisogno di istituzioni presenti, credibili, capaci di ascoltare e di agire. Un’Italia più sicura, più giusta, più unita: è questa la sfida. E, grazie anche all’attenzione di oggi, siamo un passo più vicini a vincerla”.