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PROGETTO AREE INDUSTRIALI DI AGOGNATE

Lega Nord: "Soliti pasticci e poca chiarezza"

Novara - Riceviamo e pubblichiamo dal gruppo consiliare della Lega Nord in Comune, composto dal capogruppo Franzinelli, quindi Perugini, Canelli e Lanzo: "In commissione consiliare è andato in onda l'ennesimo scivolone della maggioranza. Per una questione tecnica e per il mancato deposito nei termini di alcune fondamentali documentazioni relative alla delibera di adozione della variante di Piano Regolatore per le aree industriali di Agognate, la suddetta delibera non potrà essere portata all'attenzione del Consiglio comunale di martedì 4 febbraio. Ma probabilmente è molto meglio così... questo darà modo alle forze politiche presenti in Consiglio di approfondire e meglio valutare alcuni importanti aspetti legati a questa importante e fondamentale operazione urbanistica, finalizzata a creare aree destinate ad insediamenti logistici e produttivi e quindi, auspicabilmente, a portare occasioni di lavoro per i novaresi. Il gruppo consiliare della Lega Nord, lo sottolineiamo a scanso di equivoci, è certamente favorevole a una trasformazione urbanistica che crei opportunità di lavoro, soprattutto in un momento di difficoltà per tante famiglie. A patto che l'operazione consenta la massimizzazione dell'interesse pubblico in ordine alla qualità degli insediamenti produttivi previsti, delle perequazioni monetarie, territoriali e socioeconomiche e, soprattutto, alle reali possibilità di creare lavoro a fronte di un così grande consumo di suolo agricolo (oltre 1 milione di mq). Tutti argomenti che a nostro avviso vanno approfonditi e attentamente valutati e che ad oggi crediamo debbano essere chiariti e migliorati nell'interesse generale. E questo non può essere fatto, come ormai ci ha abituato l’amministrazione Ballarè, in modo superficiale. L'obiettivo della Lega è quello di creare le condizioni per portare attraverso questa operazione aziende di qualità, soprattutto a vocazione manifatturiera e produttiva, e che questo percorso abbia una regia pubblica per garantire qualità e quantità occupazionale. Non si consumi suolo agricolo e non si trasformi il territorio per creare scatole vuote, senza alcuna certezza in ordine ai bisogni dei nostri cittadini, in primo luogo vere opportunità di lavoro".