Novara - Partita ufficialmente la campagna elettorale per le elezioni regionali 2014, che dovrebbero aver luogo (quando si parla di Regione il condizionale è d'obbligo) a fine maggio. Il centrosinistra sembra abbia già trovato il suo candidato: l'ex sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, oggi presidente della Fondazione San Paolo. Il sindaco di Novara, Andrea Ballarè lo ha invitato in città per una passeggiata in centro e per un caffè-aperitivo in uno splendido locale di piazza Martiri (Plaza). "Oggi è venuto a trovarmi Chiamparino - commenta proprio il primo cittadino novarese - che spero sarà il prossimo presidente (non "governatore", un termine che, ci ha detto, non gli piace) del Piemonte. Abbiamo fatto quattro passi in centro con un po' di amici (c'erano diversi assessori e consiglieri comunali con il capigruppo Rossano Pirovano, il segretario provinciale del Pd Matteo Besozzi e la consigliera regionale Giuliana Manica ) poi un incontro con i giornalisti". Chiacchierando quasi a bassa voce con gli 'addetti ai lavori' l'ex sindaco di Torino (in rigorosa cravatta granata in onore alla sua granitica fede calcistica) ha toccato diversi temi: "Dobbiamo puntare moltissimo sul lavoro e dare l'opportunità alle aziende di crescere. Il nostro premier Renzi deve essere visto come una risorsa per l'intero Paese. Ho appena iniziato a fare incontri come questi e devo dire che l'approccio con la gente è buono, sento sensazioni positive. Se l'economia nazionale funziona lo stesso accade anche per il Piemonte. Nella nostra regione ci sono comparti produttivi di alta qualità che vanno innovati e spinti. Non disperdiamo però i fondi europei".
Parlando della Fondazione da lui presieduta ha precisato: "Non c'entra nulla con la banca, sono due enti slegati e chi dice una cosa del genere afferma un'inesattezza: non sono un uomo delle banche. La Fondazione San Paolo fa investimenti legati alla ad esempio alla cultura, come è stato per la mostra Homo Sapiens, portata con successo anche a Novara".
Sono così iniziati gli interventi di alcuni presenti. Ballarè: "Dobbiamo snellire la burocrazia regionale che è devastante. Inoltre ti chiedo di dare un calcetto, anzi una scarpata alla questione legata alla nuova Città della Salute che sorgerà proprio a Novara e per la quale vogliamo tempi certi e rassicurazioni, visto che in gioco ci sono le eccellenze di due facoltà delle nostre università: Medicina e Farmacia. L'ospedale vecchio poi in manutenzione ci costa il doppio rispetto a quanto pagheremmo per avere un nosocomio tutto nuovo".
Il sindaco di Cerano, Flavio Gatti ha posto l'attenzione sui "problemi legati ai taglio dei trasferimenti regionali sul sociale e l'edilizia scolastica. Una scure terribile che ha colpito ad esempio anche Comuni virtuosi e con i conti a posto come il mio".
Quindi si è parlato dell'importanza di rilanciare i trasporti pubblici locali. Il sindaco di Trecate, Enrico Ruggerone, ha chiesto di bloccare "la legge sulle cave. I Comuni non hanno alcun ritorno economico e si ritrovano con buchi nel territorio devastanti per l'ambiente e che vengono poi ricoperti ad esempio con i rifiuti di Expo; che questi rimangano a Milano!".
A proposito di Expo da più parti (anche dall'assessore Paladini e dal sindaco di Castelletto Ticino e segretario provinciale Pd, Matteo Besozzi) è stato segnalato a Chiamparino che nessuno ha pensato a promuoverlo in Piemonte in modo idoneo. E poi il dramma del pagamento delle forniture della sanità che in Piemonte arriva a 400 giorni ("Cose da terzo mondo..."). Infine, ma non per questo meno importante, "massima attenzione per le aree protette, e per un'urbanistica che tuteli i parchi e rilanci il loro ruolo di educazione all'ambiente".
Sono quasi le 19 e dopo nemmeno due ore di 'aria novarese', nel corso della quale non è mancato un simpatico incontro con l'on. Borghezio e alcuni esponenti della Lega Nord (come il segretario provinciale Luca Bona), giunti in piazza Martiri per dargli il... benvenuto (massima ironia e nessun confronto acceso), l'ex sindaco Chiamparino e la sua cravatta granata tornano in quel di Torino, non lesinando una battuta calcistica: "Però... quello di domenica era un rigore sacrosanto, grosso come una casa". Gli amici juventini sorridono e gli danno una pacca sulla spalla. Del resto la politica è una cosa, ma il calcio è il calcio e la fede è fede...
Gianmaria Balboni