Trecate - Riceviamo e pubblichiamo dall'ex assessore al Commercio, Rosa Criscuolo: "Desidero descrivere le mie considerazioni rispetto al nuovo bilancio di previsione del Comune di Trecate, non prima di far emergere un doveroso dato politico: chi nella scorsa amministrazione ha costruito la propria identità su un’opposizione costante, oggi sceglie il silenzio di fronte a una manovra fatta di aumenti che pesano su famiglie, imprese e cittadini più fragili. Un silenzio che conferma tutta la pretestuosità e la strumentalizzazione di quelle polemiche. Il nuovo bilancio porta con sé una manovra di aumenti che colpisce direttamente il tessuto sociale della nostra città. Una manovra che applica gli adeguamenti ISTAT in modo automatico, senza considerarne l’impatto reale sull’intera comunità. La differenza tra un bilancio tecnico e uno politico è esattamente questa. Un bilancio politico parte dai bisogni reali: quali servizi vanno protetti? Dove può intervenire il Comune per non trasformare un obbligo contabile in un ulteriore peso? L’obiettivo di un Comune infatti non è “fare utili” come un’azienda privata, ma restituire le entrate in servizi, manutenzioni, welfare, sicurezza e sviluppo locale. Entrando nel merito, sul fronte scuola ed educazione si prevede un incremento consistente per i servizi essenziali come la ristorazione scolastica che arriva a € 5,77 per buono pasto, il pre e post scuola e il servizio di accompagnamento per persone con disabilità le quali subiranno ciascuno un aumento che sfiora l’8%. Questo aumento che investe le persone con disabilità rappresenta a mio avviso un segnale particolarmente preoccupante, perché chiede un ulteriore sforzo economico proprio a quei nuclei che già affrontano quotidianamente maggiori difficoltà organizzative, assistenziali ed economiche. Anche i centri estivi comunali registrano un ulteriore rincaro, pari all’1,4%. Un servizio che dovrebbe essere un sostegno concreto ai genitori che lavorano, diventa più caro, sommando un altro tassello al quadro complessivo dei rincari che gravano sulle famiglie con figli in età scolare. Quindi accade che per chi ha figli che usufruiscono della mensa, del pre o post scuola, o del servizio di accompagnamento, non si tratta solo di una somma di semplici percentuali, ma di decine di euro in più da sborsare ogni mese. A questo si aggiungono le tariffe della piscina che aumenteranno sia per l’ingresso intero sia per il ridotto, sia nei feriali sia nei festivi. Dispiace molto la cancellazione della formula “Summer” riservata ai residenti, un servizio che per molte famiglie rappresentava, con soli 99 euro di abbonamento, l’unica vera possibilità di svago estivo in città. Non vengono risparmiati neppure la cultura, le associazioni e gli spazi di aggregazione. L’aumento delle tariffe per l’utilizzo del teatro comunale, dell’area feste, del salone delle feste di Villa Cicogna e dell’auditorium della biblioteca rende più costoso organizzare eventi, iniziative culturali, momenti di socialità. In questo modo si rischia di penalizzare chi, spesso con poche risorse e molta passione, tiene viva la città. Anche imprese ed edilizia vengono coinvolti con aumenti degli oneri di urbanizzazione per pratiche edilizie a carattere residenziale (+2,10) e non residenziale (+1,07). Aumentano i diritti di segreteria per gli atti amministrativi di competenza del SUE (Sportello Unico Edilizia) e dell’Ufficio Ecologia e anche i contributi per la monetizzazione delle aree a parcheggio (+2,10%). Questo vuol dire penalizzare chi vuole investire e costruire a Trecate, proprio in un momento in cui l’edilizia abitativa e produttiva dovrebbe essere considerata una priorità per lo sviluppo della città. Questa è una delle inevitabili conseguenze di una gestione commissariale che è stata voluta dalla sinistra trecatese insieme a chi, con un gioco di palazzo e non di certo per il bene della città, ha voluto delegittimare una giunta che era invece frutto di una scelta democratica dei nostri cittadini. Trecate ha bisogno di tornare ad avere un’amministrazione scelta direttamente dai trecatesi, fatta di persone che mettano al centro il bene comune e che si assumano la responsabilità di scelte volte a tutelare l’interesse dell’intera comunità sempre e non soltanto quando stare all’opposizione diventa un comodo palcoscenico per fare propaganda".